Intossicazione da benzodiazepine in cane e gatto: cosa fare?

Nel cane e nel gatto esistono casi di intossicazione da benzodiazepine ingerite accidentalmente dagli animali in ambito domestico. Ecco cosa fare quando succede.

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intossicazione benzodiazepine cane
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L’uso di benzodiazepine come sonniferi, tranquillanti od ansiolitici da parte di molte persone espone cane e gatto a intossicazione per la loro ingestione accidentale.

Nonostante il consumo di benzodiazepine nei Paesi europei abbia subito una flessione nel periodo pre Covid-19, purtroppo i dati 2021 evidenziano che il loro utilizzo è tornato a crescere.

Questo significa che la probabilità che questi farmaci siano alla portata degli animali domestici e portino alla loro intossicazione non è trascurabile.

Specie coinvolte e frequenza di avvelenamento

In Medicina umana, le benzodiazepine sono utilizzate principalmente come ansiolitici, ipnotici, eventualmente antiepilettici o miorilassanti.

Dai casi individuati di intossicazione da farmaci negli animali negli ultimi dieci anni in Francia, le benzodiazepine, che riguardano poco meno del 3% delle chiamate, sono tra i farmaci più frequentemente incriminati.

I cani sono di gran lunga la principale specie interessata (82,6% delle chiamate), seguiti dai gatti (16,4%), poi, molto più aneddoticamente, dagli altri animali da compagnia (conigli, pappagalli, ecc.).

intossicazione benzodiazepine cane gatto

Come avviene l’intossicazione da benzodiazepine negli animali domestici

Si tratta essenzialmente di avvelenamenti domestici, il più delle volte dovuti all’ingestione accidentale di medicinali lasciati alla portata degli animali.

A volte però sono dovuti a errate automedicazioni da parte del proprietario che desidera tranquillizzare il proprio pet.

I carnivori domestici mostrano una buona tolleranza alle benzodiazepine e il margine di sicurezza è abbastanza ampio.

Le dosi tossiche variano in base al composto farmaceutico, ma sono elevate.

Le benzodiazepine agiscono essenzialmente legandosi a specifici recettori presenti principalmente nel sistema nervoso centrale.

Agiscono anche su vari organi quali reni, fegato, cuore e polmoni.

Prima della loro eliminazione urinaria, le benzodiazepine vengono metabolizzate dal fegato, ma in alcuni casi i metaboliti possono essere farmacologicamente attivi allo stesso modo della molecola primaria.

Esiste una sensibilità epatica specifica dei gatti verso le benzodiazepine, ma il suo meccanismo rimane sconosciuto.

Sintomi di intossicazione da benzodiazepine nel cane e nel gatto

I disturbi possono iniziare tra i dieci minuti e le due ore dopo l’ingestione.

Dopo 10-15 minuti sono evidenziabili sintomi come sonnolenza, atassia, disorientamento, decubito.

La sedazione può essere accompagnata da un abbassamento della temperatura corporea.

In teoria, la situazione può degenerare fino al coma, anche se tale evenienza rimane molto rara.

L’effetto depressivo si riflette anche a livello cardiovascolare (rallentamento del battito cardiaco, ipotensione) e respiratorio.

intossicazione benzodiazepine cane piccolo

In alcuni casi, specialmente se l’ingestione è stata massiva oppure l’animale è di età inferiore ai 6 mesi, si osservano reazioni paradosse, con agitazione, aggressività, tremori e anche convulsioni.

Anche in questo caso l’eventualità rimane eccezionale.

È altresì possibile che si produca un’alternanza di fasi “ipo” e “iper”.

Per finire, non si deve dimenticare che le benzodiazepine sono note per il loro effetto di aumento dell’appetito.

Quindi sono spesso segnalati fenomeni di ingestione di una sproporzionata quantità di cibo (polifagia).

Cosa fare in caso di intossicazione da benzodiazepine nel cane e nel gatto

È particolarmente consigliato avvertire subito il Medico veterinario e mantenere l’animale al caldo, calmo e nella penombra per non favorire reazioni paradosse.

L’ambiente deve essere sicuro sia per lui (per il rischio di polifagia), sia per chi lo circonda.

Il proprietario deve essere consapevole di possibili reazioni aggressive, anche quando l’animale è di indole tranquilla.

Nel caso in cui la situazione si aggravasse potrebbe essere necessario procedere con il ricovero.

La gestione clinica pregede generalmente il semplice monitoraggio dei parametri vitali (temperatura, frequenza cardiaca e respiratoria) e per il gatto il monitoraggio della funzionalità epatica.

La rapidità di assorbimento delle benzodiazepine compromette l’efficacia di una terapia eliminatoria che può risultare in alcuni casi anche pericolosa.

Il Veterinario può ricorrere all’induzione del vomito e/o al carbone vegetale attivo infatti solo se l’ingestione è estremamente recente.

Tale soluzione diventa poi rapidamente inefficace, se non addirittura pericolosa.

Nell’uomo è spesso utilizzato un antidoto alle benzodiazepine.

Nei carnivori domestici sarebbe teoricamente utilizzabile, ma nella pratica è un farmaco inaccessibile al di fuori dell’ambiente ospedaliero.

Sarebbe particolarmente interessante nei casi di grave depressione, in particolare respiratoria, che però non si osserva quasi mai in Medicina veterinaria.

Prognosi per intossicazione da benzodiazepine

In un animale senza problemi particolari, la prognosi è generalmente buona, sebbene sia consigliato un attento monitoraggio nelle prime ore.

L’eliminazione delle benzodiazepine è molto più veloce che negli esseri umani e lo è maggiormente nei cani rispetto ai gatti.

Quindi, negli animali si prevede un buon recupero in 24-48 ore, anche se la dose assunta è stata rilevante.

Tuttavia, per due o tre giorni è necessario tenere sotto attento controllo la polifagia, per evitare il conseguente rischio di un’intossicazione da eccesso di ingestione.

È probabile infatti che l’animale ingerisca prodotti che in tempi normali che non avrebbe mai toccato.

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