Psittacosi in Europa: esiste il rischio di infezione dai volatili all’uomo?

In cinque Paesi europei è stato segnalato un incremento del numero di casi di psittacosi, malattia trasmissibile all'uomo dagli uccelli. Il rischio è realmente aumentato?

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La psittacosi è una zoonosi in genere ritenuta di scarsa importanza dal punto di vista della sanità pubblica per via del limitato numero di episodi di trasmissione dagli animali all’uomo.

Tuttavia, recentemente l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha registrato un aumento dei casi nella regione europea, anche se il rischio è ancora considerato basso.

Il 5 marzo scorso, infatti, un bollettino dell’OMS ha informato che da febbraio di quest’anno cinque Paesi europei (Germania, Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia) hanno segnalato un aumento del numero di casi di psittacosi tra novembre 2023 e l’inizio del 2024.

Ci sono stati anche cinque decessi e, nella maggior parte dei casi, c’è stato il contatto con uccelli selvatici e/o domestici.

La psittacosi: malattia trasmissibile all’uomo

La psittacosi è causata dal batterio Chlamydia psittaci, patogeno associato a più di 450 specie di uccelli, in particolare pappagalli, pappagalli ara, parrocchetti e inseparabili, ma anche piccioni, gabbiani, fringuelli, polli, anatre e tacchini.

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C. psittaci è stato inoltre trovato in rettili e varie specie di mammiferi, tra cui cani, gatti, cavalli, piccoli e grandi ruminanti, suini.

Tuttavia, gli uccelli, soprattutto quelli da compagnia sono quelli più frequentemente coinvolti nella psittacosi umana.

La trasmissione della malattia all’uomo avviene principalmente attraverso l’inalazione di particelle sospese nell’aria provenienti da secrezioni respiratorie, feci essiccate o polvere di piume.

La situazione in Europa

I Paesi che hanno avuto casi di psittacosi nell’uomo hanno avviato delle indagini per identificare potenziali esposizioni ed epidemie da C. psittaci.

Austria

In Austria la media annua delle segnalazioni degli ultimi otto anni è di 2 casi di psittacosi; 14 nel 2023 e quattro nel 2024.

Questi casi non avevano alcun collegamento fra loro e nessuno degli individui colpiti ha riferito di viaggi all’estero, né come possibili fonti di infezione gli uccelli selvatici.

Danimarca

La Danimarca ha segnalato un marcato aumento del numero di casi di psittacosi tra la fine del 2023 e metà di gennaio 2024.

Al 27 febbraio 2024 i casi confermati sono stati 23: 17 persone sono state ricoverate in ospedale (15 per polmonite) e quattro sono morte.

Un caso è stato collegato a volatili domestici risultati positivi a C. psittaci, mentre degli altri 15 per cui erano disponibili informazioni sull’esposizione, 12 hanno indicato un contatto con uccelli selvatici (principalmente tramite mangiatoie per uccelli) e per 4 casi non è stato segnalato alcun contatto diretto con gli uccelli.

Negli ultimi cinque anni, la Danimarca ha segnalato 15-30 casi umani all’anno, la maggior parte collegati all’esposizione a uccelli domestici asintomatici (ad esempio pappagalli, parrocchetti, piccioni viaggiatori) e anatre manipolate durante la caccia.

Tuttavia, ogni anno per diversi casi non si segnala alcun contatto diretto con gli uccelli, il che suggerisce una potenziale esposizione ambientale.

L’Istituto sanitario nazionale danese sospetta che le infezioni siano associate principalmente all’inalazione di particelle di escrementi essiccati di volatili selvatici infetti sospese nell’aria.

Germania

La Germania ha segnalato un aumento dei casi di psittacosi alla fine del 2023: dei 14 confermati nel corso dell’anno 5 solo a dicembre e dal 20 febbraio altri 5.

Del totale, 18 casi su 19 hanno manifestato polmonite e 16 hanno avuto un ricovero.

Nessuno dei 19 casi aveva informazioni sull’esposizione a uccelli selvatici, ma il 26% ha riferito l’esposizione a uccelli domestici come pappagalli, polli o piccioni riproduttori.

Svezia

Anche la Svezia, in cui il numero dei casi di psittacosi è in aumento dal 2017, ha confermato 7 casi a novembre e 19 a dicembre 2023, il doppio rispetto a quelli rilevati negli stessi mesi dei cinque anni precedenti.

Al contrario, nel 2024 i casi segnalati sono stati 10 a gennaio e 3 a febbraio, un numero inferiore alla media dei casi segnalati nello stesso periodo nei 5 anni precedenti.

I casi sono stati in contatto con escrementi di piccoli uccelli, principalmente tramite mangiatoie, alcuni potrebbero essere dovuti al contatto con uccelli domestici (galline o cacatua).

Paesi Bassi

Infine, i Paesi Bassi hanno osservato un aumento dei casi di psittacosi: dalla fine di dicembre 2023 al 29 febbraio 21 sono quelli confermati, ovvero più del doppio dei casi rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti.

Tutti hanno avuto un ricovero in ospedale e c’è stato un decesso. Per 6 casi è stato confermato un contatto con escrementi di uccelli selvatici, 7 hanno avuto contatti con escrementi di uccelli domestici e 8 casi non hanno segnalato alcun contatto con uccelli.

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Un rischio basso, ma da controllare

Sulla base delle informazioni raccolte, L’OMS ha concluso che il rischio rappresentato dalla psittacosi rimane basso, ma che sono necessarie ulteriori indagini per determinare se l’aumento del numero di casi di psittacosi segnalati in tutti i Paesi sia reale o dovuto alla maggiore sensibilità delle tecniche diagnostiche e di monitoraggio.

Infine, l’OMS ha elencato alcune regole per prevenire e combattere la psittacosi, tra cui:

  • ricordare che esistono, in particolare tra i pappagalli, portatori asintomatici (animali infetti senza sintomi);
  • attuare la quarantena per gli uccelli appena acquisiti e contattare un Medico veterinario se presentano segni di malattia;
  • mantenere le gabbie pulite, evitare gabbie sovraffollate e posizionare le gabbie in modo che gli escrementi non possano diffondersi;
  • fare molta attenzione all’igiene, compreso il lavaggio frequente delle mani, quando si maneggiano gli uccelli, le loro feci e i loro ambienti;
  • attenzione al contatto diretto con gli uccelli selvatici.
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