
Il pappagallo è molto diffuso come animale da compagnia, ma i proprietari sanno veramente chi vive in casa con loro?
Cosa si devono aspettare da un uccello variopinto e vivace che però talvolta si comporta in modo inspiegabile?
Molto spesso ci si dimentica che i pappagalli, al contrario di cane, gatto, pecora, mucca o cammello non sono animali domestici, ovvero animali che si sono co-evoluti insieme all’uomo da migliaia di anni, bensì, seppur confidenti e desiderosi di interagire con noi restano pur sempre degli animali selvatici.
Proprio partendo dalla conoscenza e dal rispetto delle esigenze etologiche, fisiche e mentali dei pappagalli che vivono in natura si possono mettere in atto strategie utili a una serena e proficua convivenza.
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Non esiste un unico “pappagallo”
In natura sono state classificate più di 340 specie diverse, distribuite nelle aree equatoriali e tropicali di Americhe, Africa, Asia sud orientale e Oceania.
Sotto la voce Psittaciformi (ordine Psittaciformes) sono raggruppati uccelli che presentano becco ricurvo, mandibola superiore non fusa con il cranio (per permettere alcuni movimenti molto articolati utili sia nella alimentazione che nell’utilizzo di materiali ), piumaggio in genere variopinto, presenza di 4 dita nelle zampe, di cui due rivolte in senso opposto (zigodattili).
Alcuni di essi hanno capacità fonetiche tali da imitare altri suoni, come ad esempio la voce umana.
Ma le differenze tra le varie specie e soprattutto tra le varie famiglie e generi sono notevoli, basti pensare a una grande ara o un minuscolo inseparabile, un cacatua o un lorichetto, una amazone o una cocorita.
Ogni genere e talvolta ogni specie hanno specifiche esigenze nella alimentazione, nella ricerca e preparazione del cibo, nella vita sociale che condizionano tutta la loro esistenza, anche in cattività.
Caratteristiche comuni dei pappagalli
In genere il pappagallo è in varia misura chiassoso, “distruttivo” e in casa tende a sporcare parecchio con pezzi di cibo, bucce, deiezioni.
Tutti i pappagalli sono inoltre molto attaccati al loro nido, che difendono in modo vigoroso.
Sono animali curiosi e grandi esploratori e per questo nelle nostre case possono mettersi in pericolo.
Per loro è importante essere parte di un gruppo, per questo cercano compagnia, non solo per “stare” con altri individui (della loro specie o altre specie, compreso l’uomo), ma proprio avere un ruolo sociale.
È importante tenere presente che sono animali preda, anche le grosse ara, che sanno difendersi molto bene con il loro potente becco.
Sono per questo intimoriti da oggetti, cibi, ambienti, animali o persone nuovi e restano quindi cauti e paurosi finché non hanno modo di comprendere che non hanno nulla da temere (anche se talvolta non si riesce a vincere la loro diffidenza verso qualcosa).
Alcuni di questi comportamenti possono essere mitigati o modificati per una migliore convivenza, ma non eliminati, perché fanno parte del loro “essere pappagallo”.
Esigenze comuni dei diversi tipi di pappagallo in casa
I pappagalli sono animali estremamente complessi dal punto di vista cognitivo.
Allontanare la noia
In natura sono circondati da suoni, colori, miriadi di altri animali con cui condividere lo spazio ma anche le risorse; nelle nostre case pulite, semplici, con ciotole di semi sempre a disposizione per loro il peggior nemico è la noia.
Tutti i pappagalli hanno necessità di un arricchimento ambientale attraverso:
- giochi interattivi pappagallo-proprietario e piccoli problem solving che stimolino l’animale a cercare soluzioni e a sperimentare oggetti e movimenti;
- giochi da esplorare e, perché no, distruggere con il becco;
- ricerca di cibo nascosto tra erbe, spighe, pezzi di carta, in scatoline o altri piccoli nascondigli lasciati a disposizione dell’animale e che ricordino la ricerca e la manipolazione del cibo in natura.
A seconda delle stagioni i pappagalli in natura trovano erbe, fiori, cortecce, frutti, semi (e anche piccoli insetti) diversi; seguire per la loro alimentazione la stagionalità di verdura e frutta coltivate alle nostre latitudini aiuta quindi non solo a offrire cibi più salutari e gustosi, ma anche diversi.
Combattere la solitudine del pappagallo in casa
Tutti i pappagalli soffrono molto la solitudine. L’ideale sarebbe quindi allevarli almeno in coppia, in modo che durante la giornata possano “parlare la stessa lingua” con il loro simile, scambiarsi coccole e anche imparare dall’altro a “sopravvivere nell’ambiente domestico” in cui si trovano.
In due è infatti più facile conoscere nuovi cibi, avere meno paura di alcuni rumori o situazioni, esplorare giochi o imparare a volare e poi… atterrare senza danni.
L’esercizio del volo
Il volo è essenziale per i pappagalli come per tutti gli uccelli e la gabbia, seppur ampia, non può e non deve essere l’unico ambiente di vita.
Anche tarpare le ali (tagliando le remiganti per impedire il volo) è una forma di maltrattamento: induce un animale atto a un movimento tanto particolare quanto irraggiungibile all’uomo a non potersi esprimere in modo naturale, lo rende vulnerabile (con il volo può sfuggire a una situazione pericolosa) e quindi insicuro.
Infine, ma non meno importante, il non uso dei muscoli pettorali per il volo riduce anche la capacità respiratoria di un uccello volatore.