La tartaruga dalle zampe rosse: allevamento e alimentazione

La tartaruga dalle zampe rosse è una simpatica testuggine sudamericana dalle particolari zampe colorate che necessita di un ambiente di allevamento ben preciso.

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A cura di: Dott.ssa Linda Sartini, Dott. Cristiano Papeschi

tartaruga dalle zampe rosse
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La tartaruga dalle zampe rosse (Chelonoidis carbonaria o Geochelone carbonaria) è una testuggine terrestre appartenente al sottordine dei Cryptodira, quei cheloni che possono retrarre la testa all’interno della protezione della corazza.

Si tratta di un rettile molto particolare che, se gestito correttamente, si adatta bene alla convivenza con l’essere umano.

Scopriamo insieme le sue principali caratteristiche, fermo restando che prima di cimentarsi nell’allevamento di questi animali è necessario approfondire molto bene l’argomento.

Luogo di origine della tartaruga dalle zampe rosse

C. carbonaria proviene dalle aree tropicali e sub-tropicali dell’America meridionale, in un areale di distribuzione che parte dal nord del Continente fino all’Argentina e Cile settentrionale.

Il territorio comprende il bacino del Rio delle Amazzoni procedendo verso sud, Brasile, Bolivia, Colombia, Venezuela, Paraguay, Guyana francese, Perù e Suriname, ma è presente anche in alcune isole dell’arcipelago caraibico.

Il suo habitat preferenziale è costituito da foreste pluviali e savane umide, ma è possibile ritrovarla anche in ambienti più secchi.

Predilige dunque il clima caldo e umido con escursioni termiche stagionali e circadiane limitate.

Non gradisce però la luce solare diretta troppo forte, per questo tende a rifugiarsi in aree in cui sia presente molta vegetazione.

In natura, in virtù del suo areale di origine, non effettua il letargo.

Caratteristiche della tartaruga dalle zampe rosse

Questa testuggine possiede un carapace bombato, allungato e dalla superficie liscia.

Il colore di fondo degli scuti è scuro con areole centrali di colore giallo-arancio, mentre gli scuti del piastrone sono tendenzialmente di colore giallo più o meno scuro, con aree nerastre.

Le estremità (testa, arti e coda) sono ricoperte da scaglie scure con caratteristiche macchie puntiformi di colore dal giallo al rosso, da qui il soprannome di “testuggine dalle zampe rosse”.

In alcuni oggetti presenti in determinate aree geografiche la testa può assumere però una colorazione quasi completamente gialla.

La lunghezza media del carapace dell’adulto si aggira sui 30 cm o più.

Il dimorfismo sessuale diventa evidente al raggiungimento della maturità sessuale (circa 5 anni e lunghezza del carapace maggiore di 15 cm).

Il maschio possiede un piastrone visibilmente concavo, una coda più lunga e tozza, gli scuti anali formano un angolo maggiore.

Il suo profilo del carapace (se osservato dall’alto) ricorda la forma di una clessidra, con un restringimento centrale più o meno marcato.

La femmina possiede un piastrone piatto, una coda più corta con apertura cloacale più vicina alla base.

Lo spazio tra porzione posteriore del piastrone e scuto sopracaudale è maggiore e l’angolo tra gli scuti anali più acuto rispetto al maschio.

tartaruga dalle zampe rosse giardino

Comportamento in natura

Come già accennato, questa testuggine non ama la luce solare diretta e preferisce muoversi al riparo della vegetazione.

È una specie diurna, ma è più attiva la mattina presto e al crepuscolo o durante i momenti di pioggia.

La sua alimentazione allo stato selvatico è prevalentemente vegetariana (erba, fiori, foglie, piante grasse, funghi e soprattutto frutti).

Si nutre in piccola parte anche di proteine di origine animale sotto forma di carcasse di animali morti e invertebrati.

Condizioni di allevamento per la Chelonoidis carbonaria

In quanto specie tropicale necessita per tutto l’anno di umidità e temperature elevate con poche escursioni termiche annuali e circadiane.

Il range di temperatura diurna ottimale oscilla tra 24 e 30 gradi con un abbassamento notturno tollerato fino a 21 gradi.

Per umidità elevata si intende una UR (umidità relativa) superiore al 60%.

A partire dalla tarda primavera fino all’inizio dell’autunno, purché le temperature siano adeguate, è possibile allevarla all’esterno in giardino o recinti a prova di fuga.

È importante però che il terreno venga mantenuto umido e siano disponibili vegetazione o rifugi più freschi, dove possa trovare riparo nelle ore più calde o con radiazione luminosa più intensa.

giovane esemplare di C. carbonaria

All’abbassarsi delle temperature sarà necessario ricoverarla in luogo chiuso e spazioso, riscaldato e umidificato con un substrato adeguato.

Può essere utilizzato, ad esempio, terriccio, torba, corteccia, fibra di cocco, foglie secche o loro mix, per consentire al rettile di scavare.

L’ambiente deve essere arricchito possibilmente con piante e nascondigli.

Siccome ama molto l’umidità, sia all’aperto che al chiuso, bisogna lasciare a disposizione un contenitore dai bordi bassi (ad esempio un ampio sottovaso) pieno d’acqua per consentirle di bagnarsi.

Alimentazione della tartaruga dalle zampe rosse

Come abbiamo anticipato parlando del comportamento in natura, è una specie onnivora a prevalenza vegetariana che occasionalmente si nutre anche di proteine di origine animale.

Nella sua alimentazione bisogna considerare di lasciare a disposizione fieno (o erba di campo quando allevata all’esterno), vegetali a foglia, piante succulente, fiori, germogli, legumi e soprattutto frutta fresca e matura.

Tra i diversi frutti che possiamo offrire con la massima varietà possibile troviamo melone, anguria, mela, arancia, uva, pera, ananas, fico d’India, prugna, susina, nespola, pesca, albicocca e banana (quest’ultima in piccole quantità).

È meglio evitare però la somministrazione continua e prolungata di un singolo frutto.

Per soddisfare il fabbisogno di proteine di origine animale si possono offrire settimanalmente lombrichi, chiocciole, insetti da pasto oppure piccole quantità di cibo umido light per gatti.

Visto l’elevato fabbisogno di calcio è possibile aggiungere alla dieta integratori di carbonato di calcio appositamente commercializzati (seguendo con attenzione le indicazioni fornite dalla ditta produttrice) oppure lasciare a disposizione l’osso di seppia.

L’acqua fresca deve essere sempre a disposizione.

Legislazione

Chelonoidis carbonaria è inclusa in Appendice II della CITES e in Allegto B del Reg. CE 2724/2000.

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