I parassiti del coniglio invisibili a occhio nudo: pidocchi e rogna

I pidocchi e gli acari, come quelli della rogna, possono causare dermatiti o altri gravi sintomi nel coniglio. Vediamo quali sono i sintomi di un'infestazione provocata da questi parassiti.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

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Oltre alle pulci e alle zecche, il coniglio può essere colpito da altre malattie parassitarie causate da pidocchi o acari, come quelli della rogna, che possono causare dermatiti o altri gravi sintomi, soprattutto se l’animale non è trattato in modo tempestivo ed efficace.

Infestazione da pidocchi nel coniglio

La pediculosi, sostenuta da un pidocchio specie specifico del coniglio (Haemodipsus ventricosus), che nulla ha quindi a che vedere con la pediculosi umana, può manifestarsi in genere in conigli appena acquistati e può restare latente o senza creare fastidio all’animale per molto tempo.

I pidocchi e le loro lendini si attaccano ai peli del coniglio e compiono il loro ciclo indisturbati anche per mesi.

Possono però creare arrossamenti, prurito e quindi disagio all’animale.

Si riconoscono abbastanza agevolmente con una lente di ingrandimento spostando il pelo soprattutto sulla zona dorsale o nucale.

Appaiono come tanti microscopici puntini che “sporcano” il pelo (più evidenti in conigli a pelo chiaro); osservando al microscopio alcuni ciuffetti di pelo si riconoscono agevolmente i “colpevoli”.

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Il trattamento è abbastanza semplice, vanno applicati prodotti spray o spot on ripetuti a distanza di 14 giorni per 2 o 3 volte, seguendo il consiglio del Medico veterinario di fiducia.

Deve essere eseguita però assolutamente anche una pulizia di cuccette, ambiente, trasportini per evitare che peli infestati possano finire di nuovo a contatto con il coniglio o altri conigli ospitati in casa.

Tutti i conigli conviventi devono essere trattati contemporaneamente.

Questo perché il contagio avviene per contatto diretto tra animali portatori e animali sani.

I diversi tipi di rogna nel coniglio

Acari microscopici specifici del coniglio o in comune con altre specie di animali domestici possono causare gravi dermatiti, con formazione di croste o desquamazioni imponenti sulla cute dell’animale, talvolta aprendo la porta ad altre infezioni batteriche o fungine che complicano il quadro patologico.

Gli acari sono dei parassiti obbligati, ovvero necessitano dell’ospite su cui potersi nutrire e riprodurre, e sopravvivono ben poco nell’ambiente esterno.

Il contagio avviene in modo diretto tra animali infetti e animali sani, ma gli acari possono restare vitali e pronti a salire su un nuovo ospite se sono dispersi in cuccette, trasportini, gabbie, lettiere, giacigli in paglia, rifugi, in cui sia presente un microclima umido e tiepido.

Le principali rogne che colpiscono il coniglio domestico sono la rogna psoroptica, sarcopitica, notoedrica e l’acarisi sostenuta da Cheiletiella parasitovorax o Leporacarus gibbus .

Rogna psoroptica

La rogna psoroptica è sostenuta da Psoroptes cuniculi, un acaro che non scava nella cute, ma causa grave irritazione sulla cute in particolare dei padiglioni auricolari, sia sul margine della pinna che all’interno inducendo la formazione di estese croste e infezioni batteriche (otiti).

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Questa rogna causa grave disagio e prurito molto intenso; se non riconosciuta dal proprietario e non curata tempestivamente, il dolore può indurre addirittura crisi convusive.

Le croste non devono essere rimosse meccanicamente per non aggravare il sanguinamento e il dolore.

Va subito intrapresa una corretta terapia antiparassitaria, sia spot on che sistemica, in base alle indicazioni del Veterinario, associata se necessario a terapia con antidolorifici/antinfiammatori e antibiotici.

La pulizia delicata andrà effettuata man mano che i parassiti verranno eliminati e di conseguenza si verifichi il distacco delle croste.

Rogna sarcoptica nel coniglio

La rogna sarcoptica è invece sostenuta da Sarcopes scabiei varietà cuniculi, un acaro scavatore che si insinua nei primi strati cutanei dove si riproduce, depone le uova, e si nutre di linfa e detriti cutanei.

Le lesioni sono abbastanza tipiche: forma zone crostose su zampe, margine dei padiglioni auricolari, muso e naso (tipica la formazione corneificata a “trombetta” o a “corno”).

È una rogna molto pruriginosa e può divenire una malattia generalizzata su tutto il corpo.

Nell’uomo può causare dermatiti transitorie, soprattutto nei soggetti con cute sensibile, dato che la varietà che colpisce il coniglio non è la stessa che causa la rogna o scabbia nell’uomo.

Rogna notoedrica

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Sostenuta da Notoedres cati, questo acaro che in genere infesta il gatto causando rogne facciali, può colpire anche il coniglio inducendo una dermatite pruriginosa su collo, palpebre, padiglioni auricolari.

Essendo un acaro scavatore la diagnosi è effettuata mediante un accurato scarificato cutaneo esaminato poi al microscopio ottico presso il veterinario di fiducia.

Acariasi nel coniglio

Cheiletiellosi

La cheiletiellosi è causata dall’acaro Cheiletiella parasitovorax che vive sul pelo e sulla superficie cutanea nutrendosi di detriti cutanei e fluidi che fuoriescono dai tessuti, causando una dermatite forforosa molto intensa e pruriginosa.

Questo acaro può colpire varie specie domestiche e occasionalmente anche l’uomo (zoonosi) con dermatiti papulose o crostose.

La Cheiletiella vive tra i peli e si sposta sul corpo del coniglio, e può infestare altri soggetti per semplice contatto con il pelo o la forfora infestata da acari.

Zone tipiche di infestazione sono il dorso, la groppa e la coda dell’animale.

La diagnosi può essere eseguita mediante scotch test oppure per spazzolamento ed esame su vetrino del materiale raccolto.

È abbastanza agevole scoprire questi acari, dotati di cheliceri (porzioni del loro apparato boccale) ben taglienti e sviluppati, che aiutano a distinguere gli esemplari maschi dalle femmine, ove sono più voluminosi.

Leporacarus gibbus

Una simile acariasi nel coniglio si verifica anche per infestazione da Leporacarus gibbus, più specifico del genere lagomorfi, che può causare una dermatite anche nell’uomo.

Come già accennato le rogne sono trattate con successo con antiparassitari specifici usati in deroga da farmaci registrati comunemente per i carnivori domestici come permetrine, avermectine, imidacloprid, selamectine, adattandone le dosi e le modalità di somministrazione sempre sotto stretta sorveglianza del Medico veterinario.

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