Cane e gatto e mal d’auto: come risolvere il problema

Chiunque abbia sperimentato il mal d’auto o di nave, sa che si tratta di una grande sofferenza e che può trasformare anche il viaggio di un cane o gatto in un lungo calvario. Vediamo quali sono le cause di questo disturbo e qualche consiglio per cercare di risolvere il problema.

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Il mondo è diventato sempre più piccolo grazie ai trasporti e le possibilità di viaggiare anche con cane e gatto si sono moltiplicate, in questi casi esiste però una buona percentuale di soggetti che soffre l’aereo, la nave, ma soprattutto di mal d’auto.

Vediamo perché e cosa fare in queste situazioni.

Come deve viaggiare il cane o il gatto per non soffrire di mal d’auto

Molti sono convinti che il loro cane o gatto debba essere libero di “scorrazzare” all’interno dell’abitacolo dell’automobile.

Ma questa, oltre ad essere una condizione pericolosa per la guida e quindi proibita, è anche spesso causa di una maggiore agitazione dell’animale.

Il trasporto degli animali domestici in auto è regolamentato dal Codice della Strada, che stabilisce che i pet devono essere “custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete o altro analogo mezzo idoneo…”

All’interno di un trasportino fissato correttamente infatti l’animale si sente più a suo agio e, con la sola possibilità di guardare di fronte a sé, è più difficile che soffra di cinetosi.

L’animale deve essere sempre abituato gradatamente alla novità auto/movimento.

L’abitacolo e il rumore del motore sono stimoli ai quali non tutti gli animali (soprattutto i gatti) reagiscono senza manifestare ansia.

Il digiuno prima di partire è sempre consigliato, così come le soste frequenti (necessarie anche ai proprietari) e l’acqua fresca sempre a disposizione.

La temperatura all’interno dell’abitacolo deve essere regolata in modo che l’ambiente sia fresco e gradevole, evitando musica troppo alta o un eccessivo vociare.

Nel caso l’animale manifestasse comunque un leggero disagio, possono essere consigliati degli integratori o cibi specifici che stabilizzano l’umore o l’uso di feromoni.

Anche la presenza di giochi od oggetti amati è utile.

Cinetosi o ansia?

A volte distinguere la cinetosi dai disturbi legati all’ansia può essere difficile, ma la cosa importante è non sottovalutare il problema.

In caso di insorgenza di uno stato di malessere dell’animale durante i viaggi in auto è bene riferire al veterinario quali sintomi ha manifestato: ad esempio guaire, sbavare, leccare le labbra, sonnolenza, vomito o diarrea, ecc.

gatto cane mal d'auto

Cinetosi o motion sickness

Chiunque abbia sperimentato il mal d’auto o di nave, sa che si tratta di una sintomatologia tutt’altro che blanda e che può trasformare il viaggio in un lungo calvario.

Non vi è alcun motivo per cui si debba far sopportare all’animale tale sofferenza, se possiamo evitarlo.

Mal d’auto, mal di mare, cinetosi sono riassunti nella definizione motion sickness (malattia da trasporto).

Ma quali sono i meccanismi che scatenano questo disturbo?

Il complesso sistema che rileva la posizione e il movimento di un animale rispetto all’ambiente si basa su un sistema che coinvolge vista, sistema nervoso centrale (SNC), propriocezione e apparato vestibolare.

Per quanto i meccanismi che scatenano la nausea e cinetosi siano in gran parte ancora poco conosciuti, abbiamo la certezza che tutto parte da sollecitazioni che coinvolgono quest’ultimo apparato.

La cinetosi tende a verificarsi quando è presente l’accelerazione in una direzione perpendicolare all’asse longitudinale del corpo.

Questo spiega perché i movimenti ripetuti della testa nella direzione opposta al movimento sono così stimolanti.

Tutti i cani possono presentare problemi di cinetosi, anche se i cuccioli sembrano essere quelli più predisposti.

Spesso i proprietari giungono a una sorta di “accettazione” del fenomeno e decidono di limitare i viaggi in auto allo stretto necessario.

La visita dal veterinario diventa quindi l’unica occasione di viaggiare con un animale che soffre di tali disturbi.

Quando dalla cinetosi si passa a un problema comportamentale

I soggetti traumatizzati da questo problema a contatto con un successivo stimolo non fanno che aumentare la loro risposta di paura.

Non riuscendo ad adattarsi, possono giungere fino a una sintomatologia riferibile a una vera propria fobia post-traumatica.

In questi casi l’animale, non appena percepisce che si sta per ripetere l’esperienza, alla vista dell’auto o anche del solo del trasportino, tenta di fuggire, reagisce divincolandosi, impuntandosi, tremando o soffiando, fino a manifestare comportamenti aggressivi nei confronti dello stesso proprietario.

Si tratta quindi di una patologia comportamentale, che di volta in volta anticipa e peggiora i sintomi legati alla cinetosi, che viene così aggravata dalla condizione fobica.

Ma c’è di più: molti cani possono anticipare la nausea correlata alla cinetosi e vomitare ancora prima di partire.

Questa è una risposta appresa: il cane o il gatto quindi, anche se paradossalmente smettesse di soffrire di mal d’auto, continuerebbe a vomitare.

È del tutto evidente che questo scoraggi ogni tentativo successivo di muoversi, se non per casi non procrastinabili.

In questo caso è necessario un approccio comportamentale, che gradatamente abitui l’animale allo stimolo scatenante.

È altrettanto importante utilizzare farmaci che interrompano il ciclo di eventi che portano al vomito, anche quando cinetosi non è più presente, ma la causa del vomito è la “riproduzione” della catena di eventi.

Da ultimo, è importante distinguere questo tipo di problema dalla paura dell’auto in sé e per sé, legata a problemi di ansia.

Questa ha tutt’altra origine e deve essere trattata, sia farmacologicamente, sia dal punto di vista della terapia comportamentale, con un altro approccio.

Come risolvere il problema del “mal d’auto”?

Soprattutto nel cucciolo è bene ricordare che sono sempre indicati dei consigli di base da seguire prima di intraprendere un viaggio in auto:

Cane mal d'auto

  • togliere il cibo a partire da tre ore prima della partenza;
  • evitare lunghi tragitti, spezzando il viaggio con frequenti soste;
  • abituare gradatamente il cane o il gatto all’auto, giocando all’interno di essa senza accendere il motore, al trasportino o alle cinture e, in assenza di segni di disagio, proseguire gradatamente con la messa in moto e tragitti brevissimi, che si allungheranno sempre più se l’animale non manifesta alcuna sintomatologia;
  • tenere sempre un ricambio d’aria e contenere l’animale con le cinture apposite, i trasportini legati o i separatori.
  • lasciare sempre qualche gioco a disposizione;
  • nel caso si verifichi il vomito, non agitarsi, non fermarsi facendo scendere il cane, non accentuare la condizione di stress.

Questi sono consigli sempre utili a diminuire il disagio del trasporto, ma da soli non sono quasi mai sufficienti ad evitare l’insorgere della cinetosi.

Per questo sono a disposizione opzioni terapeutiche che risultano nella maggior parte dei casi efficaci, evitando però il fai-da-te.

Spetta infatti al Medico veterinario consigliare il trattamento più adeguato per l’animale.

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