Anestesia nel cane e nel gatto: c’è da preoccuparsi?

Quanto dura l’anestesia nel cane e nel gatto?, È pericolosa?, Cosa devo fare prima e dopo l'anestesia del mio animale? Me lo ridarete sveglio o dormirà ancora?. Ecco tutte le risposte alle domande che danno maggiore preoccupazione sull'anestesia degli animali domestici.

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A cura di: Dott.ssa Caterina Di Bella

Anestesia nel cane e nel gatto gatto
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Una delle principali pratiche veterinarie che creano preoccupazione nel proprietario è l’anestesia nel cane e/o nel gatto.

Molti proprietari frequentemente chiedono al proprio veterinario: “Quanto dura l’anestesia?“, “È pericoloso per la salute del mio cane/gatto?“, “Me lo riconsegnerete sveglio o dormirà ancora?”.

Questi sono i punti che creano maggiore ansia e stress nel momento in cui il proprio pet deve affrontare un’anestesia più o meno prolungata.

Quando è necessaria l’anestesia nel cane e nel gatto?

Molto spesso ci troviamo obbligati a sottoporre i nostri animali domestici a procedure che prevedano un’anestesia.

Si va dalla semplice sedazione all’anestesia generale, al fine di poter eseguire procedure chirurgiche o diagnostiche (radiografie, ecografie, ecc.).

Purtroppo, contrariamente a quanto avviene in campo umano, gli animali domestici non comprendono il motivo per il quale debbano essere sottoposti a una procedura chirurgica/diagnostica.

Di conseguenza, vivono con grande stress le manipolazioni da parte di estranei in un ambiente a loro sconosciuto.

L’obiettivo è dunque fare in modo di tranquillizzarli e mantenerli in uno stato di incoscienza tale da permettere di effettuare la procedura.

E soprattutto ridurre al minimo la percezione dolorifica, quando presente.

Cosa fare prima e dopo l’anestesia nel cane e nel gatto

In vista di un’anestesia generale ci sono alcune accortezze da utilizzare nel periodo prima e dopo la chirurgia.

In questo frangente temporale ci sono alcune informazioni fondamentali che proprietario deve sapere.

Elenchiamo, dunque, qui di seguito le regole che dovrebbero essere sempre seguite nel periodo pre e post-operatorio.

Digiuno preoperatorio

È importante che il proprietario sappia che il paziente deve affrontare un digiuno di circa 8-10 ore prima di potersi sottoporre ad un’anestesia generale (con le dovute eccezioni).

Il motivo è che il contenuto gastrico potrebbe essere rigurgitato e accidentalmente aspirato dall’animale stesso.

Nel peggiore dei casi, questo provoca quella che viene definita “polmonite ab ingestis”.

Esami del sangue

È opportuno, soprattutto in pazienti patologici e/o anziani, eseguire sempre delle indagini ematobiochimiche prima di affrontare un’anestesia.

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Gli esami del sangue aiutano il Medico veterinario a capire se i pazienti sono nelle condizioni di affrontare un’anestesia generale.

Permettono inoltre di scegliere quali farmaci è più opportuno utilizzare/evitare nel soggetto in questione.

L’alterata funzionalità di alcuni organi, come il fegato e i reni, può ripercuotersi infatti sul metabolismo ed l’eliminazione di specifici farmaci.

Ne consegue l’importanza di valutare che non ci siano alterazioni evidenti prima di procedere alla somministrazione di sedativi/anestetici.

Visita cardiologica

Prima di un’anestesia è sempre necessario visitare i pazienti, ma valutare la loro funzionalità cardiaca è fondamentale.

L’auscultazione cardiaca e l’esame elettrocardiografico (ECG) permettono di identificare possibili alterazioni della funzionalità cardiaca.

Nel caso in cui questi elementi diagnostici non dovessero essere sufficienti, è possibile richiedere un’ecocardiografia, che va a valutare la morfologia e la funzionalità del cuore tramite ecografia.

Ottenuto un quadro completo delle condizioni generali del paziente si potrà procedere con la fase di sedazione/anestesia.

Verranno quindi scelti attentamente i farmaci da utilizzare sulla base delle valutazioni precedentemente effettuate.

Risveglio: quando posso riportare a casa il mio cane/gatto?

Il risveglio dall’anestesia generale, soprattutto se prolungata, è un momento estremamente delicato che va gestito con estrema attenzione.

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In questa fase i nostri animali domestici possono necessitare di calore, fluidoterapia integrativa, ossigenoterapia e farmaci analgesici aggiuntivi.

È importante che l’animale non venga riconsegnato al proprietario fino a quando non presenti:

  • una temperatura corporea ideale, buona ossigenazione e capacità di respirare spontaneamente, soprattutto nel caso di pazienti con patologie respiratorie o brachicefali;
  • una concentrazione ematica di glucosio (glicemia) idonea, fondamentale nel caso di cuccioli e pazienti diabetici;
  • una completa e corretta gestione del dolore post-operatorio;
  • la ripresa dello stato di coscienza; l’ideale sarebbe riconsegnare il paziente nel momento in cui è perfettamente in grado di muoversi autonomamente.

Digiuno post-operatorio: quando posso ridare cibo e acqua al mio cane/gatto dopo l’anestesia?

Nel periodo post-operatorio è previsto un breve intervallo in cui è ancora consigliato il digiuno.

In questa fase i pazienti possono presentare una leggera nausea, cosa di cui temere conto anche in funzione del fatto che spesso devono affrontare viaggi in auto.

È dunque consigliabile attendere 4-5 ore prima di somministrare il pasto.

È preferibile poi cercare possibilmente di suddividerlo in piccole razioni da somministrare a intervalli di qualche minuto.

Il cane o il gatto potrebbe infatti mangiare voracemente a causa della fame e rigurgitare il cibo ingerito.

Per quanto concerne la somministrazione di acqua, è ugualmente consigliabile di integrare piccoli volumi dilazionandoli nel tempo, sempre al fine di evitare lo sgradevole inconveniente del rigurgito.

 

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