Diverse specie di pappagallo sono molto apprezzate per la loro allegria, vivacità, intelligenza e anche per la sensibilità e la possibilità di creare con l’uomo un rapporto di amicizia e convivenza molto lungo.
Possono dunque essere rapportati ai comuni animali da compagnia per il legame che riescono a instaurare con il proprietario o la famiglia.
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Animali selvatici ed istintivi
I pappagalli non possono annoverare un millenario rapporto di convivenza con l’uomo.
Non hanno quindi subìto il processo di domesticazione tipico di molte altre specie (cane, gatto, pecore, cavalli, cammelli, bovini) e seppur confidenti mantengono il retaggio di comportamenti tipici dei pappagalli che vivono in natura.
Questi antichi lasciti, fondamentali per la vita di relazione sociale con i consimili e per la sopravvivenza, spingono i pappagalli che vivono tra le quattro mura domestiche ad esprimere comportamenti istintivi troppo spesso fraintesi dai proprietari.
Intelligenza ed empatia
È comunemente riportato che alcune specie di psittacidi possiedono un’intelligenza e un modo di rapportarsi all’uomo simile a un bambino in età prescolare.
I pappagalli sono animali sensibili, emotivi e in grado di capire e in parte immedesimarsi nelle emozioni umane.
Empatia, ricerca di contatto, divertimento nel gioco, desiderio di comunicare non solo con il linguaggio del corpo, ma anche con vocalizzi o “parole” appropriate possono però far dimenticare quanto sia magnifico, ma anche molto delicato e complicato gestire, nella caotica e stressante vita moderna, uno di questi animali.
Un pappagallo non è un cane con le ali
Sembra un’ovvietà, ma un pappagallo non è un cane o un gatto, il comportamento e l’approccio deve essere totalmente diverso nei suoi confronti per non creare spiacevoli malintesi.
Un animale domestico ma sociale come il cane riconosce l’uomo come suo compagno, punto di riferimento, e la famiglia diventa il suo branco, in cui esistono regole, comportamenti positivi, relazioni di parità o di gerarchia, collaborazione e protezione.
Un pappagallo mantiene inconsci i comportamenti legati alla vita nel suo stormo, dalla comunicazione e relazione con i suoi pari dipende la sua sopravvivenza.
In particolare, un pappagallo è un animale-preda e l’uomo potenzialmente è un pericoloso predatore.
Quindi, ad esempio, la vicinanza e il contatto fisico possono essere fonte di stress e paura per un animale non ancora del tutto fiducioso e confidente.
Se il cane lega e mostra interesse (anche se in modi differenti) con tutti i componenti della famiglia, un pappagallo vive in uno stormo dove la priorità è la ricerca del cibo, la riproduzione e la cura della prole, la difesa dai pericoli.
Il contatto fisico spesso è espresso mediante il grooming (la pulizia di penne e piume) dapprima da parte dei genitori o fratelli, poi dal compagno/a.
La vita di coppia è essenziale per un pappagallo e condiziona anche i suoi comportamenti e il suo modo di legare e interagire con l’uomo, quindi manifestando in modo molto differente il suo “affetto” rispetto ai carnivori domestici.
Uomo-pappagallo: un rapporto duraturo conquistato a piccoli passi
Se la relazione tra proprietario e animale è equilibrata e rispettosa, si creerà un legame molto forte e duraturo che nel tempo si rafforzerà e darà a entrambe le parti tantissime soddisfazioni.
Come già ricordato il pappagallo pensa e agisce come una preda, i primi approcci devono quindi essere molto cauti, delicati e non invadenti.
Bisogna quindi fare attenzione a rumori forti e improvvisi, mentre il contatto fisico deve essere calibrato in base alla risposta dell’animale.
L’osservazione e il rispetto della sua privacy o della sua iniziale diffidenza sono le regole basilari dell’inizio del rapporto.
Bisogna dunque prontamente cogliere i primi segni di disagio agendo conseguentemente (ad esempio, allontanandosi lentamente e con calma, terminando l’accarezzamento o il contatto fisico).
Man mano che il pappagallo acquisisce fiducia e confidenza l’interazione aumenta.
Si consiglia di incoraggiate le esplorazioni dell’ambiente, la conoscenza dei componenti della famiglia, degli amici, le esperienze di gioco o di piccole (ma ben pianificate) avventure fuori casa.
Il proprietario deve quindi diventare il “maestro” e il punto di riferimento, così pure i vari componenti della famiglia assumeranno il ruolo di “elementi fidati dello stormo”.