Esistono moltissimi ectoparassiti (parassiti esterni) nei serpenti, ma oggi parlaremo di un acaro parassita frequente degli ofidi più comunemente detenuti come animali da compagnia, l’Ophionyssus natricis.
Esso è un parassita ematofago, ovvero si nutre di sangue, e può portare l’animale a una grave debilitazione con forte anemia in caso di infestazioni massive, finanche portarlo alla morte.
Gli acari possono essere inoltre dei vettori (vettori biologici) di altre malattie batteriche, virali, protozoarie, ecc..
È quindi importantissimo prevenire o curare tempestivamente l’animale infestato.
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Ciclo e sviluppo nei serpenti del parassita Ophionyssus natricis
L’acaro dei serpenti Ophionyssus natricis vive circa 40 giorni e può sopravvivere sul terreno 2-3 settimane senza nutrirsi.
Questa sua caratteristica è proprio quella che rende difficile la sua totale eradicazione all’interno della teca.
L’acaro presenta 5 stadi di sviluppo, tutti dipendenti dalla temperatura ambientale e dall’umidità relativa (ottimale 70-90%):
- uovo;
- larva, poco mobile e sensibile all’essicazione;
- protolinfa, molto mobile, attratta dall’odore dell’ospite, aggressiva, che necessita del sangue dell’ospite per passare a deutoninfa; tuttavia, riesce a vivere per 19-31 giorni senza alimentarsi. Questa fase è la più importante perché l’aggressività della protolinfa può riversarsi anche sull’uomo; infatti, bisogna fare attenzione a mettere le mani senza protezione (guanti) all’interno della teca nelle normali operazioni di pulizia, perché questi acari possono attaccarci e trasmetterci malattie;
- deutolinfa, è uno stadio relativamente breve; raramente si trova sull’ospite, più frequentemente su rami, ciotole, ornamenti del terrario;
- adulto, rimane attaccato alla cute al di sotto delle squame. Le zone maggiormente colpite sono le squame nella regione intermandibolare e della gola, la regione perioculare, attorno alla cloaca e nei sauri a livello dei recessi timpanici.
Sintomi di infestazione dell’acaro dei serpenti
Un animale infestato da questo fastidioso acaro mostra i seguenti sintomi, che possono variare a seconda della quantità di infestazione presente: possiamo trovare animali poco reattivi, assopiti, letargici e irascibili per il fastidio dovuto ai continui morsi derivanti da questi insetti ematofagi.
Possono essere osservate alterazioni del comportamento come sfregamento eccessivo e continuo su superfici rigide, immersioni in acqua anche per periodi molto lunghi, riduzione dell’assunzione del cibo e disecdisi (muta incompleta e difficoltosa) con ritenzione dell’occhiale.
Le infestazioni massive possono portare a quadri di anemia molto gravi anche letali.
Trattamento e prevenzione
Il trattamento deve essere fatto sull’animale, ma anche e soprattutto sull’ambiente circostante.
Bisogna trattare ogni fessura e angolo della teca per evitare reinfestazioni.
Visto l’elevata sopravvivenza della protoninfa non si può pensare a un trattamento breve, ma deve essere prolungato nel tempo.
Le specie maggiormente a rischio sono i boidi tropicali.
Si consiglia una visita tempestiva da un Medico veterinario esperto in rettili e di evitare il fai da te, perché se le procedure non sono fatte correttamente si rischia la vita dell’animale.