Ratto domestico: come gestire una cucciolata in arrivo?

Il ratto è un animale caratterizzato da un’elevata fecondità e prolificità, qualità che, insieme alla sua grandissima adattabilità, gli hanno consentito di vincere la sfida dell’evoluzione.

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A cura di: Dott. Cristiano Papeschi

ratto domestico
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Molti proprietari di un ratto domestico sentono, ad un certo punto, il desiderio di avere una cucciolata per vivere l’emozione della maternità e per avere una discendenza dai propri amati pets.

È importante ricordare, prima di decidere se far accoppiare o meno i propri esemplari, che la cucciolata potrebbe essere numerosa e che, ad un certo punto, i piccoli andranno separati dalla madre e i maschi dalle femmine… senza contare la necessità di farli adottare per dar loro una sistemazione adeguata, a meno che non si voglia tenerli tutti.

Detto questo, vediamo come funziona la riproduzione.

Maturità e ciclo sessuale

La maturità sessuale, sia nel maschio che nella femmina, viene raggiunta generalmente tra i 2 e i 3,5 mesi.

Di conseguenza, già un mese dopo lo svezzamento, se non si è attenti, potremmo avere i primi accoppiamenti.

È importante non avere fretta, ed evitare distrazioni, aspettando per lo meno fino al terzo mese di vita prima di consentire l’accoppiamento, onde permettere agli animali di raggiungere un sufficiente sviluppo corporeo.

Poco dopo lo svezzamento, che avviene in un periodo compreso tra le 3 e le 4 settimane dalla nascita, i maschi andrebbero separati dalle femmine per evitare i famosi accoppiamenti indesiderati e, soprattutto, le lotte per la gerarchia e la supremazia sessuale, tipiche degli adulti e dei sub-adulti di sesso maschile in presenza del “gentil sesso”.

Il ratto è una specie definita “poliestrale non stagionale”, il che significa che nell’arco dell’anno la femmina va incontro a cicli sessuali, della durata di 4-5 giorni, che si susseguono senza interruzione.

L’accoppiamento del ratto domestico

Il ratto maschio possiede una spiccata libido, ciò vuol dire che, non appena percepito il calore della femmina, cercherà di accoppiarsi.

La femmina, quando ricettiva, accetta il maschio senza particolari problemi ma al primo accoppiamento potrebbe inizialmente rifiutarlo e fuggire, per poi cedere alle avances, magari dopo qualche piccola scaramuccia senza particolare convinzione.

Al contrario, la ratta non ricettiva respinge il partner in maniera animata, arrivando anche a morderlo e ferirlo.

Nel caso di una coppia mantenuta all’interno della stessa gabbia, sarà il maschio a rilevare il calore della compagna e ad accoppiarsi al momento giusto; qualora i soggetti venissero stabulati in gabbie separate, il proprietario dovrà portare la femmina dal maschio e se il momento non fosse ancora idoneo per l’accoppiamento potrà ritentare la manovra nei giorni successivi.

Gestazione e parto della cucciolata

La gestazione dura in media 19-23 giorni: durante questo periodo la futura madre dovrà essere stressata il meno possibile, manipolata con estrema attenzione e nutrita adeguatamente.

L’addome inizierà ad aumentare di volume in maniera evidente a partire dalla seconda metà della gestazione e le mammelle ad ingrandirsi in previsione del futuro allattamento.

Gestire la numerosa cucciolata

La ratta è estremamente prolifica e per ogni parto potrebbe dare alla luce fino a 12-13 piccoli.

Questi, al momento della nascita, sono glabri, sordi e ciechi, nonostante ciò riescono a raggiungere con facilità i capezzoli della madre.

La femmina presta molte cure alla prole che allatta più volte al giorno: è importante lasciare a disposizione della gestante un nido (una casetta in plastica o legno oppure una scatola) dove partorire e del materiale per coibentarlo (ad es. striscioline di carta assorbente o trucioli di cartone).

Più femmine allevate ed accoppiate insieme tendono in genere a sincronizzare i calori e i parti e forniranno cure parentali “condivise” alle cucciolate.

Per le prime due settimane l’alimentazione dei piccoli sarà esclusivamente a base di latte materno ed in seguito inizieranno ad assumere gradualmente il cibo solido imitando la genitrice.

Poche ore dopo il parto si verifica un altro calore, che gli allevatori sfruttano per riaccoppiare immediatamente le femmine ed avere un’altra cucciolata: per il ratto domestico da compagnia ci sentiamo di sconsigliare questa pratica poiché l’animale sarebbe costretto a portare avanti in contemporanea sia l’allattamento dei neonati che una nuova gravidanza… un impegno davvero grande dal punto di vista fisico.

Il calore successivo si verifica all’incirca 2-4 giorni dopo lo svezzamento.

I piccoli potranno essere separati dalla madre a partire dalla terza settimana dal momento della nascita.

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