La socialità del coniglio e gli arricchimenti ambientali (parte prima)

Il coniglio è un animale estremamente vivace che necessita di molti stimoli per il suo equilibrio psico-fisico. Vediamo insieme cosa possiamo fare concretamente per allietare la sua giornata.

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A cura di: Dott. Cristiano Papeschi

socialità del coniglio
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Chi volesse acquistare o adottare un coniglio dovrebbe sapere, prima di compiere questo importante passo, che si tratta di un animale intelligente e vivace che non deve in alcun modo essere confinato all’interno di una gabbia o lasciato in solitudine per troppe ore al giorno.

Al contrario, questo pet necessita di movimento in libertà, interazioni sociali, giochi ed un ambiente variegato: se non possiamo soddisfare queste sue esigenze, meglio rinunciare altrimenti il rischio è quello di rendere infelice l’animale.

Evitiamo, se possibile, le scelte dettate dall’entusiasmo e dall’emotività e cerchiamo, invece, di ragionare non solo su quello che lui potrà dare a noi, ma anche e soprattutto su quello che noi potremo dare a lui in quanto non si tratta ne di un giocattolo ne di un soprammobile, bensì di un essere senziente con necessità ben definite.

La socialità del coniglio

Il coniglio è una specie sociale, l’abbiamo ricordato in più di un’occasione.

In quanto tale, questo animale avrebbe bisogno della compagnia dei suoi simili e pertanto al momento di prendere la decisione sarebbe auspicabile prevedere l’acquisto o l’adozione di più di un soggetto.

Meglio, se possibile, due giovani conigli della stessa età o della stessa cucciolata; per quel che riguarda il sesso, se l’intenzione è quella di sterilizzarli al momento giusto – come consigliato da tutti i veterinari non solo per evitare eventuali comportamenti fastidiosi o dannosi ma anche e soprattutto per prevenire gravidanze indesiderate (nel caso di un maschio ed una femmina), lotte e litigi (nel caso di gruppi misti oppure di una coppia di soli maschi o di sole femmine) e patologie della sfera sessuale (ad es. neoplasie e infezioni uterine o testicolari) – questo non è un fattore particolarmente importante.

In mancanza di un cospecifico, il coniglio può convivere anche con altri animali come ad esempio la cavia o, con le debite attenzioni e precauzioni, un gatto o un cane, purché quest’ultimo non sia particolarmente irrequieto, amante del gioco pesante (soprattutto se di grossa taglia) o animato da uno spiccato istinto predatorio (ad es. razze da caccia che potrebbero riconoscerlo come preda).

Il tempo con il proprietario

Quotidianamente, il proprietario deve stanziare del tempo da dedicare al proprio coniglio, su questo non ci sono dubbi!

Tale tipo di interazione è ancora più importante se l’animale non può beneficiare di altra compagnia durante il giorno e soprattutto se è costretto a trascorrere molte ore all’interno della gabbia, ma si spera che ciò non accada.

I conigli sono più attivi la mattina e la sera e sono proprio questi i momenti in cui è più utile passare del tempo con loro, mentre durante la giornata sono generalmente meno attivi e schiacciano numerosi pisolini, ma possono anche cambiare le proprie abitudini in funzione di quelle della casa.

Per quel che riguarda il cosa fare con il proprio coniglio non esiste una risposta univoca, molto dipende dal carattere dell’animale e dalle sue preferenze.

Quelli più tranquilli ed introversi troveranno beneficio in un rapporto un po’ più soft fatto di carezze, grattini ed offerta di bocconcini prelibati.

In genere il coniglio non ama essere preso in braccio e sollevato da terra, cosa che accetta solo se si è instaurato un profondo senso di fiducia verso il proprietario.

Al contrario, sedersi in terra, allungare le gambe ed aspettare che sia lui a salire sopra di noi, magari invogliato da qualcosa di appetibile, lo renderà più sicuro nel rapporto fisico, soprattutto per quei soggetti più diffidenti.

Altri conigli, quelli più vivaci e spavaldi, possono anche richiedere un gioco del tipo “insegui e fuggi”, ma anche in questo caso il pet deve sentirsi molto sicuro e non minacciato in quanto l’inseguimento può essere altrimenti interpretato come una forma di predazione e quindi di pericolo.

È importante, inoltre, capire quando il coniglio non ha più voglia di giocare ed interagire, in quel caso non si dovrà insistere ma aspettare che lui sia di nuovo disponibile.

Una particolare forma di gioco tra umano e coniglio è il cosiddetto problem solving.

Cos’è il problem solving?

Con il termine problem solving si intende indicare un piccolo rompicapo, una situazione che deve essere affrontata e risolta per raggiungere un obiettivo. Detto così può sembrare complicato ma in realtà è più semplice di quanto non sembri.

In commercio esistono diverse possibilità di gioco in questo senso ma con un po’ di fantasia se ne possono realizzare anche in casa.

Un esempio tra tutti, giusto per chiarire meglio il concetto, è il rotolino di cartone al cui interno viene messo un bocconcino prelibato: il coniglio, spingendo e colpendo il rotolino dovrà riuscire a far uscire il cibo che sarà, di conseguenza, il suo premio.

L’esercizio potrà essere reso più difficile in seguito, ad esempio tappando le due estremità del rotolino e creando dei buchi dai quali far uscire, con un po’ di impegno, il cibo.

Un altro gioco potrebbe essere creato semplicemente capovolgendo un bicchiere di plastica e ponendo al suo interno sempre un bocconcino gradito, che potrà essere raggiunto solo ribaltando il bicchiere.

Non importa quale sia il problem solving, il proprietario potrà sbizzarrirsi come meglio crede, ma è fondamentale iniziare con esercizi facili che non siano frustranti per l’animale e cambiare spesso tipo di gioco per non ricadere in una routine noiosa.

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