Proventricolite infettiva dei pappagalli, una malattia virale molto grave

Causata da un virus, la proventricolite infettiva dei pappagalli è una patologia molto grave, che provoca la dilatazione del proventricolo, uno dei due stomaci degli uccelli.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

proventricolite infettiva dei pappagalli
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La proventricolite infettiva dei pappagalli è una patologia molto grave. Inizialmente fu descritta negli Ara e in seguito in più di 80 altre specie di volati.

È una malattia causata da un virus che provoca la dilatazione (con atonia, cioè perdita del tono muscolare) del proventricolo, uno dei due stomaci degli uccelli.

Tanti nomi per un’unica sindrome

Questa malattia è nota dagli anni ‘70 con il nome di “macaw wasting disease” ovvero malattia del deperimento degli Ara.

Studiando e osservando altri casi, la sua definizione cambiò in “neuropathic gastric dilatation” ovvero dilatazione gastrica con coinvolgimento dei gangli nervosi.

Un altro nome è PDD “proventricuar dialtation disease”, proprio per il sintomo caratteristico ovvero la dilatazione del proventricolo.

Studi recenti, svolti da ricercatori italiani, hanno dimostrato la stretta relazione tra atonia, dilatazione del proventriglio e coinvolgimento nervoso, arrivano quindi a una nuova sigla: AG, ovvero “avian ganglioneuritis” (ganglioneurite aviare).

La proventricolite infettiva dei pappagalli colpisce anche altri volatili

La ganglioneurite aviare colpisce soprattutto pappagalli del genere Ara, cinerini, amazona, cacatua, calopsite.

È stata però osservata anche in altri pappagalli, sia in cattività che in natura, in canarini, verdoni, oche canadesi, tucani, falchi pellegrini.

Sintomi che devono insospettire

Il pappagallo colpito comincia a vomitare e deperisce.

Si ritrovano semi indigeriti nelle feci e l’animale presenta rallentamento del transito del cibo ingerito.

Questo va ad accumularsi nel gozzo (o ingluvie), la porzione dilatata dell’esofago.

E appunto nel proventriglio,provocandone la dilatazione.

proventricolite infettiva dei pappagalli Ara (1)

Nei casi più gravi si osservano sintomi nervosi come: cecità, incoordinazione, incapacità di restare sul posatoio.

Alcuni sintomi sono più ambigui come la deplumazione solo delle aree corrispondenti a ingluvie e ventriglio.

Ovviamente ogni singolo sintomo va valutato con attenzione da un Medico veterinario esperto di medicina aviare.

Alcuni esami medici sono poi necessari per escludere altre patologie come parassitosi, intossicazione da metalli pesanti, infezioni fungine o batteriche dell’apparato digerente.

Questa patologia può causare morte improvvisa in animali apparentemente sani, a causa di una miocardite.

Chi è il colpevole della proventricolite infettiva dei pappagalli?

Causa della malattia è un virus, il Bornavirus aviare, che è molto diffuso in natura tra gli uccelli selvatici.

La positività al virus però non significa malattia.

Molti soggetti restano portatori sani e diffondono il virus per tutta la vita, contagiando altri pappagalli con cui entrano in contatto.

La contaminazione avviene con urine o feci infette.

I genitori possono trasmettere ai pulli il virus durante l’imbecco.

L’incubazione della malattia è ancora oggetto di studio: può svilupparsi in poche settimane o anni.

Qual è il metodo migliore per diagnosticarla?

Analizzati i sintomi il Medico veterinario effettuerà delle radiografie dell’addome del volatile.

In caso di proventricolite infettiva dei pappagalli, queste mostreranno una dilatazione del proventriglio dell’animale.

Per la conferma della diagnosi può essere di enorme aiuto una biopsia dell’ingluvie.

Nella diagnosi precoce si può ricorrere anche a un’analisi sierologica degli anticorpi che risultano coinvolti nella proventricolite.

Terapie possibili

Al momento non esistono terapie specifiche o vaccini.

Per migliorare e allungare la vita del pappagallo il Medico veterinario potrà prescrivere l’uso di antinfiammatori, vitamine, procinetici e saltuariamente, quando necessario, antibiotici e antifungini.

Possono essere utili alcuni accorgimenti dietetici come l’eliminazione dei semi sostituiti con estrusi o pappe per imbecco e svezzamento.

La proventricolite infettiva dei pappagalli non è una zoonosi.

 

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