Il riccio europeo è un animale estremamente utile per l’equilibrio ambientale e per difendere in modo biologico da parassiti e insetti i nostri orti e giardini. Cosa fare se si trova un cucciolo di riccio bisognoso di aiuto?
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Verificare che sia davvero in pericolo
Prima di tutto occorre verificare che il riccio sia veramente in difficoltà: è stato distrutto parzialmente il nido durante le pulizie in giardino?
Se il nido non è tanto compromesso e i piccoli non sono feriti, si può tentare – con delicatezza e senza toccare i piccoli a mani nude – un ripristino e attendere che la mamma accorra in soccorso dei piccoli. Talvolta le mamme spostano i piccoli in un nuovo nido.
Ma attenzione: mamma riccia torna dai piccoli anche dopo 15 o 20 ore! Va dunque monitorato con discrezione e senza eccessiva invadenza.
Se dopo tale periodo non ci sono tracce della genitrice allora i piccoli vanno recuperati e portati ad un Centro di Recupero per Animali Selvatici (CRAS).
Il cucciolo di riccio ha aculei molli e bianchi
I piccoli lattanti sono ben riconoscibili: hanno aculei corti, spesso ancora molli e bianchi, pelle rosa e senza pelo su muso e ventre. Se la mamma dovesse essere stata vittima di un incidente, i piccoli dopo 15- 20 ore tendono a disidratarsi per la mancanza di cibo e acqua e a uscire dal nido.
Va dunque contattato un Centro di Recupero specializzato con estrema urgenza: i piccoli vanno accomodati in una scatola di cartone con materiale morbido e assorbente come carta cucina (evitare assolutamente il cotone idrofilo) e fornito calore con una boule di acqua calda.
Giovani ricci che vagano sul ciglio della strada da soli (senza famigliola in prossimità) oppure soggetti evidentemente feriti sono decisamente in pericolo e vanno recuperati.
Come sempre il buon senso e l’attenta osservazione devono avere sempre il sopravvento: un giovane riccio in un giardino comunemente frequentato da famigliole di ricci potrebbe essersi solo allontanato un po’ dalla madre. Osservare e non disturbare!