Cane senza microchip ritrovato vagante, tenerlo è un reato?
La Cassazione penale, nella sentenza 11700 del 2012, ha sancito che non è punibile come appropriazione indebita l’acquisizione di un cane ritrovato vagante e privo di segni di riconoscimento - come il microchip - idonei a riconoscerne la proprietà.
Posso usare l’ascensore con il cane? Cosa dice la legge
E' possibile vietare che il cane (o anche un altro animale d’affezione) sia portato nelle zone comuni come giardino, atrio, scale e anche ascensore? Il codice civile sancisce espressamente il divieto di inserire nel regolamento condominiale qualsiasi norma che impedisca il possesso o la detenzione di animali domestici (quinto comma dell’art. 1138).
Cane imbratta il muro di un edificio: il proprietario è colpevole?
Cane che imbratta il muro di un edificio, colpevole o non colpevole? Alla Suprema Corte è stato presentato il caso del proprietario di un cane ritenuto colpevole di aver permesso al proprio animale “di orinare sulla facciata di un edificio dichiarato di notevole interesse storico architettonico”, imbrattandolo.
Legge Lombarda sulla caccia: cinghiali, storni e colombi nel mirino?
Il 26 giugno 2020 in Lombardia è stata approvata la revisione della Legge regionale sulla caccia (n. 26/93) che estende la possibilità di cacciare gli ungulati in specifici periodi dell’anno e, in particolare, consente la caccia di selezione al cinghiale nell’intero anno solare.
Danni causati da animali selvatici: chi è tenuto a risponderne?
L'eventualità che gli animali selvatici, in particolare gli ungulati, causino danni a terzi, ad esempio rimanendo coinvolti in incidenti stradali, è purtroppo sempre più frequente. Ciò crea con maggiore frequenza anche i problemi in merito alla definizione delle responsabilità e dei risarcimenti, soprattutto con riferimento all’individuazione delle competenze adeguate a tal fine.
Come dimostrare di essere il proprietario di un cane? Appropriazione altrui
Dimostrare di essere il proprietario di un cane può diventare un problema se l'animale finisce nelle mani di un terzo, che non intende rinunciare al possesso. L’iscrizione all’anagrafe regionale degli animali d’affezione e il pedigree possono essere considerati prove documentali della proprietà di un cane.
Tenere un cane quando si vive in affitto, è consentito? Parla il Codice Civile
Non esiste il diritto a tenere con sé un cane o un altro animale da compagnia, quando si vive in affitto. Ma vediamoci chiaro e capiamo il perché. La riforma del condominio ha inserito nel codice civile (art. 1138 c.c.) la norma per cui il regolamento dell'immobile non può contenere il divieto di possedere o detenere un cane o altri animali domestici. Bisogna avere ben chiaro, però, che si tratta di una previsione che tutela chi è condomino, quindi proprietario di un appartamento, e non vale per gli inquilini, ovvero coloro che vivono in affitto.
Uso del collare elettrico, una forma di maltrattamento
La questione dell’uso del collare elettrico risulta particolarmente controversa poiché tali strumenti possono essere tuttora regolarmente venduti. Tuttavia, la giurisprudenza ha più volte stabilito che il loro uso causa sofferenze agli animali e per questo non può essere ammesso. Il presupposto di tale affermazione è stato rinvenuto negli effetti, che causano un danno agli animali e, in quanto tali, sono ritenuti integrare ipotesi di reato.
Danni causati da cani randagi, di chi è la responsabilità?
L’esistenza dei cani randagi è un problema non soltanto per il benessere degli animali stessi, che si trovano privi di riferimenti per il proprio sostentamento, ma anche per la società, la cui sicurezza può essere messa a rischio dal punto di vista sanitario, dell’incolumità pubblica e anche a causa degli eventuali incidenti che i cani, vagando, possono causare, “scontrandosi”con la circolazione stradale.
I diritti degli animali e la pronuncia del Tribunale di Milano
Gli animali sono trattati dal Codice civile come semplici oggetti, quindi beni. Questa classificazione consente che siano trattati alla stregua di strumenti di cui l’uomo si serve, seppure con i limiti imposti da alcune tutele, garantite da specifiche norme amministrative e da (pochi) articoli del Codice penale, che, di fatto, ne riconoscono anche il valore di esseri viventi. Tuttavia, nella circostanza che andremo ad analizzare ora, il Tribunale di Milano ha, di recente, attirato l’attenzione sul fatto che possono essere identificati anche come un “caso fortuito”.