Il gatto odia il trasportino? Ecco la soluzione

Se un gatto vive i viaggi all’interno del trasportino in modo molto stressante, c'è il rischio che si rinunci agli spostamenti, anche a quelli necessari come per le visite medico-veterinarie. Ecco qualche consiglio per risolvere il problema.

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A cura di: Dott.ssa Irene Cassi

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Il gatto è notoriamente un animale abitudinario e qualsiasi cambiamento, come ad esempio un viaggio all’interno di un trasportino, può determinare la comparsa di stress.

Quindi, se è vero che si possono evitare al felino i viaggi per recarsi in vacanza, questo ovviamente non vale per gli spostamenti necessari, come quelli per andare dal Veterinario.

Non sempre in una visita domiciliare è infatti possibile effettuare tutti gli esami strumentali utili per analizzare lo stato di salute del felino.

È quindi opportuno abituare il gatto sin da quando è piccolo ai viaggi in automobile e al trasportino.

Quando il trasportino per il gatto è un problema

Tuttavia, capita spesso che l’animale rifiuti questo oggetto e lo viva con ansia.

In questi casi, è opportuno che non appena ci si accorge che il gatto diventa ingestibile alla vista del trasportino ci si rivolga a un Medico veterinario comportamentalista.

Tramite la visita comportamentale si analizzeranno i possibili eventi che hanno causato tale comportamento e si potrà così cercare di trovarne la soluzione.

I traumi non si dimenticano

Il gatto alla vista del trasportino potrebbe scappare, nascondendosi, oppure anche reagire in modo aggressivo.

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Questo suo comportamento, apparentemente ingiustificabile, può essere determinato da un’associazione che l’animale fa tra trasportino e qualcosa di spiacevole, come la visita dal veterinario.

Non è impossibile restituire al pet il trasportino come qualcosa di piacevole.

Non sarà facile, ma ci si può riuscire intervenendo su più fronti:

  • esponendo gradualmente il gatto al trasportino, in modo che vi prenda confidenza, diminuendo così la sua reazione negativa (desensibilizzazione);
  • cercando di invertire la sua reazione negativa, trasformandola in un comportamento positivo (controcondizionamento).

Aggressività da paura

L’aggressività scaturita dal trasportino è determinata dal fatto che l’oggetto incute paura nell’animale, si tratta quindi di un’aggressività da paura.

L’aggressività da paura si manifesta ogni qualvolta l’animale si sente minacciato.

In quel momento il gatto ha una reazione incontrollabile: è la paura a determinare nell’animale uno stato di vigilanza, aumentando così la sua capacità di reazione, che si può manifestare con morsi o graffi.

Le persone circostanti devono quindi prestare molta attenzione specialmente se a casa sono presenti bambini, per evitare possibili aggressioni.

Per evitare ciò, è necessario non forzare mai il gatto a entrare all’interno del trasportino e lasciargli una via di fuga.

Aggressività ridiretta

Un gatto che arriva in ambulatorio stressato potrebbe, poi, manifestare la sua aggressività non appena viene aperto lo sportello del trasportino.

L’aggressività ridiretta avviene in tutte quelle occasioni in cui non l’animale non è riuscito a riversare la propria rabbia verso la persona o l’oggetto che aveva determinato in lui quello stato emotivo.

Questa reazione è quindi assolutamente imprevedibile, perché non ha alcun rapporto con l’evento.

Di conseguenza, il più delle volte risulta incomprensibile, anche se ha alla base precise ragioni.

Come abituare il gatto al trasportino e perché

Il trasportino deve essere considerato dal pet come un oggetto piacevole e familiare.

A questo scopo è opportuno abituarlo sin da quando è giovane a utilizzarlo, così da evitare possibili associazioni negative che potrebbero in futuro determinare notevoli problemi gestionali, come la comparsa di reazioni fobiche alla sola vista dell’oggetto.

Le imprevedibili manifestazioni ansiose o aggressive del gatto porteranno nella maggior parte dei casi a evitare di utilizzare il trasportino.

Il trasportino non deve essere un oggetto da utilizzare solo nel momento in cui si decide di portare il gatto da qualche parte, che sia dal veterinario o in vacanza.

L’animale deve poter considerare l’oggetto come una specie di tana, un posto dove può rifugiarsi, riposare, mangiare e anche giocare.

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Sarà il pet, con il tempo, a decidere quale uso ne vorrà fare.

Per consentire all’animale di utilizzarlo, il trasportino deve essere permanentemente posizionato in una stanza frequentata dall’animale, tenendo lo sportello sempre aperto.

Al suo interno andrà collocato un materassino, dei giochi e del cibo, così da spingere l’animale a utilizzarlo.

In questo modo il gatto ci entrerà frequentemente e di sua volontà senza costrizione.

Il viaggio in automobile

Una volta che il gattino avrà imparato a utilizzare abitualmente il trasportino, sarà opportuno passare allo step successivo: il viaggio in automobile.

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Molti gatti vivono questa esperienza come un evento molto stressante.

Abituare il gatto sin da quando è piccolo ad andare in automobile, consente di evitare o almeno attenuare i sintomi dovuti dalla cinetosi, disturbo che talora ha anche componenti psicologiche.

Il mal d’auto è vissuto sia dal gatto che dai suoi amici umani come qualcosa di particolarmente stressante.

Pertanto, si tende a evitare di trasportare il gatto in automobile, con il rischio di trascurare le visite veterinarie.

Un accorgimento che si può attuare durante il viaggio in automobile è la diffusione di musica classica che pare abbia la capacità di aiutare l’animale a rilassarsi.

È stata anche testata la possibilità di utilizzare musiche specifiche per i gatti, allo scopo di tranquillizzarli.

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