La medicina unica e gli animali da compagnia

One Health: gli animali hanno le nostre stesse esigenze di “salute” e possiamo condividere alcune malattie.

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A cura di: Prof. Agostino Macrì

medicina unica
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Per “medicina unica” si intende un approccio “globale” alla prevenzione e la cura delle malattie che possono colpire l’uomo, gli animali e anche le piante.

Limitandoci agli animali che vivono nelle nostre case e con cui siamo quotidianamente a contatto, ci dobbiamo rendere conto che essi hanno le nostre stesse esigenze di “salute” e che possiamo condividere alcune malattie.

Alla base della Medicina unica c’è il concetto di prevenzione.

Per quanto riguarda le “esigenze di salute” dei nostri animali ci sono dei punti irrinunciabili.

  1. Assicurare un’alimentazione adeguata ai loro fabbisogni fisiologici e assicurarsi che si tratti di cibi non deteriorati o contaminati da possibili agenti di tossinfezioni alimentari.
  2. L’acqua che bevono deve rispondere alle caratteristiche di potabilità richieste per noi. Evitare che gli animali bevano da pozzanghere o altre fonti di acqua superficiale.
  3. Curare l’igiene dei luoghi dove sostano gli animali.
  4. Molto importante è l’esercizio fisico che, associato a una alimentazione “misurata”, può evitare l’insorgere dell’obesità e delle malattie associate.
  5. Attenzione ai luoghi frequentati dai nostri animali e, possibilmente, evitare il contatto con altri animali di cui non conosciamo lo stato di salute.

Medicina unica e Malattie “condivise”

Ci sono delle malattie in cui gli animali o l’uomo, sono dei portatori sani.

Ad esempio può capitare che un cane si infetti con il virus influenzale senza manifestare la malattia in modo conclamato.

Può però a sua volta diffondere lo stesso virus e provocare la malattia nei suoi padroni.

La stessa cosa si può verificare se l’uomo si infetta con un microrganismo privo di effetti per lui, ma patogeno per gli animali.

Esistono poi delle malattie, le zoonosi, che si manifestano sia negli animali, sia nell’uomo.

La più grave è sicuramente la rabbia che fortunatamente nel nostro Paese è stata completamente debellata. Però in altri Paesi è ancora molto diffusa. Se portiamo in vacanza i nostri cani accertiamoci che siano stati vaccinati contro questa terribile malattia per evitare che si contagino e divengano pericolosi anche per noi.

Ci sono delle malattie come la Leishmaniosi che si diffondono attraverso degli insetti vettori.

Questi pungono l’animale o l’uomo infetti e trasmettono il microrganismo patogeno ad altri soggetti provocando la malattia.

I trattamenti ambientali e quelli antiparassitari sugli animali, sono essenziali per la prevenzione della malattia.

Altro aspetto molto subdolo è la possibilità che a seguito di trattamenti antibiotici inadeguati, negli animali si sviluppino dei microrganismi farmacoresistenti che possono diffondersi nell’ambiente e raggiungere anche l’uomo

Cosa possiamo fare?

Il mantenimento delle condizioni igieniche e il rispetto di sani “stili di vita” dipendono quasi esclusivamente dai proprietari degli animali.

Per la prevenzione e la cura delle malattie infettive è invece necessario ricorrere al medico veterinario.

In tale contesto è bene rimarcare che la scelta di eventuali farmaci e il loro impiego negli animali è di esclusiva competenza del veterinario.

Usi non consentiti o abusi possono creare seri problemi sia per la salute degli animali sia per la nostra.

FONTE: Unione Nazionale Consumatori

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