Escursioni termiche molto elevate tra giorno e notte in inverno possono rappresentare un rischio per una tartaruga di terra in letargo. Vediamo perché.
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Il letargo della tartaruga in un inverno con temperature anomale
Capita sempre più spesso che in inverno, come ad esempio quello di quest’anno, le temperature siano un po’ diverse rispetto al solito.
Soprattutto al nord, si hanno spesso giornate con una temperatura superiore ai 14/15 gradi, mentre nelle ore serali e di prima mattina si registrano ancora temperature rigide.
Queste grandi differenze delle temperature ambientali però possono provocare dei grossi problemi alle tartarughe di terra che in questa stagione sono in letargo.
Le testuggini mediterranee fanno infatti il letargo fra gli 0 e i 7/8 gradi. A queste temperature si interrano anche per parecchi cm e rimangono in uno stato di dormienza con metabolismo corporeo ridotto al minimo.
Questo permette loro di non consumare eccessivamente le riserve energetiche (teniamo buono sempre un leggero calo ponderale), nonostante il lungo digiuno.
Ma se le temperature invernali hanno picchi elevati le tartarughe tendono a svegliarsi e a innalzare un po’ il metabolismo che ricomincia, anche se lentamente, a funzionare.
In questo caso però le temperature non sono così elevate da permettere un innalzamento tale del metabolismo da indurle a mangiare.
Quindi questa cosa può comportare un eccessivo dimagramento con rischio elevato soprattutto per le testuggini più giovani.
In primavera c’è sempre questo passaggio con temperature intermedie, ma abbiamo anche picchi di temperatura più elevata che permettono all’animale di ricominciare ad alimentarsi correttamente.
Oggi queste temperature intermedie si stanno semplicemente prolungando creando stress e disorientamento alle nostre amate testuggini.
L’elevata escursione termica è pericolosa
Altra cosa da tenere in considerazione è l’elevata escursione termica tra giorno e notte che è altrettanto pericolosa.
Un’animale che si sveglia perché di giorno ci sono 15 gradi e che fa un giretto al sole per scaldarsi non è poi in grado di interrarsi come per il letargo sotto parecchi cm di terra.
Rimarrà quindi più in superficie e questo fa si che le basse temperature serali e notturne possano disturbare molto la testuggine non adeguatamente coperta.
Finché si parla di qualche nottata fredda non succede niente, ma se parliamo di un mese intero in cui l’animale è sottoposto a questo stress costante si possono venire a creare delle lesioni da freddo (soprattutto agli occhi) o polmoniti.
Cosa fare se in inverno fa troppo caldo per la tartaruga in letargo?
Un consiglio alle persone che detengono tartarughe è di monitorarle con costanza durante gli inverni più caldi del normale.
Se durante l’inverno ci si accorge di un risveglio dal letargo di una tartaruga, è necessario controllarla e verificare se si tratta di un’unica uscita, perché poi sparisce tornando a interrarsi, oppure se continua ad uscire.
Nel primo caso no problem, nel secondo invece probabilmente l’unica soluzione è portarla in casa e tenerla al caldo in un adeguato terrario con lampade calde e UVB.
È sempre bene però consultare prima di qualsiasi cosa un Medico veterinario esperto in esotici per evitare di fare qualche azione che possa essere ancora più pericolosa per la tartaruga.