La prima visita dei volatili dal veterinario: tutto quello che c’è da sapere

Al termine della visita, il medico veterinario può constatare la salute e la corretta gestione dell'animale e consigliare al proprietario miglioramenti nella dieta, nell'interazione o nell'ambiente, proponendo esami o monitoraggi specifici per quell'animale.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

prima visita nei volatili
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Come i cuccioli di cane o gatto, anche gli uccelli devono essere controllati per seguire correttamente il loro stato di salute e benessere. Una volta acquistati, la prima visita dei volatili è necessaria per valutare eventuali lesioni del piumaggio, sintomi che nascondono malattie infettive in incubazione, presenza di parassiti. Successivamente, con regolarità, la visita di controllo aiuta a monitorare sia salute che gestione.

Finzione o realtà?

Gli uccelli sono prede e come tali cercano sempre di mascherare i primi sintomi di malattie che potrebbero renderli vulnerabili.

Molto spesso proprietari poco avvezzi ad osservare con cura i propri amici alati possono non scorgere piccoli ma significativi segni di malessere, interpretando alcuni comportamenti come vizi, dispetti o normali.

La prima visita veterinaria serve proprio a questo: in un ambiente estraneo come l’ambulatorio veterinario, il piccolo o grande pennuto viene osservato dapprima in gabbia o trasportino e poi, dopo una accurata raccolta di dati e informazioni chieste al proprietario, viene visitato più o meno come un altro animale da compagnia dal medico veterinario: auscultazione, palpazione dell’addome, valutazione delle masse pettorali e del grasso sottocutaneo, mucose orali …

Come si svolge la prima visita dei volatili?

Con metodo e non tralasciando nulla, il medico veterinario osserva gli occhi, le palpebre, le narici, la cavità orale e le coane (il foro presente sul palato duro che mette in comunicazione bocca con cavità nasali).

Inoltre vengono valutate eventuali lesioni al becco o alle orecchie (nascoste dietro a corte piumette), la muscolatura, la presenza o meno di cibo nell’ingluvie (nelle specie che posseggono questo organo), la cloaca (per valutare concrezioni di feci, urati o presenza di papillomi).

Durante la visita clinica, il medico veterinario valuta attentamente il piumaggio, l’apertura alare, la cute delle zampe (non raro un difetto di appoggio su posatoi non adeguati).

Si auscultano eventuali rumori respiratori, la presenza di masse cutanee o addominali, infine la tonicità muscolare di ali e zampe e la linearità della base ossea (per cercare eventuali vecchie fratture).

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