Per il non vedente, il cane guida è una presenza continua, fonte di interazione, condivisione, stimolo e affetto, che contribuisce all’appagamento e al benessere della persona e quindi a un miglioramento della sua qualità di vita.
Il non vedente, accompagnato dal proprio cane guida, può recarsi ovunque: andare al lavoro, a scuola, frequentare attività sociali e ricreative, accedere a tutti i luoghi pubblici e privati e utilizzare i mezzi pubblici.
Il valore del cane guida, però, non si può identificare solo con una conquistata maggiore autonomia, ma è molto di più.
Il cane guida e la scelta della razza
I primi cani che furono sistematicamente impiegati furono Pastori tedeschi perché considerata la razza da lavoro per eccellenza, più predisposta all’addestramento e per questo utilizzata in maniera preponderante anche nell’Esercito e dalle Forze dell’Ordine.
Con l’andare del tempo, invece, la scelta si è orientata su razze più socievoli quali Labrador retriever e Golden retriever.
Dalle percentuali indicate dalla Federazione nazionale cani guida per ciechi, oggi, le razze impiegate sono per il 70% Labrador retriever, per il 25% Golden retriever e per il rimanente 5% Pastore tedesco.
Negli ultimi dieci anni la scelta si è orientata verso queste razze non solo perché hanno un carattere più socievole, ma con il loro porsi e il loro aspetto simpatico vengono accettate meglio dalla popolazione.
Infatti, si è notato che all’ingresso in un luogo pubblico creano meno timore nelle persone presenti e questo contribuisce a mettere a proprio agio il non vedente, che viene a sua volta accettato meglio.
Anche in tema di addestramento, il Pastore tedesco, essendo una razza meno socievole, ha più difficoltà a passare dall’istruttore al non vedente perché si affeziona all’istruttore.
Molti di questi problemi, quindi, sono stati superati con l’utilizzo di Labrador e Golden retriever, perché entrambe le razze sono socievoli e patiscono meno il distacco.
Considerato che i cani istruiti alla guida per ciechi con l’addestramento non hanno una diminuzione della qualità di vita, meglio allora addestrare cani che sono portati naturalmente a cambiare riferimento.
Ogni scuola ha di un proprio programma di selezione e riproduzione dei cani; ad esempio la Scuola nazionale dei cani guida per ciechi di Scandicci dispone di un proprio programma, iniziato nel 1999 con la collaborazione della Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Pisa.
FONTE: LaSettimanaVeterinaria