coniglio - Animali da compagnia - Il portale per i proprietari di pet https://www.animalidacompagnia.it/category/animali-da-compagnia-non-convenzionali/lagomorfi/coniglio/ Wed, 24 Apr 2024 07:34:54 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Reazioni al vaccino nel coniglio: quando preoccuparsi e quando no https://www.animalidacompagnia.it/reazioni-al-vaccino-nel-coniglio-quando-preoccuparsi-e-quando-no/ https://www.animalidacompagnia.it/reazioni-al-vaccino-nel-coniglio-quando-preoccuparsi-e-quando-no/#respond Tue, 23 Apr 2024 10:58:38 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=55412 Per il coniglio da compagnia è molto importante la vaccinazione annuale, ma in alcuni soggetti il vaccino può dare delle reazioni indesiderate, che possono essere a seconda dei casi benigne o meno.

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Animale molto presente nelle case degli italiani, il coniglio da compagnia necessità di essere vaccinato ogni anno dal Veterinario; talvolta però il vaccino può creare una reazione indesiderata dell’organismo.

Bisogna preoccuparsi? Vediamo quando sì e quando invece si può stare tranquilli.

Nel coniglio la vaccinazione è fondamentale

Il coniglio a differenza della maggior parte degli animali esotici detenuti come pet ha una vaccinazione annuale importantissima.

Questa iniezione, fortemente raccomandata dai veterinari che si occupano di animali esotici, copre e immunizza l’animale per tre malattie a elevata mortalità.

Le tre malattie in questione sono: mixomatosi, malattia emorragica virale (MEV) e malattia emorragica virale di tipo 2 (MEV2).

due-conigli

Le ultime due sono altamente letali e spesso l’animale muore prima ancora di mostrare i sintomi.

In commercio esistono diversi vaccini che possono essere somministrati.

Alcuni hanno una durata ridotta (4-6 mesi) e coprono solo una o alcune di queste malattie; altri, invece, hanno una copertura annuale e coprono tutte e 3 le suddette patologie.

Quando si prende, si acquista o si adotta, per la prima volta un coniglio da compagnia, è importante portarlo a una prima visita da un Medico veterinario esperto in esotici.

In questa occasione verrà stabilito e iniziato un iter vaccinale specifico per le esigenze dell’animale e del proprietario.

Molto spesso i conigli sono venduti con già una vaccinazione, ma non è una vaccinazione completa e dura pochi mesi.

Il consiglio è di non fermarsi alle indicazioni del negoziante, ma di fare subito un controllo veterinario.

Differenza tra vaccino vivo attenuato e vaccino spento

I vaccini dei conigli sono essenzialmente di due tipi: l’immunizzazione verso la mixomatosi avviene tramite un vaccino vivo attenuato, mentre il vaccino per la MEV e la MEV2 è un vaccino spento.

Cosa significa? Il vaccino vivo attenuato è un vaccino con all’interno il virus vivo, ma senza virulenza.

Ciò vuol dire che il virus è vivo, si replica e stimola il sistema immunitario dell’ospite (il coniglio in questo caso) a reagire al virus, generando immunità ma non provocando malattia.

Al contrario, nel vaccino spento per MEV 1 e 2 il virus è presente solo in una porzione, sufficiente a stimolare il sistema immunitario a costruire l’immunità specifica.

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Quali possono essere le reazioni vaccinali che si possono riscontrare nel coniglio?

Reazione allergica al vaccino nel coniglio

La prima, ed è anche quella che non vorremmo mai avere, è la reazione allergica al vaccino.

Spesso questa reazione di rifiuto che l’organismo ha nei confronti del vaccino non è legata al virus inoculato, ma agli adiuvanti contenuti nel prodotto che servono per ampliare la risposta immunitaria dell’ospite.

A volte cambiando la casa produttrice del vaccino si elimina anche il problema della reazione avversa, riuscendo così a continuare a vaccinare annualmente l’animale senza incorrere nel rischio di infezione da malattia.

Reazioni benigne e passeggere

Nel coniglio si possono avere anche due reazioni al vaccino più benigne, una è la reazione locale nel punto di inoculo.

In alcuni animali più sensibili a livello cutaneo può formarsi infatti una zona alopecica (priva di pelo) con formazione di crosta (anche molto spessa), che però tende a scomparire da sola nel giro di 2/3 settimane dall’inoculazione.

Infine, si può avere una reazione che mima la malattia della mixomatosi.

In alcuni casi il virus della mixomatosi, essendo vivo, può dare un accenno di malattia ovvero formazione di ponfi a occhi, naso, bocca e orecchie, che durano una settimana, massimo dieci giorni, poi si seccano e scompaiono senza bisogno di alcuna terapia.

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Alimentazione del coniglio: l’importanza dell’erba di campo https://www.animalidacompagnia.it/alimentazione-del-coniglio-importanza-di-erba-di-campo/ https://www.animalidacompagnia.it/alimentazione-del-coniglio-importanza-di-erba-di-campo/#respond Thu, 28 Mar 2024 09:49:47 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=55190 Con la bella stagione c'è la possibilità di raccogliere in prati e giardini erba fresca per il coniglio di casa. Questa oltre ad essere molto apprezzata, è preziosa per la sua salute. Vediamo quali essenze di campo sono più adatte.

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È primavera e come di consueto cominciano a spuntare nei campi fiori variegati e colorati ed erba di vario tipo, molta della quale è una vera prelibatezza per il nostro amato coniglio domestico.

Molte di queste erbe, se non tutte, non solo hanno un sapore molto apprezzato del nostro morbido amico, ma sono infatti anche un importante arricchimento alimentare.

Il coniglio infatti in natura non mangia fieno essiccato tutto il giorno, ma erba, frammista ad essenze di campo, sia verdi che floreali.

Questo fa si che la loro dentatura e il loro intestino si mantengano in perfetta salute.

Il fieno, ovvero erba di campo essiccata

In cattività avere sempre a disposizione erba fresca non è possibile, soprattutto nei mesi invernali.

Il surrogato ideale per il mantenimento del coniglio da compagnia è quindi il fieno ovvero erba di campo essiccata.

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Il fieno serve per apportare quotidianamente una grande quantità di fibra che aiuta la corretta motilità intestinale e soprattutto il consumo e l’usura ottimale dei denti.

I pellet, benché siano di sola erba, non contengono una fibra che abbia una dimensione tale da renderla efficace in questo compito.

Un’altra cosa importante da tenere in considerazione è che il fieno per quanto ottimale, nel processo di essiccamento perde molte delle sostante nutritive intrinseche della pianta.

Per sopperire a questo è necessario fornire al coniglio una quota giornaliera di verdura fresca mista, se possibile non acquistata nella grande distribuzione.

Per quanto molto importante questa però non riuscirà mai a far fronte alle innumerevoli sostanze presenti nell’erba spontanea di campo.

Questo è per sottolineare quanto l’apporto di queste erbe sia ottimale a 360 gradi per la salute del coniglio, sempre che sia è possibile procurarle.

Come e con quale erba di campo alimentare il coniglio

Erba sicura per la sua salute del coniglio

erba-di-campo-coniglio

Ci sono però due cose che bisogna tenere in considerazione se si alimenta il coniglio con erba fresca: prevenzione e zone di raccolta.

Il coniglio per poter mangiare erba di campo mangiare in sicurezza deve essere correttamente vaccinato, in caso contrario il rischio di contrarre la malattia emorragica virale (MEV 1 e 2) è molto elevato.

I conigli selvatici possono contaminare di notte l’erba e trasmetterla al vostro animale domestico durante la somministrazione.

Secondo punto molto importante, valutare dove raccogliere l’erba:

  • no in area cani o zone dove possono esserci elevate contaminazioni derivanti da altri animali domestici;
  • no in zone dove possono essere usati pesticidi o fertilizzanti in elevata quantità.

erba-di-campo

La cosa importante è raccoglierla e lavarla; non preoccupatevi di darla bagnata, una semplice tamponata è sufficiente.

I conigli in natura mangiano volentieri l’erba che trovano anche bagnata di pioggia.

Le erbe migliori

Le essenze più adatte sono: tarassaco (fiori, foglie e radici), malva (fiori e foglie), margherite, trifoglio, piantaggine, cardo mariano (giovane e non troppo spinoso) e molto altro.

Se si riesce a trovare un angolo o un punto dove lasciare libero il coniglio di decidere cosa mangiare, l’animale ne gioverà non solo dal punto di vista dell’arricchimento alimentare, ma anche dal punto di vista del benessere psicologico.

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Parassiti interni del coniglio da compagnia https://www.animalidacompagnia.it/parassiti-interni-del-coniglio-da-compagnia/ https://www.animalidacompagnia.it/parassiti-interni-del-coniglio-da-compagnia/#respond Tue, 19 Mar 2024 09:59:02 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=54954 Soprattutto per il coniglio da compagni che ha accesso all'esterno, è importante effettuare l'esame delle feci per analizzare l'eventuale presenza di parassiti interni che possono provocare problemi di salute all'animale.

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Il coniglio può essere infestato da diversi endoparassiti (parassiti interni), come coccidi, cestodi, nematodi, ma solo alcune specie sono più diffuse e possono creare problemi di salute all’animale.

L’importanza dell’esame delle feci

È importante non sottovalutare le parassitosi e sottoporre il coniglio almeno 1-2 volte all’anno ad esame delle feci, soprattutto se ha accesso all’esterno.

Questo esame permette di riconoscere la specie di parassita presente e la gravità dell’infestazione dell’animale; ciò permette al Medico veterinario di decidere il piano terapeutico più efficace.

coniglio-nel-erba

Come prelevare un campione da esaminare

In concomitanza di una visita veterinaria è sempre bene prelevare qualche campione di feci dalla lettiera raccolto in vari momenti della giornata, dato che alcuni parassiti hanno un’eliminazione di uova o cisti soprattutto serale oppure intermittente.

In tal caso un ulteriore suggerimento sarebbe quello di far raccogliere per 3 giorni di seguito poche feci, conservandole in frigorifero e portandole poi al Veterinario.

La freschezza del campione è fondamentale, non va assolutamente congelato, il semplice refrigeramento è sufficiente per posticipare di pochi giorni l’esame completo.

Principali parassiti interni del coniglio

Nematodi

Ossiuridi

Le infestazioni da parte dell’ossiuro Passalurus ambiguus sono abbastanza frequenti nel coniglio.

Si tratta di un piccolo verme nematode di 5-10 mm che allo stadio adulto vive libero nel grosso intestino e quindi può occasionalmente essere rinvenuto nelle feci come un piccolo fiocco biancastro attaccato ai pellet fecali emessi dall’animale.

Il coniglio ingerisce il parassita attraverso l’uovo larvato disperso nell’ambiente, che supera il pH gastrico e nell’intestino viene a maturazione.

I vermi adulti depongono le uova di sera e di notte; quindi è consigliabile portare al veterinario le feci da esaminare della sera oppure quelle raccolte la mattina.

Gli ossiuridi del coniglio non infestano uomo o altri animali.

Questa infestazione può restare senza sintomi per parecchi mesi oppure mostrare segni clinici come calo ponderale, irritazione anale o ancora stentata crescita.

coniglio-malato-con-parassiti-interni

Altri nematodi

Il coniglio può ospitare nell’intestino nematodi della specie Trichostrongylus retortaeformis.

Questi piccoli vermi cilindrici sono ingeriti dal coniglio con fieno, erba od ortaggi contaminati dalle uova larvate/embrionate.

Il parassita raggiunge poi lo stadio adulto nell’intestino tenue dove ricomincia il ciclo riproduttivo iniziando a deporre uova.

I sintomi possono essere vari: dalla diarrea all’enterite con alterata produzione di feci.

Altri nematodi che possono infestare l’apparato digerente del coniglio sono Graphidium strigosus, che allo stadio adulto colonizza la parete gastrica causando gastriti anche piuttosto importanti, ma anche infiammazione all’intestino tenue e cieco.

Coccidi

I coccidi del genere Eimeria si riscontrano frequentemente nei conigli domestici, sia cuccioli che adulti.

Si tratta di protozoi che si localizzano nell’epitelio intestinale oppure nell’epitelio dei dotti biliari (coccidiosi epatica).

L’infestazione avviene per ingestione delle oocisti presenti in acqua o cibo contaminato da feci di altri conigli infetti, oppure in allevamento o in luoghi con più conigli per contatto diretto con feci infette della madre o altri coniglietti asintomatici.

La gravità dei sintomi varia in base a diversi fattori: età dell’animale (talvolta asintomatica negli adulti), lo stato immunitario, concomitanza con altre patologie, quantità di oocisti ingerite (e conseguente gravità dell’infestazione), specie coinvolta nell’infestazione (alcune sono poco patogene).

I sintomi sono molteplici: stasi, diarrea (talvolta con muco o sangue), perdita di peso, disidratazione, stentata crescita, enteriti da infezioni batteriche secondarie.

Un coniglio robusto, adulto, dotato di una buona immunità può superare la fase più critica e divenire eliminatore di oocisti infettanti per altri conigli come portatore “sano”, viceversa un giovane esemplare magari appena acquistato in negozio, quindi sottoposto a stress, cambiamento di alimentazione, ecc., può rapidamente venire a morte per le conseguenze dell’infezione o per cause secondarie.

Cestodi

I conigli possono essere infestati da cestodi del genere Taenia. Le infestazioni da tenie sono poco diagnosticate nei conigli da compagnia, ma possono essere presenti senza causare sintomi specifici.

In alcuni casi invece possono provocare dimagramento, stasi ed ostruzione intestinale a causa dei lunghi vermi insediati nel lume intestinale, a volte diarrea.

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L’appendicite nel coniglio: un problema intestinale doloroso https://www.animalidacompagnia.it/appendicite-nel-coniglio-un-problema-intestinale-doloroso/ https://www.animalidacompagnia.it/appendicite-nel-coniglio-un-problema-intestinale-doloroso/#respond Mon, 22 Jan 2024 11:49:30 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=54451 L'appendicite è un problema intestinale non solo dell'uomo, ma anche del coniglio, nel quale da una sintomatologia dolorosa.

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Anche il coniglio può soffrire di un problema intestinale come l’appendicite.

Che cos’è l’appendicite?

Letteralmente è una malattia infiammatoria a carico di un piccolo diverticolo, chiamato appendice vermiforme, che diparte dal tratto finale del cieco (per questo è anche chiamata appendice ciecale).

Tipica dell’uomo, è presente anche nel coniglio dove presenta una parete molto spessa e ha svariate funzioni, non ancora comprese al 100%.

Sintomi di appendicite nel coniglio

Perché l’appendice va incontro a malattia, ovvero quale sia il meccanismo per cui si produce una sua infiammazione, non è ancora chiaro con precisione.

coniglio-in-braccio-con-problema-intestinale

Quello che sappiamo è che quando accade provoca una sintomatologia molto dolorosa.

I sintomi che il coniglio presenta in corso di appendicite possono rendere difficile la diagnosi perché sono aspecifici e paragonabili a quelli di una stasi gastro-intestinale.

Quest’ultima è bene ricordare essere un sintomo di un problema intestinale del coniglio, non una malattia.

Quindi quando il coniglio non mangia, non defeca o defeca ma le palline sono molto piccole e secche, sta fermo in un angolo ed è apatico dobbiamo cercare la causa prima di fare terapia.

Le diverse cause di stasi intestinale nel coniglio

La stasi gastrointestinale ha svariate cause, tra le più comuni troviamo lo stress della muta, ingestione di pelo con la muta, stress da cambiamento di ambiente piuttosto che di abitudini in conigli particolarmente suscettibili.

Per alcuni conigli anche per lo stress di essere portato e manipolato dal Veterinario può essere una causa scatenante.

Ci sono cause invece più gravi come la torsione di un lobo epatico, patologie a carico dell’apparato gastro-enterico come intussuscepzione, alta carica di parassiti intestinali o elevati dismicrobismi da farmaci o gestione alimentare errata.

Tra queste cause, annoveriamo anche la clostridiosi intestinale, come nella malattia di Tyzzer (patologia enterica molto grave causata dal batterio Clostridium piliformis), e malattie neurologiche come la sindrome vestibolare o head tilt.

Infine, un’altra causa può essere come detto l’infiammazione dell’appendice cecale.

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Diagnosi di appendicite

La diagnosi viene fatta sia con radiografia che con ecografia.

Quest’ultima risulta più specifica, in quanto riesce a meglio valutare lo stato dell’appendice e a misurare lo spessore della parete e il grado di distensione.

Questi parametri sono utili in corso di terapia per valutare se la patologia sta regredendo oppure no.

Gradi di gravità

I gradi di gravità dell’appendicite sono diversi come nell’uomo.

Un’infiammazione lieve o moderata può essere curata con una terapia sintomatica mirata, spesso antibiotica.

Se l’infiammazione è grave o molto grave oppure la malattia non risponde alla terapia, potrebbe invece essere necessario l’intervento chirurgico con rimozione dell’appendice infiammata.

Un ricovero per valutare costantemente l’animale e la progressione della patologia potrebbero fare la differenza sulla sua risoluzione.

Rivolgersi a un Medicio veterinario esperto in animali non convenzionali fa la differenza sulla possibilità di guarigione del vostro amico coniglio.

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Coniglio e botti di Capodanno: cosa fare https://www.animalidacompagnia.it/coniglio-e-botti-di-capodanno-cosa-fare/ https://www.animalidacompagnia.it/coniglio-e-botti-di-capodanno-cosa-fare/#respond Sun, 31 Dec 2023 11:53:00 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=54453 Un problema che si ripropone tutti gli anni, un dramma per tutti gli animali e ancor di più per il coniglio: cosa fare per evitare gli spaventi dei botti del 31 dicembre?

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Per molti animali (cani, gatti, roditori, coniglio, ecc.) l’ultimo dell’anno è un momento di terrore, perché, nonostante siano vietati ogni anno in molti comuni, botti e i fuochi d’artificio continuano a rappresentare una grossa attrattiva per gli affezionatissimi che sono disposti anche a rischiare multe salate pur di festeggiare “alla vecchia maniera”.

I botti di Capodanno spaventano infatti ogni anno migliaia di animali e in molti casi ne causano anche la morte, vuoi per la paura, vuoi per i traumi o gli incidenti che si verificano quando il pet, nel tentativo di mettersi in salvo, si infortuna dentro casa o fuori dall’abitazione.

Mano a mano che si avvicina il 31 dicembre si moltiplicano gli appelli sui social da parte delle associazioni animaliste, dei veterinari e anche dei semplici amanti che si prodigano, spesso inutilmente, per veicolare quanto più capillarmente possibile il messaggio che da molti non è recepito.

Dal momento che è ancora impossibile evitarli del tutto, per il mancato rispetto delle regole e del buon senso, vediamo insieme cosa possiamo fare per ridurre al minimo lo stress per nostri piccoli amici orecchiuti.

Siamo noi i primi a evitare i botti che spaventano il coniglio

Questa prima regola non avrebbe bisogno di commenti: per il loro bene, evitiamo noi per primi di scoppiare petardi fuori dalla nostra abitazione.

Eventualmente esistono molte altre possibilità “non rumorose” che possiamo acquistare per festeggiare in maniera silenziosa e non stressante per loro.

Esistono giochi pirotecnici che emettono solo luce evitando botti e vibrazioni nell’aria, ma sempre e comunque da utilizzare lontano dai conigli o da qualunque altro animale.

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Non lasciamolo all’aperto

Se il coniglio vive all’esterno, ad esempio in giardino o in terrazzo, non lasciamolo all’aperto la notte del 31 dicembre e nei giorni immediatamente precedenti, soprattutto se nella zona le prove dei “botti” iniziano in anticipo.

All’esterno i rumori sono molto amplificati e l’animale fuori controllo potrebbe cercare di fuggire o infortunarsi anche gravemente nel tentativo di scappare e trovare un riparo.

Meglio ricoverarli in casa anche solo temporaneamente, fino a quando la “tempesta” non sarà passata.

Non lasciamolo solo a casa

Se possibile, festeggiamo l’ultimo dell’anno in casa con loro.

Non lasciamoli soli perché la nostra presenza e supervisione è fondamentale per quello che, per loro, sarà un lungo momento di crisi e paura.

Confortiamolo senza stressarlo

Il contatto fisico con il proprietario, le coccole e le carezze possono essere d’aiuto nel tentativo di calmarlo, ma solo se il coniglio le accetta di buon grado, altrimenti risulterebbe una coercizione e una fonte di stress.

Se possibile, evitiamo di tenerlo in braccio, sul divano o sul letto e scegliamo di sederci o sdraiarci sul pavimento con lui, poiché in un eventuale gesto di fuga potrebbe farsi male cadendo dall’alto.

Se dimostra di non gradire in quel momento il contatto e preferisce cercare un rifugio sicuro, non obblighiamolo a rimanere, ma lasciamolo andare.

Manteniamo sempre una voce “normale” ed evitiamo toni alti o concitazione che, in un momento di ansia come questo, potrebbero risultare deleteri.

coccole-a-coniglio-impaurito

Il rifugio sicuro

Come accennato nel paragrafo precedente, il coniglio deve avere la possibilità di rifugiarsi dove si sentirà più al sicuro dai botti.

Se dispone di una tana confortevole e alla quale è abituato, probabilmente sceglierà quella, ma se decidesse di trovare riparo altrove lasciamolo fare quanto più possibile, sempre nei limiti della sua sicurezza.

Di conseguenza non dobbiamo tentare di tirarlo fuori a forza da eventuali rifugi pericolosi, ma cerchiamo di giocare d’anticipo bloccandone l’accesso a priori.

Se vuole nascondersi sotto un mobile o dietro al divano, non c’è motivo di vietarglielo, facciamo solo attenzione a non schiacciarlo involontariamente.

Una volta nella tana, teniamolo sotto controllo nella maniera più “discreta” possibile senza infastidirlo, uscirà lui quando il “pericolo” sarà passato e si sentirà nuovamente al sicuro.

Chiudiamo porte, finestre e persiane

Chiudere tutto quello che può essere chiuso aiuta ad isolare acusticamente l’abitazione.

Serrare porte e finestre attutisce i rumori e le vibrazioni provenienti dall’esterno.

Così come persiane e tapparelle, che impediscono anche l’ingresso di luce e flash generati dai giochi pirotecnici, stimoli visivi innaturali e potenzialmente negativi.

Copriamo ancora di più i rumori esterni

Accendere la televisione o la radio permette di attenuare i rumori e le vibrazioni esterne causate dallo scoppio dei fuochi d’artificio, ma è necessario non eccedere.

I suoni emessi dagli apparecchi domestici infatti non devono essere fastidiosi né per noi, né tantomeno per loro, perciò regoliamo il volume in modo da non ottenere l’effetto contrario a quello desiderato.

Distraiamolo con qualche leccornia… ma senza esagerare

Offrirgli dei premi golosi potrebbe aiutarlo a distrarsi, poiché la sua attenzione sarebbe rivolta al bocconcino e non ai rumori esterni.

Purtroppo questa strategia però non funziona sempre, dato che un coniglio troppo spaventato non si lascerebbe “corrompere” di certo.

Ovviamente con “bocconi golosi” intendiamo alimenti adatti alla specie, come ad esempio un pellet, un pezzetto di frutta, una verdurina ghiotta e non dolci o varie “schifezze”, che potrebbero poi tradursi in un’emergenza di altro genere che necessita del Veterinario.

Detto questo, speriamo quest’anno di poter trascorre un Capodanno in tutta serenità con i nostri amici a quattro zampe, confidando in festeggiamenti contenuti e rispettosi sia degli animali che dell’ambiente.

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Coniglio e roditori domestici e i pericoli del Natale https://www.animalidacompagnia.it/coniglio-e-roditori-domestici-e-i-pericoli-del-natale/ https://www.animalidacompagnia.it/coniglio-e-roditori-domestici-e-i-pericoli-del-natale/#respond Sat, 23 Dec 2023 11:44:20 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=54449 Anche per coniglio e roditori domestici le feste di Natale possono presentare pericoli nascosti. Ecco qualche consiglio su come evitarli e passare serenamente le festività.

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Le decorazioni di Natale possono portare gioia e festosità nelle case di molte persone, ma è importante considerare i potenziali pericoli che possono rappresentare per i nostri amici a quattro zampe, inclusi coniglio e roditori, come cavia domestica, ratti, criceti o gerbilli.

È importante conoscere i potenziali rischi legati all’uso di decorazioni durante le festività di Natale correlati con la libertà del nostro amico coniglio o roditore di girare libero per casa.

Le decorazioni di Natale e i pericoli per coniglio e roditori

Innanzitutto, molti conigli hanno la tendenza a mordicchiare oggetti intorno a loro per esplorare l’ambiente.

Le decorazioni natalizie, spesso realizzate con materiali come plastica, cartone o fili, possono diventare un pericolo serio se ingerite.

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Piccole parti possono causare ostruzioni intestinali, mettendo a rischio la salute sia del coniglio che di altri roditori liberi di girare per casa.

Pertanto, è consigliabile evitare decorazioni fragili o facilmente masticabili nelle aree in cui i vostri animali abbiano libero accesso.

Il pericolo corre sul filo

Spesso il coniglio tende a rosicchiare i fili della corrente perché infastidito dal rumore che essa genera passando nei cavi.

Questo è un suono a noi precluso, ma i conigli lo sentono e infastiditi possono cercare di farlo smettere, rischiando però di rimanere folgorati.

Le luci natalizie sono un altro potenziale pericolo, in quanto l’animale per curiosità naturale può essere attratto dalla luce.

I fili possono poi diventare un pericolo di strangolamento, se l’animale si intreccia accidentalmente in essi.

La soluzione consiste nell’isolare i cavi elettrici e posizionare le luci in luoghi difficilmente accessibili.

Piante velenose

Le piante di Natale sono un’altra considerazione importante; alcune di esse, come l’agrifoglio, la stella di Natale e l’abete, possono essere tossiche per i conigli, se ingerite.

In caso di sospetto avvelenamento, è essenziale contattare immediatamente un Medico veterinario specializzato in animali esotici.

La prevenzione è la chiave, quindi si raccomanda di posizionare le piante lontano dalla loro portata od optare per decorazioni artificiali sicure.

Fuochi d’artificio e suoni forti

L’aspetto acustico delle festività con botti e forti rumori potrebbe spaventare sia i conigli che i roditori, che sono animali notoriamente sensibili al rumore e soprattutto animali preda.

Per questo, fuochi d’artificio e suoni forti possono causare stress e ansia.

Creare un ambiente tranquillo e sicuro, possibilmente isolando le aree rumorose durante i festeggiamenti, contribuirà a mantenere il loro benessere.

criceto-dentro-cappello-di-natale

Passare bene le feste in compagnia di roditori e conigli

In conclusione, mentre celebriamo il periodo natalizio, è fondamentale considerare la sicurezza dei nostri amici animali.

Evitare decorazioni facilmente masticabili, isolare cavi elettrici, scegliere piante sicure e garantire un ambiente privo di rumori stressanti sono passi cruciali per assicurare alle nostre mascotte un Natale sicuro e felice.

Consultare il Medico veterinario per ulteriori consigli personalizzati in base alle esigenze specifiche è sempre una buona pratica.

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I parassiti del coniglio invisibili a occhio nudo: pidocchi e rogna https://www.animalidacompagnia.it/i-parassiti-del-coniglio-invisibili-a-occhio-nudo-pidocchi-e-rogna/ https://www.animalidacompagnia.it/i-parassiti-del-coniglio-invisibili-a-occhio-nudo-pidocchi-e-rogna/#respond Fri, 24 Nov 2023 10:19:17 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=54336 I pidocchi e gli acari, come quelli della rogna, possono causare dermatiti o altri gravi sintomi nel coniglio. Vediamo quali sono i sintomi di un'infestazione provocata da questi parassiti.

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Oltre alle pulci e alle zecche, il coniglio può essere colpito da altre malattie parassitarie causate da pidocchi o acari, come quelli della rogna, che possono causare dermatiti o altri gravi sintomi, soprattutto se l’animale non è trattato in modo tempestivo ed efficace.

Infestazione da pidocchi nel coniglio

La pediculosi, sostenuta da un pidocchio specie specifico del coniglio (Haemodipsus ventricosus), che nulla ha quindi a che vedere con la pediculosi umana, può manifestarsi in genere in conigli appena acquistati e può restare latente o senza creare fastidio all’animale per molto tempo.

I pidocchi e le loro lendini si attaccano ai peli del coniglio e compiono il loro ciclo indisturbati anche per mesi.

Possono però creare arrossamenti, prurito e quindi disagio all’animale.

Si riconoscono abbastanza agevolmente con una lente di ingrandimento spostando il pelo soprattutto sulla zona dorsale o nucale.

Appaiono come tanti microscopici puntini che “sporcano” il pelo (più evidenti in conigli a pelo chiaro); osservando al microscopio alcuni ciuffetti di pelo si riconoscono agevolmente i “colpevoli”.

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Il trattamento è abbastanza semplice, vanno applicati prodotti spray o spot on ripetuti a distanza di 14 giorni per 2 o 3 volte, seguendo il consiglio del Medico veterinario di fiducia.

Deve essere eseguita però assolutamente anche una pulizia di cuccette, ambiente, trasportini per evitare che peli infestati possano finire di nuovo a contatto con il coniglio o altri conigli ospitati in casa.

Tutti i conigli conviventi devono essere trattati contemporaneamente.

Questo perché il contagio avviene per contatto diretto tra animali portatori e animali sani.

I diversi tipi di rogna nel coniglio

Acari microscopici specifici del coniglio o in comune con altre specie di animali domestici possono causare gravi dermatiti, con formazione di croste o desquamazioni imponenti sulla cute dell’animale, talvolta aprendo la porta ad altre infezioni batteriche o fungine che complicano il quadro patologico.

Gli acari sono dei parassiti obbligati, ovvero necessitano dell’ospite su cui potersi nutrire e riprodurre, e sopravvivono ben poco nell’ambiente esterno.

Il contagio avviene in modo diretto tra animali infetti e animali sani, ma gli acari possono restare vitali e pronti a salire su un nuovo ospite se sono dispersi in cuccette, trasportini, gabbie, lettiere, giacigli in paglia, rifugi, in cui sia presente un microclima umido e tiepido.

Le principali rogne che colpiscono il coniglio domestico sono la rogna psoroptica, sarcopitica, notoedrica e l’acarisi sostenuta da Cheiletiella parasitovorax o Leporacarus gibbus .

Rogna psoroptica

La rogna psoroptica è sostenuta da Psoroptes cuniculi, un acaro che non scava nella cute, ma causa grave irritazione sulla cute in particolare dei padiglioni auricolari, sia sul margine della pinna che all’interno inducendo la formazione di estese croste e infezioni batteriche (otiti).

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Questa rogna causa grave disagio e prurito molto intenso; se non riconosciuta dal proprietario e non curata tempestivamente, il dolore può indurre addirittura crisi convusive.

Le croste non devono essere rimosse meccanicamente per non aggravare il sanguinamento e il dolore.

Va subito intrapresa una corretta terapia antiparassitaria, sia spot on che sistemica, in base alle indicazioni del Veterinario, associata se necessario a terapia con antidolorifici/antinfiammatori e antibiotici.

La pulizia delicata andrà effettuata man mano che i parassiti verranno eliminati e di conseguenza si verifichi il distacco delle croste.

Rogna sarcoptica nel coniglio

La rogna sarcoptica è invece sostenuta da Sarcopes scabiei varietà cuniculi, un acaro scavatore che si insinua nei primi strati cutanei dove si riproduce, depone le uova, e si nutre di linfa e detriti cutanei.

Le lesioni sono abbastanza tipiche: forma zone crostose su zampe, margine dei padiglioni auricolari, muso e naso (tipica la formazione corneificata a “trombetta” o a “corno”).

È una rogna molto pruriginosa e può divenire una malattia generalizzata su tutto il corpo.

Nell’uomo può causare dermatiti transitorie, soprattutto nei soggetti con cute sensibile, dato che la varietà che colpisce il coniglio non è la stessa che causa la rogna o scabbia nell’uomo.

Rogna notoedrica

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Sostenuta da Notoedres cati, questo acaro che in genere infesta il gatto causando rogne facciali, può colpire anche il coniglio inducendo una dermatite pruriginosa su collo, palpebre, padiglioni auricolari.

Essendo un acaro scavatore la diagnosi è effettuata mediante un accurato scarificato cutaneo esaminato poi al microscopio ottico presso il veterinario di fiducia.

Acariasi nel coniglio

Cheiletiellosi

La cheiletiellosi è causata dall’acaro Cheiletiella parasitovorax che vive sul pelo e sulla superficie cutanea nutrendosi di detriti cutanei e fluidi che fuoriescono dai tessuti, causando una dermatite forforosa molto intensa e pruriginosa.

Questo acaro può colpire varie specie domestiche e occasionalmente anche l’uomo (zoonosi) con dermatiti papulose o crostose.

La Cheiletiella vive tra i peli e si sposta sul corpo del coniglio, e può infestare altri soggetti per semplice contatto con il pelo o la forfora infestata da acari.

Zone tipiche di infestazione sono il dorso, la groppa e la coda dell’animale.

La diagnosi può essere eseguita mediante scotch test oppure per spazzolamento ed esame su vetrino del materiale raccolto.

È abbastanza agevole scoprire questi acari, dotati di cheliceri (porzioni del loro apparato boccale) ben taglienti e sviluppati, che aiutano a distinguere gli esemplari maschi dalle femmine, ove sono più voluminosi.

Leporacarus gibbus

Una simile acariasi nel coniglio si verifica anche per infestazione da Leporacarus gibbus, più specifico del genere lagomorfi, che può causare una dermatite anche nell’uomo.

Come già accennato le rogne sono trattate con successo con antiparassitari specifici usati in deroga da farmaci registrati comunemente per i carnivori domestici come permetrine, avermectine, imidacloprid, selamectine, adattandone le dosi e le modalità di somministrazione sempre sotto stretta sorveglianza del Medico veterinario.

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Pulci e zecche anche sul coniglio? https://www.animalidacompagnia.it/pulci-e-zecche-anche-sul-coniglio/ https://www.animalidacompagnia.it/pulci-e-zecche-anche-sul-coniglio/#respond Mon, 13 Nov 2023 11:06:29 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=54334 Il coniglio può nascondere tra il suo pelo e la cute alcuni fastidiosi parassiti come pulci e zecche. Vediamo cosa fare in questi casi.

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Il coniglio da compagnia può essere portatore di vari tipi di parassiti nascosti nel suo pelo o sulla sua cute, come pulci e zecche.

Alcuni di essi possono avere anche un impatto zoonosico e trasmettere patologie all’uomo, o comunque provocare dermatiti o fastidi ai proprietari.

È quindi indispensabile avere cura e attenzione particolari nell’igiene, prevenzione e accudimento del mantello e della cute di questi piccoli mammiferi.

Le pulci del coniglio

Come cani e gatti anche i conigli possono occasionalmente ospitare tra i loro peli pulci specie specifiche del coniglio (Spilopsyllus cuniculi).

Queste possono inoltre essere anche veicolo di gravi malattie come la mixomatosi.

Il coniglio può inoltre infestarsi accidentalmente con le classiche pulci che infestano cani e gatti (Ctenocephalides sp.).

Questo perché nell’ambiente domestico possono trovarsi uova e quindi pupe di pulci che, in mancanza dei loro ospiti preferiti, non disdegnano di saltare sul pelo del coniglio per compiere il loro pasto di sangue.

I segnali che il coniglio ha le pulci

I conigli possono quindi trovarsi in grave disagio e anche pericolo per la loro salute, manifestando un forte prurito, provocandosi lesioni da grattamento, dermatiti, ma anche anemia, se l’infestazione diventa massiva.

pulci pelo cane coniglio

Se si notano piccoli insetti scuri che si nascondono tra i peli velocemente oppure si nota una sorta di  “polverina scura” tipo fondi di caffè sulla cute, soprattutto di dorso e groppa.

In questo caso è lecito sospettare un’infestazione da pulci, che andrà verificata dal vostro Veterinario di fiducia e trattata con antiparassitari specifici e non tossici per il coniglio, come quelli a base di avermectine o imidacloprid.

Assolutamente evitato il fipronil che è estremamente tossico per questo animale.

Cosa fare se si trova una zecca sul coniglio

Conigli portati in vacanza in montagna o in luoghi frequentati da animali selvatici come volpi, ricci, cinghiali o caprioli possono, se lasciati liberi di scorrazzare nel prato, di infestarsi con qualche zecca che stava attendendo tra i fili d’erba un mammifero su cui compiere il suo pasto di sangue.

Dopo una gita nel prato è sempre bene controllare tutta la pelliccia, spazzolando anche contro-pelo.

come Togliere zecca

Se si trova una zecca già impiantata nella cute, deve essere rimossa come negli altri animali (uomo compreso) con una pinzetta applicata alla base (vicinissima alla cute), ruotando a destra e sinistra qualche volta per facilitare il distacco dei palpi, strappando poi via il fastidioso parassita.

Meglio non tentare di soffocare, spremere, irritare, ecc., la zecca con alcool, olio, agenti chimici vari, perché può in questo frangente decidere di rigurgitare parte del pasto di sangue con eventuali virus o batteri ospitati nel suo apparato digerente nella ferita e quindi nel sistema circolatorio del coniglio.

A titolo preventivo come per altri animali possono essere applicati prodotti repellenti scelti in deroga tra quelli proposti per i piccoli mammiferi, sempre chiedendo prima consiglio al Medico veterinario.

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Maschio o femmina? Come capire di quale sesso è il coniglio https://www.animalidacompagnia.it/maschio-o-femmina-come-capire-il-sesso-del-coniglio/ https://www.animalidacompagnia.it/maschio-o-femmina-come-capire-il-sesso-del-coniglio/#respond Fri, 22 Sep 2023 13:56:47 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=53916 Come riconoscere il sesso di un coniglio non è così difficile. Vi spieghiamo noi come fare. Sapere se è maschio o femmina è infatti importante anche per la sua salute.

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Il coniglio è un lagomorfo largamente diffuso come animale da compagnia, spesso però al momento del suo acquisto o della sua adozione è difficile saperne con sicurezza il sesso.

Non sempre infatti si riesce a trovare un venditore o un privato con esperienza che sappia dare tutte le indicazioni necessarie e soprattutto che consegni un coniglio correttamente sessato, che sia quindi in grado di dire se il coniglio è maschio o femmina.

Questo è un errore molto grave visto che la scelta del genere è condizionata anche alla sterilizzazione dell’animale.

La scelta di acquistare una coniglia femmina impone quasi l’obbligatorietà della sterilizzazione, se non la si compra per fini riproduttivi.

Se non sterilizzate, otto coniglie su dieci vanno incontro, infatti, a tumore uterino di tipo maligno (adenocarcinoma) sopra i due anni di età, con elevato potere metastatico ai polmoni.

Quindi per il benessere dell’animale bisogna acquistare con consapevolezza.

Come riconoscere un coniglio di sesso maschile o femminile

Torniamo al sessaggio, quindi. Come è possibile capire la differenza fra maschio e femmina in conigli ancora prepuberi (un mese e mezzo o due)?

Il coniglio deve essere girato a pancia in su. È importante ricordare che per fare questa manovra bisogna sempre tenere con una mano il torace e gli arti anteriori dell’animale e l’altra la si posiziona sotto il bacino a livello della coda.

Se il coniglio viene sollevato con arti posteriori penzolanti, c’è il rischio di lesione alla colonna vertebrale.

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Coniglio di sesso maschile.
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Coniglio di sesso femminile.

Una volta visualizzata la zona perineale, si devono estroflettere i genitali (con delicatezza si tira verso il basso la pelle).

Se i genitali sono rotondi, sicuramente quel coniglio è un maschio e avrete estroflesso il pene.

La discesa testicolare avviene verso i 4 mesi di età e si posizioneranno lateralmente al pene.

Se alla discesa della pelle si estroflette un organo allungato come una “U” rovesciata allora siamo sicuri che quel coniglio è una femmina e abbiamo visualizzato la vulva.

In alcuni casi ci sono animali ambigui o “tardivi”, ovvero animali che se sessati verso i 40 giorni potrebbero destare qualche dubbio sul genere.

In questo caso si aspettano un paio di settimane e poi il sessaggio dovrebbe essere fatto con maggior chiarezza.

sesso-coniglio-coppia

Distinzione di sesso nel coniglio e risvolti sanitari

Quanto appena scritto vuole servire a far capire l’importanza della scelta di genere nei conigli, in quanto la differenza fra maschio e femmina a livello sanitario è elevata.

Il maschio, infatti, a differenza della femmina non ha rischi sanitari legati a tumori dell’apparato genitale frequenti e maligni che potrebbero compromettere in modo importante lo stato di salute dell’animale.

Nel maschio esistono in età avanzata i tumori testicolari che però nel 90% dei casi sono benigni con assenza di potere metastatico e si risolvono attraverso l’intervento chirurgico di orchiectomia, intervento considerato di routine nella pratica clinica quotidiana.

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L’otite parassitaria nel coniglio https://www.animalidacompagnia.it/otite-parassitaria-nel-coniglio/ https://www.animalidacompagnia.it/otite-parassitaria-nel-coniglio/#respond Tue, 28 Mar 2023 15:44:37 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=52851 L’otite provocata da parassiti nel coniglio è un problema piuttosto frequente e fastidioso per il pet che può essere risolto facilmente con un po’ di attenzione e l’aiuto del veterinario.

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Numerosi sono gli ectoparassiti, ovvero i parassiti esterni, che possono infastidire e creare problemi al nostro coniglio e tra questi vi è l’agente responsabile dell’otite parassitaria.

Qui approfondiremo l’argomento per fornire un quadro più completo possibile rispondendo a poche e semplici domande.

Cos’è l’otite parassitaria del coniglio?

L’otoacariasi, come dice il nome stesso, è una parassitosi che interessa l’orecchio ed è causata da un acaro, un piccolissimo artropode che si localizza a livello del condotto uditivo esterno e in seguito della superficie interna del padiglione auricolare.

Al suo interno vive, si nutre, si riproduce e causa nel coniglio il quadro clinico di otite caratteristico.

L’otoacariasi è anche conosciuta come “rogna auricolare”, “rogna psoroptica” e, come già detto, “otite parassitaria”.

Chi è il responsabile?

Il responsabile dell’infestazione e della patologia è un acaro il cui nome scientifico è Psoroptes cunicoli.

Si tratta di un piccolissimo artropode i cui adulti possono superare di poco la lunghezza di 0,5 mm, mentre gli stadi precedenti presentano dimensioni ben più ridotte.

Di conseguenza, in alcuni casi, ma con molta difficoltà, è visibile anche ad occhio nudo o, meglio ancora, con l’ausilio di una lente di ingrandimento.

Nonostante ciò, viste le sue ridottissime dimensioni, il più delle volte l’acaro in sé non viene individuato dal proprietario, ma saranno ben più evidenti le conseguenze della sua presenza che tratteremo a breve.

Qual è il ciclo biologico di Psoroptes cunicoli?

Il ciclo biologico di Psoroptes cunicoli consta di diverse fasi dette “stadi”.

La femmina adulta depone le uova, uno alla volta, ma in continuazione, direttamente sull’ospite.

All’interno dell’uovo si sviluppa una piccolissima larva la quale, una volta matura, uscirà dall’uovo e inizierà a nutrirsi.

Successivamente la larva muterà trasformandosi nel primo stadio di ninfa, alla quale seguirà un secondo stadio ninfale e infine la ninfa si trasformerà in femmina o maschio adulto.

La femmina adulta, deponendo le uova, darà il via a una nuova generazione di acari parassiti.

Come avviene l’infestazione?

Il parassita vive e compie il proprio ciclo biologico sull’ospite.

L’infestazione, cioè il passaggio da un coniglio all’altro, avviene per lo più per passaggio diretto. Questo cosa significa?

coppia conigli

Significa che gli acari presenti su un soggetto possono passare all’altro in caso di convivenza stretta.

Inoltre, le uova e gli acari disseminati dall’ospite nell’ambiente (ad esempio, all’interno di una gabbia o di una stanza) possono infestare un altro coniglio che si trovi a soggiornare nello stesso ambiente.

Facciamo qualche esempio pratico: possediamo un coniglio sano e ne acquistiamo o adottiamo un altro con otoacariasi che accogliamo nella nostra casa per fare compagnia a quello già residente.

Con buona probabilità anche il coniglio sano verrà infestato dagli stessi acari.

Quali sono i segni clinici di otite da parassiti nel coniglio?

Inizialmente, quando gli acari sono ancora pochi, è difficile rendersi conto della loro presenza poiché i segni clinici non sono molto evidenti.

Un pochino di infiammazione e qualche crosticina molto timida sul fondo del condotto auricolare e vicino al timpano possono sfuggire facilmente all’osservazione del proprietario.

Con il tempo e con il moltiplicarsi degli ospiti indesiderati, il prurito e le croste però diventeranno più evidenti.

coniglio prurito

Il coniglio avrà fastidio e cercherà di alleviare il prurito grattandosi la base dell’orecchio e il padiglione, autoinfliggendosi lesioni da graffio, alle quali conseguiranno anche infezioni secondarie.

Se trascurato, l’animale presenterà lesioni che potrebbero arrivare a interessare tutta la superficie interna del padiglione.

Potrebbe quindi mostrare depressione e abbattimento, smettere di mangiare e dimagrire come conseguenza del fastidio e dell’infezione.

Quindi, in buona sintesi, i segni clinici che devono essere individuati quanto più precocemente possibile sono il prurito e la formazione di croste.

Quali attenzioni avere al momento dell’acquisto o dell’adozione del coniglio?

In questo caso specifico, al momento della scelta dell’animale bisogna osservare l’interno del padiglione auricolare per verificare che non siano presenti croste o lesioni.

Come abbiamo detto, in fase iniziale entrambi i segni clinici non saranno così evidenti, quindi non è raro che questo dettaglio sfugga alla nostra attenzione.

Far visitare da un Medico veterinario il nuovo animale consentirà di verificarne lo stato di salute generale, compreso quello delle orecchie, e saremo tutti più tranquilli!

otite coniglio veterinario

L’otite da parassiti può essere curata?

Sì, l’otoacariasi può essere curata con antiparassitari nel cui spettro d’azione siano inclusi anche gli acari.

Fate molta attenzione poiché i prodotti registrati per il coniglio (e quindi sicuri oltre che efficaci!) sono pochi.

Alcune molecole presenti in commercio per cane e gatto possono risultare tossiche per questo pet.

Evitate la somministrazione “arbitraria” di antiparassitari e affidatevi alle indicazioni del Veterinario, sia per la sicurezza del paziente che per evitare recidive.

Le croste presenti all’interno del padiglione auricolare non devono essere rimosse dal proprietario poiché la loro asportazione causerebbe dolore all’animale, possibile sanguinamento e aggravamento dell’infezione localizzata.

Con il procedere della terapia indicata dal Veterinario e la morte degli acari, le croste si staccheranno da sole e il tessuto sottostante andrà incontro ai naturali e fisiologici processi di riparazione (cicatrizzazione).

Può essere un pericolo per l’uomo o per gli altri animali da compagnia?

No, in quanto la rogna auricolare del coniglio è “specie-specifica”, il che significa che solo il coniglio può essere infestato e sviluppare la malattia nella sua forma clinica.

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