Nei reati sotto il sole le conseguenze negative che il caldo può causare a livello fisico sono potenzialmente molto gravi: dalla disidratazione al colpo di calore, passando per una serie di sensazioni di disagio crescente, che diviene presto sofferenza.
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L’ESPOSIZIONE AL CALDO PUÒ DIVENTARE MALTRATTAMENTO
Non bisogna mai lasciare un animale esposto agli effetti di temperature elevate, senza riparo o, peggio, “senza scampo”.
Il riferimento è alle situazioni che, purtroppo, continuano a essere registrate dalle cronache, quando alcuni animali, in particolare i cani, sono rinchiusi a lungo in balconi o terrazzi, privi di coperture o zone ombreggiate, oppure vengono “dimenticati” nelle auto parcheggiate sotto il sole.
Simili situazioni sono molto pericolose per la salute degli animali e mettono a rischio la loro vita.
Cosa dice la legge riguardo i reati sotto il sole
La detenzione impropria degli animali diventa penalmente rilevante quando si realizzano condizioni incompatibili con la natura degli animali stessi e produttive di gravi sofferenze.
Il codice penale, all’art. 727, punisce questo tipo di condotte con la stessa pena prevista per il reato di abbandono.
I reati sotto il sole sono più gravi se gli animali subiscono lesioni o addirittura muoiono. Sempre il codice penale considera, infatti, un delitto l’uccisione di animali (art. 544 bis) e il maltrattamento di animali (art. 544 ter), prevendendo multe salatissime e perfino la reclusione e aumentando la pena se, a seguito dei maltrattamenti, l’animale non sopravvive.
Cosa dice il Tribunale
Già diversi tribunali, compresa la Corte di Cassazione, hanno emanato sentenze di condanna, a carico di persone che avevano lasciato il proprio cane chiuso in auto, in giornate calde, a volte senza nemmeno abbassare un po’ i finestrini.
Ad esempio, con sentenza 14250/14, la Cassazione ha applicato proprio questo articolo condannando a 1.100 euro di ammenda ciascuno dei due proprietari di un cane beagle, lasciato in auto per alcune ore nel mese di luglio, con temperatura esterna di 30° e solo un piccolissimo spiraglio d’aria.
La stessa decisione era stata già presa nel 2008, con la sentenza Cass. Pen. n. 175/08, a carico del proprietario di un cane lasciato chiuso nell’automobile parcheggiata la sole con temperature oltre i 30°.
Secondo il giudizio della Suprema Corte, tali condotte hanno inciso sulla sensibilità degli animali, che le hanno subite, causando loro un dolore.
Ma il comportamento di chi si allontana dall’auto lasciandovi dentro il cane, senza preoccuparsi delle conseguenze, può anche essere giudicato in modo più severo.
Nel 2007, il proprietario di un cane, che lo aveva lasciato dentro la sua autovettura parcheggiata presso il terminal dell’aeroporto di Milano Malpensa, è stato condannato per uccisione di animale (art. 544 bis c.p.).
Il cane, purtroppo, chiuso nell’abitacolo senza avere a disposizione acqua né cibo e con un solo finestrino abbassato di 10 centimetri, era morto dopo una terribile agonia.
Il decreto penale di condanna emesso dal giudice, aveva tenuto conto dell’assenza di cura per l’animale, considerata causa del reato (omissione), giudicando volontario l’atto di esporre il cane al rischio di morte dentro un abitacolo soffocante e privo di ogni fonte di sostentamento.
Sono considerati colpevoli di “reati sotto il sole” sia coloro che lasciano volontariamente il cane in auto sia coloro che se lo dimenticano a bordo.
ATTENTI AL SOLE …
Dunque, non bisogna mai sottovalutare il fatto che un’autovettura, in una giornata soleggiata, può trasformarsi un luogo fatale per un animale, che vi sia rinchiuso, anche se i finestrini sono parzialmente abbassati.
Ma anche un balcone o un terrazzo privi di coperture sono un ambiente non idoneo per lasciarvi qualsiasi animale, senza controllo e senza lasciare una via aperta perché possano accedere alla casa, quando l’esposizione al sole (o anche alle intemperie) si rende insopportabile.
A differenza delle persone, gli animali non possono scegliere autonomamente di aprire una portiera o una portafinestra. Chiunque ne abbia la responsabilità deve pensare al loro benessere e alla loro salute.
… MA ANCHE ALLE SOLUZIONI ‘FAI DA TE’ !
Qualora si vedano animali in condizione di sofferenza, dovuta all’esposizione al sole, in assenza del proprietario ci si può rivolgere alle Forze dell’ordine, per richiedere un intervento tempestivo. Ricordiamo, infatti, che ci si può trovare in presenza di uno o più reati sotto il sole contro gli animali.
Attenzione, invece, ad agire di persona, ad esempio, rompendo il finestrino dell’auto chiusa. Si compie, in questo modo, un’azione di danneggiamento della proprietà privata per cui il proprietario dell’auto potrebbe sporgere denuncia e chiedere un risarcimento.
Alla luce della sopracitata giurisprudenza si potrebbe invocare lo stato di necessità (art. 54 c.p.), a discolpa, ma non è sicuro che questa giustificazione sarà accettata in tutti i tribunali.