Quale gioco è meglio per un pappagallo?

Per il pappagallo il gioco è importante per accrescere le sue capacità mentali, favorire calma e concentrazione, ma anche per imparare alcune regole di convivenza sociale. Vediamo quali sono i giochi più adatti per questo pet dalla spiccata intelligenza.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

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Il gioco per il pappagallo è divertimento, antistress, apprendimento, ma anche un modo per rafforzare il legame con il proprietario e i componenti della sua nuova famiglia.

È importante passare del tempo di qualità con il proprio pet, non solo scambiando vocalizzi, parole, coccole o cibo, ma anche facendo crescere le capacità mentali, condividendo emozioni, favorendo calma e concentrazione.

Giochi da distruggere o giochi da costruire?

Nelle regole di base abbiamo parlato dei giochi da lasciare a disposizione del pappagallo come anti-noia.

In genere questi giochi sono fatti per impegnare il pappagallo quando si trova solo e rischia di annoiarsi e quindi stressarsi.

Ottimi giochi sono quelli dove deve esplorare con il becco e quindi smontare per studiare forme e consistenze diverse o anche gusti contrastanti.

Infatti, non solo i giochi in legno, corda o carta possono essere utilizzati per questo scopo, ma anche il cibo non tagliato e preparato magari infilato in collane o spiedini e lasciato a disposizione del pappagallo.

Anche giochi di ricerca o foraging possono essere utili per impegnare per minuti od ore il pappagallo: palline di midollino o rami intrecciati (adeguati per dimensioni alle possibilità del pappagallo), al cui interno nascondere un pezzo di spiga di panico o frutta secca, oppure ciotoline ripiene di striscioline di carta o paglia in cui nascondere i semi.

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Possono essere utilizzati anche semplici giochini costruiti con la carta (interno dei rotoli di carta igienica, sacchetti del pane, cartocci di carta), a cui applicare piccoli fori per permettere una visione parziale del contenuto, o tutto quello che la fantasia e l’esperienza suggeriscono (pigne, rametti di alberi non tossici da scortecciare, mazzetti di erbe commestibili appese a rastrelliere, ecc.).

Attraverso la ricerca e la preparazione del cibo (sbucciare, pelare, rompere gusci) il pappagallo mima il comportamento naturale, si intrattiene, elabora strategie, si nutre con quel pizzico di difficoltà che gli permette una nutrizione costante, ma non eccessiva.

Il foraging può però essere svolto anche in presenza del proprietario e con lui condividere la ricerca e il piacere nel ritrovare una golosità oppure trovare un aiuto in caso di difficoltà.

Problem solving

Man mano che il pappagallo acquisisce abilità e autostima si possono aumentare le difficoltà: sia dal punto di vista “fisico” (ad esempio noci intere invece di proporle già in parte aperte, palline di midollino più grandi), ma anche “mentale” (foraging toys più complicati con leve o sportellini da aprire, premietti da cercare in giro per la stanza).

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Fondamentale in questi giochi è la presenza e la collaborazione con il proprietario.

Il gioco deve essere un piacevole momento, una sfida da superare insieme, il pappagallo non deve cadere in frustrazione perché non riesce a raggiungere il premio (e quindi disinteressarsi al gioco), ma neanche essere troppo facilitato.

In questo tipo di gioco si mette alla prova anche la capacità e la conoscenza del proprio animale da parte del proprietario.

Il gioco per il pappagallo è addestramento o educazione?

Un animale che impara alcune regole di convivenza sociale (sempre nel rispetto della sua indole e della sua etologia) avrà maggiori risorse nella vita in condivisione con una specie tanto distante quale l’uomo.

L’addestramento a compiere alcuni esercizi come salire sulla mano, rispondere alla chiamata, il volo controllato, seguire la mano o un target, restare comodamente a “pancia in su” oppure manipolare forme differenti utilizzando con abilità giochi destinati a bambini (infilare anelli su supporti, riconoscere forme e colori), che riempiono il web, non vanno visti come “spettacolo circensi” o meraviglie di animali plusdotati.

I pappagalli sono animali molto intelligenti, sensibili, di carattere, ma devono essere messi a loro agio e aiutati, con costanza e pazienza.

Alcune abilità sono importanti per la vita in casa, tanto quanto in altre situazioni, ad esempio una visita veterinaria.

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Insegnare al proprio amico a salire con fiducia sulla mano o sul braccio (non sulla spalla) a comando, senza rincorrerlo nella gabbia o nella stanza, insegnargli a lasciarsi toccare (delicatamente, dapprima solo sfiorare) alcune parte del corpo, a prendere con becco oggetti senza stringere (tenendo pronto un bel premietto), a seguire una bacchetta (target) per posizionarsi su un trespolo o rientrare senza ansia in gabbia sono ottime competenze che rendono la convivenza decisamente più semplice.

Non è sufficiente adottare un pappagallo allevato a mano per aspettarsi un animale da compagnia.

Un pappagallo non è un animale domestico come il cane, resta un animale sensibile, istintivo, un animale “preda”.

Se si offre la possibilità di imparare a relazionarsi senza beccare, senza comportamenti aggressivi o nervosi, apprendere qualche esercizio che serve anche ad affrontare situazioni diverse, accrescere l’autostima, allora possiamo considerarlo un vero pet dove la relazione e l’interazione è completa e corretta.

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