Durante la prima notte nella nuova famiglia, il cucciolo non deve essere isolato dalle persone, lo si pone quindi in una scatola vicino al letto, o ci si posiziona vicino alla sua cuccia.
Il cane ama sapere cosa sta per succedere e, per non stressarlo, è meglio che la giornata sia routinaria. Va portato a fare i bisogni molto frequentemente, e gli si devono somministrare 4 pasti al giorno.
Il cane va socializzato a tutti gli stimoli possibili, con animali di ogni specie, persone di ogni età, odori di vario tipo, manipolazioni corporee, vari mezzi di trasporto, terreni di substrati diversi, suoni e rumori, in vari luoghi (anche dal medico veterinario).
Occorre anche che sia abituato a stare solo, inizialmente per pochi minuti, ma via via con tempi sempre più lunghi, offrendogli distrazioni (ad es. un osso). Nel caso il cucciolo sporchi in casa, occorre trascurare il fatto.
È bene portare fuori il cucciolo appena sveglio e dopo i pasti, premiarlo quando sporca nel luogo giusto, evitando di punirlo se sporca nel luogo sbagliato.
Il periodo pubertario è un momento di metamorfosi, si producono ormoni sessuali, aumentano le paure degli estranei, e avviene la regressione della socializzazione.
Le punizioni rovinano il rapporto col padrone, non insegnano nulla sul rispetto delle regole e rischiano di scatenare reazioni violente nel cane.
Il cucciolo e la socializzazione
Il periodo della socializzazione lascia forti tracce nel comportamento del soggetto per tutta la vita.
Per socializzare è bene quindi che entro questo periodo il cucciolo incontri le varie tipologie umane per riconoscerle (adulti, bambini, persone in carrozzella, persone con e senza barba, con diversi vestiti, diversi odori, diversi colori di pelle, ecc.).
Normalmente il cucciolo impara l’inibizione del morso giocando coi fratelli: quando l’altro piange e smette di giocare, oppure arriva la madre e lo fa smettere, in maniera brusca.
Se il cucciolo gioca con noi mordendo, occorre lamentarsi vistosamente e smettere di giocare, affinché impari a controllarsi.
FONTE: La Settimana Veterinaria