La maggior parte delle malattie del geco leopardino sono dovute a errata gestione e/o alimentazione.
Pertanto, è fondamentale un’adeguata informazione prima di decidere di adottarne uno.
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Malattie più frequenti del geco leopardino
Malattia ossea metabolica (MOM)
Una delle patologie più frequenti è la MOM (malattia ossea metabolica).
Si tratta di una sindrome multifattoriale che ha fra le sue cause una scorretta alimentazione con carenza di calcio e vitamina D3, uno squilibrio del rapporto Ca:P, un’inadeguata od assente esposizione ai raggi UVB, una carenza o un eccesso di proteine, nonché patologie epatiche, renali o intestinali.
I segni clinici sono: gonfiore, fratture o paralisi degli arti, debolezza, apatia, anoressia, perdita di peso, mandibola di consistenza mole-elastica.
Nei casi gravi un’integrazione di calcio e/o vitamina D3 può non essere sufficiente e, vista l’elevata sofferenza dell’animale, in alcuni casi il Veterinario può suggerire di ricorrere all’eutanasia.
Disecdisi
Un’altra patologia frequente è la disecdisi, ovvero la muta incompleta.
L’animale presenta pezzi di pelle opaca e ispessita che rappresentano mute incomplete.
Se questi brandelli di pelle, che non riescono a staccarsi completamente, si formano intorno alle dita o alla punta della coda possono formare un anello che si stringe sempre di più fino a provocare la necrosi dell’estremità.
Non è raro vedere, in questi animali, perdite di dita o della punta della coda.
Occasionalmente questa patologia può provocare patologie oculari che si dovrebbero risolvere dopo due o tre mute complete.
In questo caso, nell’attesa è bene tenere sempre gli occhi dell’animale umidi e prescrivere un collirio antibiotico per evitare sovrainfezioni batteriche.
Attenzione: un animale che vede male spesso non si alimenta.
Quindi per i primi giorni potrebbe essere necessario un aiuto.
Anche questa patologia è spesso di carattere gestionale in quanto la bassa umidità e/o la mancanza di una tana umida complicano il processo di distacco dello strato superficiale del tegumento od exuvia.
Costipazione e blocchi intestinali
Se acquistato in un negozio di animali, si potrebbe incorrere in errori del substrato per il geco leopardino: spesso infatti il venditore propone la sabbia come fondo del terrario.
Questo substrato è pericoloso perché può essere ingerito dall’animale, involontariamente mentre mangia o volutamente in caso di deficit di minerali o patologie che creano un appetito disturbato.
Questo comportamento può creare costipazione e blocchi intestinali.
Alla visita clinica spesso l’animale può apparire letargico, anoressico, avere prolassi anali per la continua spinta e mostrare un addome gonfio e teso.
Alla radiografia si può valutare bene la presenza di materiale sabbioso all’interno delle anse intestinali.
La terapia medica può aiutare, ma nei casi refrattari o più complessi bisogna valutare l’intervento chirurgico per liberare le anse dalla sabbia.