Cucciolo in vacanza? ecco tutto quello che c’è da sapere. Se il cane che deve partire per le vacanze è un cucciolo, ci sono alcuni problemi ulteriori da non sottovalutare.
Da un punto di vista comportamentale sarebbe preferibile non acquistare o adottare un giovane cane a ridosso delle vacanze, prima di tutto per evitare di sottoporlo allo stress di un viaggio, a volte lungo, al quale sicuramente non è stato abituato, ma soprattutto perché al giorno d’oggi sempre con maggior frequenza aumenta il problema dell’ansia da separazione.
Sempre più spesso i proprietari lamentano disagi quali vocalizzazioni eccessive e distruzione del mobilio in quei cani che non riescono a rimanere da soli a casa.
In vacanza il cucciolo trascorrerebbe moltissimo tempo con il proprietario rimanendovi sempre a contatto e al rientro dalle ferie si porrebbe il problema di ritornare alla vita di tutti i giorni, dove il cane deve necessariamente rimanere a casa da solo per diverse ore.
Pertanto, un cucciolo abituato alla presenza costante del proprietario farebbe sicuramente molta più fatica ad adattarsi a un cambio di abitudini che prevede anche molta solitudine.
Cucciolo in vacanza all’estero: cosa fare?
Per il rilascio del passaporto, indispensabile per l’espatrio e per l’ingresso negli altri Paesi, la vaccinazione per la rabbia è obbligatoria e deve essere eseguita conformemente all’allegato III del Reg. UE 576 del 2013.
Questa profilassi può essere eseguita a partire dalle 12 settimane e ai fini del passaporto devono trascorrere almeno 21 giorni dal momento della vaccinazione.
Ogni Paese membro della Unione europea, secondo l’articolo 7 del sopracitato Regolamento, può autorizzare in deroga l’introduzione entro i propri confini di cuccioli provenienti da altri Paesi membri di età inferiore alle 12 settimane (dunque non vaccinati contro la rabbia) oppure vaccinati e di età compresa tra le 12 e le 16 settimane seppur non soddisfacenti le condizioni di validità della vaccinazione stessa.
L’Italia, ad esempio, non concede questa particolare deroga.
FONTE: LaSettimanaVeterinaria