Attenzione alle zoonosi: la rabbia e la brucellosi

La convivenza o il contatto con animali selvatici o esotici dalla provenienza ignota possono divenire fonte di trasmissione di malattie all’uomo (e viceversa).

0

A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

la rabbia
Annuncio

La rabbia e la brucellosi sono alcune delle zoonosi più diffuse. In questo articolo (e nel successivo) prenderemo in esame alcune di queste zoonosi più diffuse e impareremo a conoscerle meglio.

È molto importante conoscere i pericoli per prevenire e quindi evitare il rischio di contagio di queste patologie talvolta lievi ma per altri casi molto gravi o invalidanti.

In generale, vanno sempre rispettate le norme basilari riguardo la protezione individuale (utilizzando correttamente dispositivi di protezione individuale come guanti, mascherine, scarpe robuste) e le corrette norme igieniche e di comportamento.

Il contagio di una malattia virale, batterica, fungina o parassitaria può avvenire sia per contatto diretto con l’animale ammalato ed eliminatore (che diffonde il patogeno ) oppure in modo indiretto tramite il contatto con materiali infetti, terreno imbrattato, acqua inquinata oppure insetti vettori come zecche o pulci.

Indice dei contenuti

LA RABBIA

L’Italia da parecchi anni è dichiarata esente dalla malattia su tutto il territorio, ma non va mai abbassata la guardia a causa dell’importazione illegale di animali portatori (cani da paesi con patologia endemica, ovvero diffusa su tutto il territorio) oppure volpi infette che riescono a superare i confini alpini.

La trasmissione avviene prevalentemente attraverso morsi o contatto con la saliva degli animali infetti: selvatici (in particolare volpi rosse) oppure animali domestici (cani, gatti o grossi erbivori che hanno contratto la malattia dai selvatici).

La malattia è endemica in tutta Europa, in particolare est Europa, Asia, Africa, sud America.

In sud America, la rabbia viene trasmessa principalmente dai pipistrelli. In Italia non sono stati segnalati casi di rabbia da chirotteri ma vale la regola di evitare il contatto con la saliva utilizzando guanti e la esplorazione di grotte di svernamento di grosse colonie di chirotteri con protezioni a occhi e mucose respiratorie.

La prevenzione mediante vaccino è consigliata agli animali domestici che debbano soggiornare in ambiente a rischio e agli operatori maggiormente esposti al rischio: medici veterinari, forestali, guardie zoofile, personale di parchi zoologici.

L’eventuale soccorso a fauna ferita o in difficoltà in luoghi a rischio va demandata al personale specializzato.

LA BRUCELLOSI

Colpisce soprattutto grossi come erbivori selvatici come caprioli o camosci ma anche cinghiali e lepri.

Causa artriti settiche (gonfiori alle articolazioni con presenza di pus) e problemi riproduttivi (aborti, infezioni ai genitali).

Nell’uomo causa febbre intermittente, cefalee, nausea, mialgie.

Sono esposti al contagio cacciatori e famigliari che maneggiano gli animali o le carni infette senza adeguate precauzioni (importante usare sempre i guanti!).

Il contagio può avvenire anche banalmente mentre si sta maneggiando l’animale infetto: portando alla bocca una sigaretta o una bibita con le mani contaminate! A causare questa infezione sono dei batteri appartenenti al genere Brucella.

Annuncio