Quando il gozzo degli uccelli non si svuota: ecco cosa fare

Negli uccelli il rallentamento o la completa stasi dell’ingluvie o gozzo è un'emergenza. Vediamo le sue cause e come comportarsi.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

gozzo uccelli
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Un sintomo che non deve mai essere sottovalutato sia in pulli che in uccelli adulti è il rallentamento o la completa stasi dell’ingluvie o gozzo.

Il primo tratto dell’apparato digerente degli uccelli può essere colpito da vari agenti infettivi, parassiti ma anche insulti meccanici o fisici, determinando gravi conseguenze per l’animale.

Attenzione al cibo per volatili

Il cibo è fonte di vita, ma negli uccelli deve essere attentamente miscelato, scaldato, somministrato o lasciato a disposizione.

Le formulazioni industriali come le pappe imbecco, gli estrusi, i pellettati o i mangimi in genere devono fornire le giuste calorie e principi nutritivi per l’età o lo stato fisiologico del volatile.

gozzo uccelli canarino
Canarino con gozzo ben visibile sulla sinistra.

Gli alimenti per volatili devono essere conservati con attenzione, perché facilmente sviluppano muffe e possono essere inquinati da vari tipi di batteri.

Anche la temperatura può divenire causa di stasi o lesioni dell’ingluvie.

Una pappa troppo calda (magari scaldata in microonde) può creare gravi ustioni alla delicata mucosa dell’ingluvie.

Se invece è somministrata fredda può rallentare la peristalsi, fino a causare un vero e proprio blocco.

Malattie infettive e parassiti causa di stasi del gozzo negli uccelli

Varie sono le condizioni patologiche che annoverano tra i loro sintomi la stasi del gozzo.

Alcuni infatti batteri possono causare infezioni all’apparato digerente come Salmonella, E. coli, Bacillus, Clostridi.

Ma anche agenti virali possono causare indebolimento e lesioni neurologiche come il Borna virus (causa delle PDD), oppure metaboliche come nel Poliomavirus.

I parassiti che infestano il primo tratto dell’apparato digerente sono tipicamente nematodi del genere Capillaria e protozoi, ovvero il Trichomonas.

Anche funghi come lieviti, Candida o Megabatteri concorrono nell’aggravare la stasi o causarne l’inizio.

Talvolta però è proprio la condizione di indebolimento, tossiemia, squilibrio metabolico a causare, associando vari sintomi, anche il rallentamento o la stasi dell’ingluvie.

Corpi estranei nel gozzo degli uccelli

Giovani curiosi o adulti troppo famelici possono ingerire per errore corpi estranei di ogni tipo.

Non c’è limite alla fantasia: frammenti di giochi, pezzetti di metallo, graffette, chiodi, orecchini, collanine, frammenti di lettiera, gusci di frutta secca, palline, proiettili di plastica, sonde in gomma (durante il pasto dei pulli allevati a mano), ecc.

Agire tempestivamente

Qualunque sia la causa della stasi del gozzo si tratta di un’emergenza e va trattata come tale dal Medico veterinario.

gozzo uccelli pullo cinerino
Pullo di cinerino con gozzo ben visibile.

Il volatile deve essere subito reidratato e riscaldato. Il gozzo dilatato, ripieno di cibo fluido o compatto, maleodorante, in fermentazione o putrefazione (a seconda della composizione di partenza) deve poi essere svuotato e lavato con acqua tiepida.

Un primo esame rapido del materiale può essere eseguito nello studio del medico veterinario mediante una colorazione di Gram.

È consigliato comunque seguire anche un tampone per poi far seguire una coltura microbiologica.

Appena possibile è utile anche eseguire una radiografia dell’addome.

Questo per valutare meglio la dilatazione dell’ingluvie, i visceri addominali coinvolti e l’eventuale presenza di corpi estrani.

Nell’immediato è fondamentale fornire una copertura antibiotica a largo spettro e antidolorifica, reidratazione, cibo fluido e facilmente digeribile.

Più tempo perdura la stasi e il cibo resta ad alterarsi nell’ingluvie, più sale il rischio di complicare l’infezione con batteri decisamente aggressivi.

Questi possono produrre tossine pericolose per la sopravvivenza stessa dell’animale.

Senza contare che, se il cibo non passa dall’ingluvie, non arriva agli stomaci e all’intestino.

In una parola il volatile si trova in una condizione di digiuno costante, con evidente deperimento e conseguenze gravi (e talvolta irreversibili) negli altri distretti anatomici.

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