Rettili e anfibi con tante varianti di colore

La selezione degli allevatori amatoriali e professionali ha creato rettili e anfibi con livree di vari tipi di colore, che in natura non esistono, i cosiddetti morph. Vediamo cosa sono esattamente.

0

A cura di: Emanuele Scanarini - Italian Gekko Association

rettile-e-anfibi-diverso-colore
Rana albina (foto di Josh's Frogs).
Annuncio

Quando si parla di rettili o anfibi si pensa ad animali di un colore dalla sfumatura verde o marrone, che li aiuta a mimetizzarsi nell’ambiente selvatico ove vivono.

Oggi però molti di questi animali non sono più selvatici in senso stretto.

Infatti, la selezione degli allevatori amatoriali e professionali li ha portati ad essere molto diversi dai loro parenti allo stato brado, con colori e livree che in natura non esistono.

Rettili e anfibi dal colore strano

Serpente leucistico
Serpente leucistico (foto di Master’s Hogs).

Certo, animali albini, melanistici (di colore più scuro per un eccesso di pigmentazione), leucistici (con un’anomala colorazione biancastra), ecc., possono esistere anche in natura, ma sono rari.

Il fatto che siano pochi e che geneticamente non si trasmettano in prima generazione non li rende quindi facilmente individuabili.

Questo è sicuramente vero, ma è altrettanto vero che in natura è quasi impossibile trovare animali che abbiano nel loro corredo genetico più mutazioni.

Ciò vuol dire che non esisterà mai un albino leucistico, come non esisterà mai che un animale con alcune alterazioni della livrea arrivi a fissare quel carattere a livello genetico.

Questo invece succede regolarmente a casa degli appassionati, che hanno un occhio particolarmente interessato a certi caratteri e si dedicano a selezionarli, fissarli e ad amplificarli.

Al punto che in natura non esiste e mai esiterà un animale con quel colore e con quella genetica.

Cosa significa il termine “morph”?

In terrariofilia il termine “morph” definisce tutte queste mutazioni e selezioni che hanno prodotto rettili o anfibi con una variante di colore diversa da quella presente in natura.

Questa definizione è presa dagli allevatori USA, che sono stati tra i primi a presentare rettili con incredibili mutazioni di colore.

Già alla fine degli anni ’90 dall’America arrivarono i primi gechi leopardini albini, arancioni, gialli, ma anche pitoni reali piebald (una mutazione che elimina porzioni di melanina dal corpo), boa constrictor albini, ecc.

In circa 60 anni di allevamento di rettili e anfibi non sono mancate le sorprese.

La continua selezione e l’incrocio di svariate mutazioni ha dato origine a nuove alterazioni di livrea che in natura non esistono, e non sono l’unione di due mutazioni esistenti in natura, ma proprio qualcosa che ha “sbloccato” un gene che prima non esisteva.

Ovviamente siamo ancora lontani da quello che potrebbe essere definito come “razza”, ma sicuramente ogni specie, come nelle razze di cani e gatti, ha svariate colorazioni ottenute da chi questi animali li alleva.

A questo punto, non possiamo far altro che lasciare spazio alle foto, per capire meglio quanto gli appassionati abbiano ottenuto nell’allevare questi splendidi animali.

3-geco_africano_coda_grassa_WorldOfGeckos 2-geco_africano_coda_grassa_WorldOfGeckos

Due foto di Geco africano coda grassa (foto di World Of Geckos).

3-serpente_muso_porcello_Masters_Hogs

Tre foto di Serpente del grano (foto di Twins Herps).

Serpente muso porcello (foto di Master’s Hogs).

2-geco_crestato_David_Utrera 1-geco_crestato_David_Utrera

Geco crestato (foto di David Utrera).

2-pitone_reale_Piebald_Ballpython 1-pitone_reale_Piebald_Ballpython

Pitone reale Piebald Ballpython.

Articolo a cura di Italian Gekko AssociationITALIAN GEKKO ASSOCIATION

Annuncio