Parassitosi (intestinale) nei rettili: sintomi, diagnosi e cura

Le malattie parassitarie comprendono un vastissimo numero di diversi tipi di parassiti che possono colpire molte specie di rettili come anche di mammiferi, soprattutto se gli animali sono di cattura e vengono importati dai paesi tropicali.

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A cura di: Dott. Kiumars Khadivi-Dinboli

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Uno dei maggiori problemi che un appassionato o allevatore deve affrontare dopo il periodo estivo nella cura dei rettili è la parassitosi. Nonostante questo problema sia presente durante tutto l’anno, si rende particolarmente manifesto in autunno o in animali appena importati o acquistati.

Quali rettili sono più soggetti?

In linea di massima corrono il pericolo di ripresentare questo tipo di patologia anche i rettili, sia erbivori che insettivori, che erano stati curati precedentemente.

Endoparassitosi si limita di solito a quella intestinale

L’endoparassitosi stagionale in Italia si limita di solito a quella intestinale. Quindi ci occuperemo maggiormente di questo tipo di endoparassiti.

In estate i rettili vengono spesso stabulati in gabbie all’aperto oppure tenuti liberi per il giardino dove possono beneficiare della luce solare diretta.

Durante questo periodo gli animali mangiano vegetali ed insetti che si trovano in abbondanza nell’ambiente, spesso è lo stesso proprietario che preferisce nutrire il proprio animale con cibi genuini di origine naturale (dente di leone, trifoglio, cavallette, grilli, lombrichi ecc.).

Una dieta di questo tipo è di ottima qualità, essendo insetti e vegetali cresciuti in maniera naturale.

Ci sono però alcuni lati negativi in una simile alimentazione: il primo è che non è sempre facile distinguere piante ed insetti salutari da quelli tossici e velenosi, il secondo è che questa flora e fauna naturale sono fonte di propagazione di diversi tipi di parassiti intestinali.

Protozoi, coccidi e nematodi tra i parassiti più frequenti

Le più tipiche endoparassitosi che si incontrano nei rettili sono le infestazioni da protozoi, più precisamente da coccidi, e quelle dovute a diversi tipi di nematodi (vermi intestinali).

Parassitosi nei rettili, come avviene la diagnosi?

La diagnosi va eseguita con il riconoscimento dei parassiti e delle uova al microscopio utilizzando campioni fecali freschi.

Anoressia, diarrea e vomito tra i segni clinici

I segni clinici spesso sono assenti e si manifestano soprattutto negli animali debilitati o stressati. Anoressia, diarrea, vomito, abbattimento, mancata crescita e blocco della riproduzione, sono quelli tipici.

Inoltre possono causare delle lesioni alle mucose intestinali con conseguenti infezioni intestinali batteriche di origine secondaria oltre che una delle maggiori cause del prolasso cloacale.

Parassitosi, gestione e cura dei rettili

In tutti i casi di parassitosi è indispensabile fare dei controlli ogni sei mesi ed in ogni caso ad ogni terapia – su indicazione del medico veterinariodeve seguire la pulizia completa dell’alloggio, degli accessori e di tutto l’habitat in cui vive l’animale, nel caso contrario l’infestazione si ripresenterà dopo poco tempo.

Per la pulizia del terrario e degli accessori di grandi dimensioni si può utilizzare il vapore acqueo utilizzando il cento gradi combinato con la candeggina, seguita da un accurato risciacquo.

Per accessori di piccole e medie dimensioni si può consigliare una sterilizzazione mediante bollitura o riscaldamento oltre i 100°C.

Nota bene: è sempre consigliato effettuare un controllo regolare delle feci soprattutto nel periodo dopo l’estate.

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