Tra le false credenze e dicerie sui pappagalli c’è quella secondo cui per far sentire libero il pappagallo è meglio tenerlo sul trespolo con la catena. E’ vero? No, perché una catena non è mai sinonimo di libertà e il trespolo deve essere usato come appoggio non come costrizione.
La catena espone il pappagallo a pericoli sia di tipo psichico (nevrosi, deviazioni comportamentali da stress) sia di tipo fisico come fratture, lussazioni o problemi podali.
I pappagalli devono poter volare e muoversi nell’ambiente domestico adattato e monitorato perché non corrano pericoli; se non possono essere sorvegliati, invece, vanno ospitati in grandi gabbie fornite di adeguati posatoi, mangiatoie, giochi.
E’ importante lasciarli liberi per almeno qualche ora ogni giorno. Ricordiamo sempre che ogni uccello ha la necessità di volare: è nel suo DNA ed è una necessità fisica e psicologica.
Per ovviare a fughe o pericoli domestici può essere adibita al volo e al gioco una stanza o una veranda adeguatamente schermata.
I pappagalli sono adatti ai bambini?
Nessun animale sarebbe raccomandato a bambini piccoli senza la guida e la supervisione di un genitore proprio perché esseri viventi, senzienti, sensibili, con precise esigenze.
I bambini sono attirati dagli animali e da loro ottengono attenzione, amore incondizionato e senza pregiudizi. Vanno seguiti e aiutati ad avere un rapporto sereno e rispettoso dell’animale.
Le norme igieniche di base sono fondamentali per una sana convivenza e anche la pulizia rientra nella educazione basilare.
L’unica malattia trasmissibile veramente pericolosa per l’uomo è la clamidiosi che nell’uomo può causare sindromi respiratorie anche gravi (polmonite), si diagnostica sia nell’uomo che negli uccelli mediate test specifici e la cura prevede l’uso di antibiotici specifici per lungo termine.
Quindi è estremamente importante assicurare una corretta prevenzione, eseguire visite di routine ed esami di laboratorio presso un medico veterinario esperto.