Il Regno Unito vuole vietare i cani American Bully XL

Il primo ministro inglese vuole vietare gli American Bully XL entro la fine del 2023, in seguito ad alcuni incidenti che hanno coinvolto questi cani.

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Il primo ministro inglese Rishi Sunak ha dichiarato di voler vietare l’allevamento e la detenzione dei cani di razza American Bully XL.

L’annuncio fa seguito al decesso di Ian Price a causa delle gravi ferite multiple riportate per un’aggressione di due cani di questa razza a Stonnall, in Inghilterra.

Gli American Bully XL sono cani pericolosi?

Questi cani, che possono arrivare a pesare 60 chili, secondo il primo ministro britannico rappresentano “un pericolo per le comunità, in particolare per i nostri bambini”. Per questo Rishi Sunak vuole metterli al bando entro la fine dell’anno.

Le richieste di vietare l’American Bully XL sono aumentate negli ultimi mesi a seguito di una serie di incidenti messi in risalto dalla stampa.

Secondo il quotidiano The Independent, dei quattro attacchi mortali da parte di cani avvenuti nel 2021 nel Regno Unito, due hanno coinvolto un American Bully XL e questo numero è salito a più di sei su dieci nel 2022.

Per Bully Watch (gruppo creato dai proprietari di cani per monitorare i Bully XL) questi ultimi sarebbero responsabili del 43% degli attacchi contro persone e altri cani quest’anno.

In generale, secondo BBC, i ricoveri ospedalieri per morsi di cane sono progressivamente aumentati negli ultimi 15 anni: nel 2022 in Inghilterra sono stati 8.819, rispetto ai 4.699 del 2007.

Definire lo standard di razza per vietarla

L’American Bully XL non è riconosciuto come razza dalle principali associazioni cinofile del Regno Unito.

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Rishi Sunak ha quindi ordinato di riunire esperti cinofili, veterinari, rappresentanti della polizia e di associazioni per il benessere degli animali per sviluppare la definizione legale della razza XL.

Ciò infatti è un prerequisito necessario per vietare l’American Bully XL in base alla legge britannica sui cani pericolosi, introdotta nel 1991, che vieta già il possesso, l’allevamento, la vendita e la pubblicità di cani come Pit Bull Terrier, Tosa inu, Fila Brasileiro e Dogo Argentino.

L’American Bully XL entrerebbe così a far parte della lista delle cosiddette razze canine pericolose.

American Bully XL in svendita

In seguito all’annuncio del primo ministro inglese, sui siti di annunci britannici sono aumentati a dismisura gli avvisi di vendita a prezzo stracciato di cani, adulti e cuccioli di razza American Bully XL.

Il prezzo medio normale per un cane di questa razza va da 3.000 a 5.000 sterline, ma ora molti cercano di disfarsene o di vendere le ultime cucciolate per evitare maggiori perdite.

È quindi possibile trovare American Bully XL venduti a 300, 150 o anche 10 sterline, alcuni addirittura in regalo.

Cosa ne pensano le associazioni cinofile e di protezione degli animali

Secondo la Dog Control Coalition, che riunisce il Kennel Club, la British Veterinary Association (BVA) e diverse associazioni di protezione degli animali come la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA), la massima priorità per tutti è proteggere il pubblico, ma vietare una razza purtroppo non impedirà il ripetersi di questo tipo di incidenti.

Inoltre, i rappresentati della Dog Control Coalition sono “profondamente preoccupati per la mancanza di dati dietro questa decisione e per il suo potenziale per prevenire i morsi canini”.

Le conseguenze del divieto per i cani American Bully XL

La decisione di vietare gli American Bully XL, secondo la Coalizione avrà un impatto significativo sui proprietari, sul settore del benessere degli animali, sui veterinari, sulle forze dell’ordine e sul pubblico.

Molti proprietari di American Bully XL sono infatti preoccupati per le conseguenze del divieto e hanno paura che i loro cani possano essere soppressi.

A tal proposito, Cristina Middlemiss, capo dei Servizi veterinari britannici, ha dichiarato che potrebbe essere messa in atto una “amnistia”: i proprietari di Bully dovrebbero registrare, sterilizzare e assicurare i loro cani, nonché mettere loro la museruola quando sono in pubblico.

Nel frattempo, una petizione parlamentare contro questo divieto ha già raccolto più di 593.000 firme.

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