I tumori mammari sono molto comuni nel cane, nel gatto e negli esseri umani, ma sono rari nella maggior parte delle altre specie. La ragione di questa bassa incidenza sta nel fatto che la maggior parte delle specie da produzione non raggiunge un’età sufficientemente lunga per lo sviluppo dei tumori mammari.
Indice dei contenuti
Lo sviluppo della ghiandola mammaria dipende dagli ormoni
Lo sviluppo della ghiandola mammaria è notevolmente influenzato dall’attività degli ormoni prodotti dalle ovaie che svolgono un ruolo fondamentale nell’eziopatogenesi di questi tumori.
Risulta quindi ben comprensibile come la sterilizzazione precoce della cagna possa ridurre significativamente il rischio di sviluppare tali neoplasie.
Il tasso di incidenza, infatti, è direttamente correlato all’ovariectomia (asportazione delle ovaie) o ovarioisterctomia (asportazione di utero e ovaie) e all’età in cui viene eseguita. In quei paesi in cui la sterilizzazione viene eseguita raramente, le neoplasie mammarie sono estremamente comuni e possono rappresentare il 50-70% di tutte le neoplasie nelle cagne intere.
Il rapporto tra neoplasie benigne e maligne nei cani è difficile da stabilire. Nei paesi in cui l’ovariectomia viene comunemente eseguita vi è una minore incidenza complessiva di neoplasie mammarie, ma quando si presentano sono più frequentemente maligne.
Tumori mammari nel cane: ecco i tre principali fattori di rischio
Sono stati identificati tre fattori principali che giocano un ruolo importante nel rischio di tumore mammario: età, esposizione ormonale e razza. In misura minore, anche la dieta e l’obesità possono contribuire al loro sviluppo.
È stato riscontrato che il peso corporeo, in particolare durante la pubertà (da 9 a 12 mesi), ha un effetto negativo sul rischio di tumore mammario; essere sottopeso durante questo periodo di tempo fornisce una protezione significativa.
I tumori mammari colpiscono cani di mezza età o più anziani, mentre sono molto rari nei giovani. In particolare i tumori mammari maligni, sono estremamente rari nei cani di età inferiore ai 5 anni. Il rischio aumenta intorno ai 7 o 8 anni e continua ad aumentare fino all’età di 11-13 anni.
Una precoce sterilizzazione diminuisce il rischio di insorgenza di tumori mammari
In merito al sopracitato effetto degli ormoni sessuali, numerosi studi hanno dimostrato come nei cani sterilizzati prima del primo calore, il rischio di sviluppare una neoplasia mammaria diminuisce del 99,5% e il rischio diminuisce del 92% o del 74% se la sterilizzazione è stata eseguita prima del secondo o del terzo calore.
L’ovariectomia dopo i successivi calori non riduce il rischio di sviluppare una neoplasia mammaria ma secondo alcuni autori fornisce una certa protezione. Altri fattori, come la pseudo-gravidanza, la gravidanza o la parità, non influenzano in modo significativo il rischio di sviluppare neoplasie mammarie.
Tumori mammari più comuni nelle razze di taglia piccola
Le neoplasie mammarie tendono ad insorgere più comunemente nelle razze di taglia piccola, sebbene quelle con maggiore rischio siano alcune razze di taglia grande. Non è chiaro se ciò dipenda solo dalle dimensioni o se i cani di piccola taglia ricevano cure veterinarie migliori rispetto ai cani da lavoro di grossa taglia.
Tuttavia, è stato riscontrato anche una suscettibilità genetica associata alla razza, in particolare negli Springer Spaniel Inglesi.
Come si presentano?
La maggior parte dei soggetti viene portata in visita dal medico veterinario per lo sviluppo di noduli singoli o multipli che spesso colpiscono la quarta e/o la quinta mammella posteriore. In alternativa, i noduli possono essere un reperto accidentale durante una visita di routine.
I tumori mammari canini sono generalmente ben delimitati e variano in diametro da pochi millimetri fino a 10-20 cm. Quelli piccoli (<1 cm di diametro) hanno maggiori probabilità di essere benigni, mentre i più grandi (>3-5 cm di diametro) sono più frequentemente maligni.
La maggior parte dei cani con neoplasie mammarie non presenta alcun segno di malessere generale ma se sono presenti metastasi, si possono avere sintomi non specifici come affaticamento, letargia, perdita di peso, difficoltà respiratoria, tosse, linfedema o zoppia.
L’estensione e la localizzazione delle metastasi determinano la comparsa e la gravità dei segni clinici. I tumori maligni metastatizzano principalmente ai linfonodi regionali e ai polmoni.
Trattamento dei tumori mammari
Il trattamento d’elezione dei tumori mammari nel cane, e ancora oggi più utilizzato, è l’asportazione della massa attraverso mastectomia mono o bilaterale. Una chirurgia sempre più radicale è consigliata in quanto alcuni studi affermano che il tipo di intervento chirurgico influenza il tasso di recidiva e il tempo di sopravvivenza.
In alcuni casi la sola terapia chirurgica però non risulta totalmente risolutiva e si può prevedere l’utilizzo post-operatorio di chemioterapici: pertanto deve assolutamente essere il vostro Medico Veterinario di fiducia, attraverso la stadiazione del tumore e, in generale, con una corretta gestione del caso a decidere di volta in volta quale sarà il procedimento più corretto.
Redatto da: Dott. Alessandro Troisi