Le continue segnalazioni dei pericoli legati a un eccesso di zuccheri nella nostra dieta e anche la necessità per alcune persone di mangiare alimenti senza zuccheri aggiunti, hanno spinto molte aziende alimentari a sostituire il saccarosio con “dolcificanti” sia naturali, sia di sintesi chimica.
Tra i dolcificanti esiste anche lo xilitolo. Si tratta di una sostanza presente in natura in alcuni vegetali (betulla, fragola, lampone), ma che può essere ottenuta anche con processi chimici mediante l’idrogenazione dello zucchero Xilosio, un polialcole o poliolio che ha un buon potere dolcificante, ma un valore energetico di circa la metà del comune zucchero.
Lo xilitolo, come gli altri polioli, ha il vantaggio tecnologico, di dare consistenza ai prodotti finiti e quindi è presente in molte delle gomme e delle caramelle “senza zucchero” ed in altri alimenti solidi (farmaci, yogurt, prodotti da forno), ma non nelle bevande.
Si tratta di un prodotto che nei consumatori umani è utile in quanto consente di mangiare alimenti dolci a basso contenuto calorico.
C’è però un problema per i cani.
In questi animali l’assunzione di xilitolo stimola il pancreas a una iperproduzione di insulina che comporta una rapida “metabolizzazione” dello zucchero in circolo. Ne consegue una grave ipoglicemia che crea seri problemi e può provocare anche la morte.
L’intossicazione da xilitolo nel cane può provocare vomito, la ridotta attività motoria, la debolezza, collasso, convulsioni.
Ovviamente se si ha il sospetto che il proprio cane abbia mangiato qualcosa con lo xilitolo, è urgente ricorrere alle cure veterinarie segnalandogli comunque il proprio sospetto.
Non ci sono informazioni su eventuali pericoli dello xilitolo per i gatti. Considerando che i cani, in particolare i cuccioli, non esitano a mangiare qualsiasi cosa di commestibile, è importante evitare che sia loro reso disponibile il consumo di prodotti contenenti lo xilitolo.
Si raccomanda quindi controllare le etichette dei diversi prodotti in cui i componenti sono sempre riportati e soprattutto quelli senza “zuccheri” o a basso valore calorico che potrebbero nascondere l’insidia (anche se dichiarata) dello xilitolo.
