L’alimentazione dei nostri uccelli domestici deve essere sempre varia e il più possibile ricca di alimenti freschi e naturali, compresi diversi tipi di frutta e verdura, come ad esempio l’insalata.
In natura gli uccelli granivori o frugivori si nutre costantemente di semi a maturazione cerosa, in parte di semi maturi, frutti giunti a maturazione, germogli, erba, ecc.
Una dieta corretta in cattività deve prevedere cibi freschi e sani.
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Insalata, riserva di fibre e vitamine per gli uccelli
I semi secchi sono ricchi carboidrati o grassi (a seconda del tipo di seme), ma poveri in molti tipi di vitamine.
Giocoforza queste devono essere integrate molto spesso nel cibo o nell’acqua.
Un modo certamente più naturale e continuativo di fornire vitamine e oligoelementi è proprio quello di fornire verdure (ad esempio, carote, cetrioli, ecc.) e frutti freschi, seguendo la maturazione naturale e la stagionalità.
Le insalate sono comunque reperibili tutto l’anno divenendo una buona base alimentare per fornire sempre fibra e principi nutritivi essenziali.
False credenze
Troppo spesso ancora gira la voce che l’insalata causi diarrea ai canarini o ai piccoli psittacidi.
Questo ortaggio contiene molta acqua, conseguentemente gli uccelli produrranno più urine.
Come già spiegato in precedenti articoli le deiezioni degli uccelli sono eliminate da un unico orifizio ovvero quello cloacale.
Questo vuol dire che gli uccelli eliminano contemporaneamente urine (liquide), urati (biancastri, dall’aspetto gessoso), feci propriamente dette, solide, di colore verde-marrone (a seconda della dieta prevalente).
Talvolta la lattuga, abbastanza povera in elementi nutritivi, può causare un effetto lassativo, legato alla quantità e alla sensibilità individuale.
È però fondamentale discriminare tra un’abbondante urinazione e una vera “diarrea”, che migliora molto rapidamente rimuovendo la causa alimentare.
Quale insalata per gli uccelli domestici?
I canarini e i piccoli passeriformi in genere apprezzano molto le varie lattughe, lattughine, spinaci, bietoline, cicoria, radicchio, scarola, indivia e le selvatiche crescione e tarassaco, o brassicacee selvatiche come il Bunias erucago (cascellore, landar), anche se di quest’ultimo preferiscono di gran lunga i semi.
I pappagallini invece sono più propensi a consumare le varie lattughe, rucola, spinaci, songino, catalogna e, ovviamente, il tarassaco selvatico.
E se non le mangiano?
Gli uccelli imparano a riconoscere i cibi dai genitori durante l’imbecco.
Anche se provvisti di un minor numero di papille gustative sanno riconoscere i diversi sapori, forme, consistenze.
Pertanto canarini o pappagallini allevati da genitori, che a loro volta non hanno mai conosciuto i cibi freschi, risultano decisamente sospettosi o addirittura spaventati da enormi fogli di insalata appese all’improvviso nella loro gabbietta.
Con il tempo, pazienza, insistenza, qualche trucchetto per rendere questi “mostri verdi” più accattivanti si può riuscire nell’impresa.
Ad esempio, un soggetto più ardito e curioso può fungere da “apripista” assaggiando per primo la verdura, meglio ancora se nel gruppo un uccellino è già abituato a mangiare le varie insalate e dimostra agli altri quanto possono essere gustose.
Si possono tagliuzzare a striscette, mescolarle ad altri alimenti più noti e graditi, utilizzarle inizialmente come aree “privacy” dietro a cui nascondersi e ogni tanto strappare qualche pezzo per curiosità o per imbottire il nido, inserirle in qualche gioco di foraging, meglio se inumidite con spruzzi di acqua.
La curiosità, l’assaggio e la presenza costante nella loro area di alimentazione possono essere motori molto stimolanti e si spera vincenti.