Ossiuri, vermi intestinali delle tartarughe di terra: sono pericolosi?

Gli ossiuri sono parassiti intestinali molto diffusi nelle testuggini di terra: come funziona il loro ciclo biologico? Sono pericolosi? Vanno eliminati? Scopriamolo insieme.

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A cura di: Dott.ssa Linda Sartini, Dott. Cristiano Papeschi

vermi tartarughe
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Anche le tartarughe di terra, come altre specie animali, possono ospitare all’interno del loro corpo diversi tipi di parassiti; oggi vogliamo parlare degli ossiuri, vermi tondi (nematodi) intestinali molto frequenti in questi rettili.

Scopriremo insieme come funziona il loro ciclo biologico e quali rischi comportano.

Il ciclo biologico degli ossiuri

Gli ossiuri sono nematodi i cui adulti vivono, si nutrono e si riproducono all’interno dell’intestino delle testuggini.

Il loro ciclo biologico è diretto e l’infestazione avviene per via oro-fecale.

Gli adulti producono uova che sono poi rilasciate nell’ambiente esterno dove maturano e diventano a loro volta infestanti.

La trasmissione dei vermi avviene quindi per ingestione da parte di altre tartarughe delle uova embrionate che contaminano il terreno e il pascolo.

Una volta raggiunto l’apparato digerente dell’ospite, il nematode si sviluppa e diventa adulto e in grado di riprodursi.

Le uova sono microscopiche. I vermi adulti invece si presentano sottili, di colore bianco e visibili ad occhio nudo data la loro lunghezza di circa 2-3 mm o poco più.

Gli ossiuri non sono un pericolo per l’uomo

Gli ossiuri sono endoparassiti presenti in molte specie animali come il cavallo, il coniglio, le testuggini e l’uomo.

vermi tartarughe in mano

Non di rado capita che anche i bambini siano infestati dagli ossiuri.

È importante sottolineare però che questi nematodi sono altamente specie-specifici.

Questo significa che gli ossiuri delle tartarughe o di altre specie non possono infestare l’uomo.

Gli ossiuri sono pericolosi per le testuggini?

La risposta a questa domanda è: dipende!

In natura, ma anche in cattività, la presenza di ossiuri nell’apparato digerente delle testuggini è molto frequente.

Si può dire che sia addirittura fisiologica. Questi nematodi fungono da commensali e sembra anche che i loro movimenti svolgano un ruolo nel processo digestivo, favorendo il rimescolamento del contenuto intestinale.

Una quantità di parassiti medio-bassa è quindi considerata non patogena.

Il problema potrebbe nascere con l’aumentare della carica parassitaria.

Questo può verificarsi con molta facilità nei cheloni mantenuti in ambienti ristretti (ad esempio terrario o piccolo recinto).

Le uova contenute nelle deiezioni si accumulano al suolo, contaminando anche l’alimento e venendo così ingerite in grande quantità.

Ciò invece accade difficilmente in natura o nei grandi giardini, dove l’animale ha la possibilità di spostarsi.

Inoltre, gli animali da compagnia, anche se non sembra, sono spesso cronicamente stressati e questa condizione influisce negativamente sul loro sistema immunitario.

vermi tartarughe veterinario

Sintomi da infestazione da vermi intestinali nelle tartarughe

Quando la carica parassitaria rimane contenuta, l’animale si presenta in perfetta salute.

Nel caso in cui il numero di nematodi adulti presenti all’interno dell’apparato digerente del chelone aumentasse in maniera esponenziale, il rettile potrebbe presentare uno o più dei seguenti segni clinici: depressione, dimagrimento, inappetenza, crescita stentata, vomito, diarrea oppure costipazione ed ostruzione intestinale.

La visita veterinaria e la ricerca di vermi intestinali nelle tartarughe di terra

Le uova di questi nematodi sono microscopiche.

È invece possibile osservare, soprattutto in presenza di infestazioni massive, i vermi adulti nelle feci.

La diagnosi è eseguita comunque dal Medico veterinario mediante esame microscopico delle deiezioni.

In presenza di questi parassiti, il veterinario eseguirà una valutazione volta a stabilire se sia o meno il caso di trattare con antielmintici specifici.

Se l’infestazione è contenuta e l’animale in buone condizioni di salute e di massa corporea, la terapia potrebbe non rendersi necessaria, visto anche il ruolo benefico di questi commensali sul processo digestivo.

 

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