Quanto vive un gatto dipende anche dalla razza

Uno studio sulla sopravvivenza della popolazione di felini domestici nel Regno Unito fornisce preziose informazioni sui fattori che possono influenzare quanto vive un gatto.

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Un recente studio inglese effettuato su diverse razze feline, dal Burmese allo Sphynx, ha cercato di stabilire se ci sono dei fattori che influenzano quanto vive un gatto.

La longevità felina in UK

Grazie ai dati raccolti nel programma di monitoraggio VetCompass, i ricercatori del Royal Veterinary College (RVC), in collaborazione con quelli della National Chung Hsing University (NCHU) di Taiwan, hanno condotto uno studio sulla sopravvivenza della popolazione di gatti domestici del Regno Unito.

Un importante passo in avanti, affermano gli autori della ricerca, “nella comprensione sulla durata della vita dei gatti domestici”, che “rivela nuove informazioni sui tassi di mortalità e sui fattori che li influenzano”.

I ricercatori hanno analizzato i dati di 7.936 gatti sottoposti a cure veterinarie nel Regno Unito e che sono morti tra il 1 gennaio 2019 e il 31 marzo 2021.

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I risultati sono stati poi suddivisi per razza e sesso e sono stati quindi presentati sottoforma di tabelle sulla longevità, con informazioni sull’aspettativa di vita rimanente e la probabilità di morte in diversi gruppi di età in ciascuna popolazione.

Queste informazioni possono essere utilizzate per gatti di qualsiasi età e possono essere utili, ad esempio, per i potenziali proprietari e per le associazioni che si occupano di trovare una nuova casa ai gatti, per prevedere quanto ancora potrà vivere un gatto adottato.

Per i veterinari e i proprietari, invece, comprendere quanto in media vive un gatto può essere utile nelle situazioni in cui è necessario prendere decisioni complesse sulla migliore opzione di trattamento per proteggere il suo benessere generale.

Quanto vive un gatto?

Secondo i risultati dello studio, l’aspettativa di vita media complessiva per i gatti domestici del Regno Unito era di 11,7 anni.

Le gatte che hanno un’aspettativa di vita di 1,33 anni più lunga rispetto ai maschi.

L’essere di razza era associato in media a un’aspettativa di vita inferiore di 1,5 anni rispetto agli incroci.

Burmese e Sphynx in testa e coda alla classifica

Le razze Birmano e Burmese sono risultate quelle con l’aspettativa di vita più lunga (14,4 anni), seguite dagli incroci (11,9 anni) e dal Siamese (11,7 anni).

In fondo alla classifica della longevità si trovano gli Sphynx con 6,8 anni e i Bengal con 8,5 anni.

Razza Aspettativa di vita in anni
Burmese 14,42 (12,91-15,93)
Birmano 14,39 (12,87-15,91)
Incrocio 11,89 (11,75-12,03)
Siamese 11,69 (10,56-12,82)
Persiano 10,93 (9,63-12,23)
Ragdoll 10,31 (8,86-11,76)
Gatto delle Foreste Norvegesi 9,95 (7,55-12,35)
Maine Coon 9,71 (8,42-11,00)
Blu di Russia e Russo 9,65 (7,20-12,10)
British Blue, British Longhair 9,58 (8,73-10,43)
Bengala 8,51 (7,12-9,90)
Sphynx 6,68 (4,53-8,83)

Il fattore peso

Secondo lo studio, inoltre, fattori come l’essere di razza pura e un peso corporeo non ideale, sia in termini di eccesso ponderale che di eccessiva magrezza, sarebbero collegati a un’aspettativa di vita più breve.

gatto senza pelo Donskoy sphynx

Kendy Teng, assistente professore di epidemiologia del benessere animale presso la National Chung Hsing University e autore principale dello studio, ha commentato: “Lo sviluppo di tabelle sull’aspettativa di vita per la popolazione di gatti domestici del Regno Unito rappresenta un’importante pietra miliare nella comprensione della vita di questi felini.

Con questo strumento non stiamo solo sensibilizzando i proprietari, ma li stiamo aiutando a prendere decisioni per i loro animali”.

Da parte sua, Dan O’Neill, professore associato di epidemiologia degli animali da compagnia presso l’RVC e coautore dello studio, ricordando che “sin dagli albori della civiltà umana, predire il futuro è stato uno dei nostri più grandi interessi”, ha sottolineato come “queste nuove tabelle di sopravvivenza consentono finalmente ai proprietari di gatti di fare proprio questo e di prevedere la futura aspettativa di vita dei loro gatti sulla base di nuovi metodi scientifici e della potenza dei big data”.

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