Socializzazione ed educazione di un gattino

I primi mesi di un gattino sono i più importanti per la sua educazione e socializzazione e determinano il suo futuro carattere. Vediamo come comportarsi durante questo periodo affinché si instauri una convivenza serena, equilibrata e piacevole tra noi e il nuovo arrivato.

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Un gattino molto giovane o più grandicello ha bisogno di una corretta educazione e socializzazione per diventare un animale adulto docile ed equilibrato.

Il periodo di socializzazione di un gattino

Il periodo di socializzazione inizia quando il gattino apre gli occhi, a circa 10 giorni, e termina tra le otto e le nove settimane di vita.

gattino cane

Durante questo periodo il gattino dovrà familiarizzare con tutti gli elementi del suo ambiente: le diverse specie con cui entrerà in contatto (altro gatto, cane, uomo) e gli stimoli che incontrerà nella casa dove vivrà (rumori quotidiani, oggetti vari, automobile).

La socializzazione è un passaggio essenziale per i gattini, perché il loro sviluppo comportamentale è breve e, se fatto male, sarà molto difficile recuperare il ritardo.

Una socializzazione efficace è benefica per il gattino.

Gli permetterà di acquisire comportamenti corretti, di vivere nuove esperienze senza provare paura o ansia e di integrarsi meglio nella sua nuova famiglia dopo aver lasciato la madre.

I gatti che non sono stati adeguatamente socializzati, invece, spesso sviluppano problemi comportamentali.

Ad esempio reagiscono in modo eccessivamente timoroso, diventano ansiosi, nervosi e talvolta aggressivi.

Una buona socializzazione è quindi essenziale per una convivenza armoniosa e senza stress tra uomo e gatto.

Questo andrà a nostro vantaggio, che avremo un gatto coccoloso e affezionato, e del gatto stesso, che vivrà una vita serena, equilibrata e piacevole.

Come far socializzare un gattino giovanissimo?

Il carattere futuro di un gatto dipende, ovviamente, dalla sua razza e dai suoi geni.

Ad esempio i Maine Coon sono animali piuttosto indipendenti e dinamici, mentre il Persiano sarà gentile, tranquillo e molto affettuoso.

Tuttavia, anche l’ambiente in cui si sviluppa e le esperienze vissute dal gattino nei primi tre mesi di vita saranno determinanti per il suo successivo comportamento da adulto.

Il ruolo di mamma gatta

È buona norma, e alcune normative regionali lo impongono, aspettare le otto settimane di vita prima di separare un gattino dalla madre.

Essa, infatti, è il riferimento più importante e il più grande modello per i piccoli durante le prime settimane.

educazione gattino mamma

Il gattino osserva il comportamento della madre con i suoi fratelli e sorelle e con gli umani e ne riproduce gli atteggiamenti.

Un gattino la cui madre si mostra fiduciosa verso le persone, che cerca la loro compagnia e si lascia accarezzare, diventerà rapidamente fiducioso anche lui.

Durante le fasi di gioco, la madre mostra al piccolo anche fino a che punto può spingersi.

Se i gattini mordono o graffiano troppo forte (tra di loro o con la madre), lei interviene e pone dei limiti (acquisizione dell’autocontrollo).

La madre può arrivare fino a sedersi su un gattino che diventa aggressivo.

L’educazione della gatta verso un gattino non è né permissiva, né lassista! Pertanto, il futuro proprietario può osservare il comportamento della madre del gattino quando lo adotta, in particolare in un allevamento.

Se la gatta reagisce in modo pauroso e aggressivo con gli estranei, scappa in un angolo o soffia, c’è il rischio che il gattino si comporti allo stesso modo.

Se la madre cerca il contatto, si lascia accarezzare e fa le fusa, anche il gattino sarà tranquillo e rilassato.

Il caso di un gattino orfano

Adottare un gattino orfano non è un atto banale. Ci vorrà molto tempo e pazienza per socializzare il gattino cercando di “sostituire” sua madre. È un compito ingrato e che richiede tempo.

Oltre alla necessità di provvedere ai bisogni naturali del gattino (cibo, eliminazione), è fondamentale insegnargli l’acquisizione dell’autocontrollo sostituendo l’educazione materna che gli manca.

In caso contrario, si avrà un gatto che da adulto morde, graffia e può ferire.

Dall’età di 1 mese il gattino inizia a giocare, a volte brutalmente.

Occorre quindi scoraggiare giochi violenti e che stimolano l’aggressività con le persone e, al contrario, incoraggiare giochi di autocontrollo e giochi riorientati sugli oggetti.

Imitando il comportamento della madre, si possono dare “schiaffetti” con le dita sul muso o sulla pancia ogni volta che il gattino cerca di mordere o graffiare.

Bisogna toccare e maneggiare il gattino il più possibile: almeno un’ora al giorno.

Si consiglia di fornire al gattino più giochi in materiali diversi: peluche, tessuto, ossa finte, e di giocare molto con lui.

Un altro consiglio è quello di porre una borsa dell’acqua calda nel cestino del gattino.

I modelli con una copertura in peluche sono perfetti, perché sostituiscono il corpo morbido e caldo della madre contro cui ama accoccolarsi.

Il ruolo della famiglia umana

Che stia o meno con la madre fino all’età di 2 mesi, la famiglia in cui il gatto è nato deve socializzare con lui non appena apre gli occhi.

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Per questo, vanno incoraggiate manipolazioni delicate, ma ripetute: i genitori tendono spesso a impedire ai bambini di toccare i gattini per non infastidirli, invece dovrebbe essere fatto il contrario.

Più i gattini sono stati accarezzati, presi in braccio, abbracciati, più gli piacerà durante la vita da adulti.

Anche la presenza dei cani è un elemento positivo: un gattino allevato assieme a dei cani non ne avrà paura e si abituerà presto a quelli della sua nuova famiglia.

Bisogna anche fare attenzione ad abituare gli animali al normale livello di rumorosità di una casa: aspirapolvere, elettrodomestici, lavatrice, televisione, radio, ecc.

Al momento dello svezzamento alimentare, si consiglia di presentare al gattino una varietà di alimenti diversi per consistenza (crocchette, paté in mousse, in gelatina) e gusto (manzo, pollo, pesce) in modo che non diventi un adulto difficile.

Educazione e socializzazione a casa dopo l’adozione del gattino

La separazione del piccolo dalla madre e il trasferimento in una nuova casa rappresentano un grande shock per il gattino: deve abituarsi a un ambiente estraneo, nuove persone, odori e rumori.

Quanto più è stato socializzato dalla madre e dall’allevatore, tanto più facile sarà per lui adattarsi al nuovo e all’ignoto.

Tuttavia, il gatto può anche e deve essere socializzato dopo il suo arrivo in casa.

Durante questo processo, l’animale potrebbe scoprire la vita con bambini piccoli, nuovi rumori, viaggi in automobile e visite dal veterinario.

Affinché la sua socializzazione continui in buone condizioni, è necessario rispettare i suoi bisogni primari.

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Una zona di riposo tranquilla

Anche se il gattino è molto curioso, le tante nuove impressioni a volte sono troppe per lui!

È importante quindi che possa beneficiare di uno spazio sicuro e tranquillo dove poter riposare e assimilare tutte le sue esperienze.

L’ideale è una cesta per gatti accogliente, con una coperta morbida, posta in un angolo tranquillo della casa.

È consigliabile predisporre anche nascondigli in altezza, molto apprezzati dal gatto per sentirsi più al sicuro.

Questo potrebbe essere un tiragraffi ad albero, ad esempio, o semplicemente una coperta posta su un davanzale rialzato o su uno scaffale sicuro e ben fissato.

Abituare il gatto al trasportino è un passaggio molto importante che condizionerà la futura facilità di portarlo in viaggio e dal veterinario.

Il trasportino quindi deve essere lasciato permanentemente in casa così che il gatto vi si possa rifugiare in qualsiasi momento se ha paura.

All’interno si possono posizionare alcuni dei suoi giocattoli o degli snack.

L’aspetto principale è che le esperienze che accadono dentro il trasportino siano tutte positive.

Non costringerlo

Non bisogna mai forzare il contatto con un gatto: ad esempio, è vietato trascinarlo fuori dal trasportino o dal suo nascondiglio, perché i bambini hanno deciso di accarezzarlo, bisogna rispettare i suoi desideri.

Un gatto sceglie quando vuole essere accarezzato.

Se si desidera un animale che ami l’interazione e costanti sollecitazioni, è meglio adottare un cane!

Un gatto può anche essere intimidito dal suo proprietario.

Un suggerimento è quello di sistemarsi per terra, in un momento tranquillo (nessun rumore ambientale, televisione spenta) e chiamare il gatto.

Se si avvicina, bisogna lasciarsi annusare, strofinare con i baffi, quindi tentare di carezzarlo con movimenti lenti.

L’uso di snack è consigliato.

Continuare a stimolare il gattino

È importante far scoprire gradualmente al piccolo felino tutti gli elementi del suo nuovo ambiente: animali e persone diverse, l’automobile, gli elettrodomestici (aspirapolvere, tosaerba), la musica di sottofondo, ecc.

Bisogna andare per gradi, con delicatezza e fermandosi, se si vede che il gattino si sta spaventando.

Bisogna rispettare il temperamento dell’animale: alcuni gatti sono tranquilli e curiosi di fare presto nuove esperienze, altri sono naturalmente timorosi e sospettosi.

Dopo i 4 mesi di età questa fase di sviluppo del gatto è completa e i tentativi di socializzazione sono quindi inutili.

La socializzazione è dunque la fase più importante dello sviluppo del gattino.

Ne condiziona il futuro carattere e determina se avrà una vita serena e realizzata o se sarà invece un soggetto ansioso.

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