Esiste una predisposizione all’obesità nel cane?

Esistono diversi fattori di rischio per l'obesità nel cane, tra questi oltre all'alimentazione scorretta e il poco esercizio fisico anche la razza canina.

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A cura di: Prof.ssa Giorgia Meineri

obesità cane
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L’eccessivo accumulo di tessuto adiposo, tale da portare all’obesità, è un problema di salute crescente anche nel cane.

Nei Paesi occidentali più di un terzo della popolazione (oltre i 20 anni di età) è obeso e un altro terzo è in sovrappeso.

Non sorprende che anche gli animali da compagnia (cani e gatti) soffrano di questo problema.

Esiste infatti una correlazione tra la condizione di obesità del proprietario e quella del suo animale.

L’incidenza di sovrappeso e obesità nei cani supera oggi il 30%.

L’obesità nel cane

obesità cane peso

I cani sono considerati sovrappeso od obesi quando il loro peso corporeo supera il 15% o il 30%, rispettivamente, del peso corporeo ottimale.

Diverse razze sono predisposte a questa malattia, ma ciò indica che vi sia una base ereditaria.

Fattori di rischio di obesità nel cane

Sono stati segnalati diversi fattori di rischio non genetici che causano l’obesità.

Oltre a un’alimentazione scorretta sono contemplati la quantità insufficiente di esercizio fisico, la razza, l’età avanzata, la sterilizzazione.

Specialmente nelle femmine sterilizzate si osserva una tendenza all’obesità.

Razze canine e obesità

Un argomento interessante, dal punto di vista genetico, riguarda le differenze tra le razze in termini di prevalenza dell’obesità.

Anche l’aumento di peso legato all’età sembra dipendere dalla razza.

Ad esempio nel cane Alano gigante il grasso aumenta significativamente con l’invecchiamento dei soggetti.

Uno studio sulla predisposizione all’obesità tra le razze canine ha dimostrato l’effetto della razza sulla composizione corporea e sul contenuto grasso per la presenza di differenze nei geni legati al metabolismo dei grassi.

Alcune razze sembrano essere predisposte all’obesità, come Beagle, Cocker Spaniel, Bassotto, Rottweiler, Pastore delle Shetland, Dalmata e Golden Retriever.

obesità cane bassotto

La nutri-genomica

L’approccio nutri-genomico si concentra invece sulle relazioni tra dieta ed espressione genica nei cani.

Gli studi hanno dimostrato che le diete modificano l’espressione genica nei tessuti adiposi e muscolari, soprattutto dei geni coinvolti nel metabolismo del glucosio e dei lipidi.

Il cane è un utile modello biomedico per le malattie umane

Molte malattie ereditarie umane hanno le loro controparti in alcune razze canine.

La conoscenza avanzata del genoma canino, della sua sequenza, delle mappe del genoma e la disponibilità di potenti strumenti molecolari sviluppati per il cane hanno facilitato l’identificazione di mutazioni geniche responsabili di malattie ereditarie nell’uomo.

Studi su cani affetti da malattie genetiche inoltre hanno portato allo sviluppo di terapie geniche per i disturbi umani.

Ad esempio, i cani di razza Briard con cecità notturna congenita sono animali modello per lo studio di bambini con amaurosi congenita di Leber (malattia genetica che colpisce la retina, provocando cecità o grave danneggiamento della vista fin dalla nascita).

I Golden retriever con distrofia muscolare legata al cromosoma X hanno invece contribuito a studi sulla terapia della distrofia muscolare di Duchenne umana (una patologia neuromuscolare a trasmissione recessiva legata al cromosoma X, caratterizzata da una degenerazione progressiva dei muscoli scheletrici, lisci e cardiaci, che genera debolezza muscolare diffusa).

Il cane è un modello prezioso per le malattie ereditarie umane e viceversa, poiché i segni clinici e la base genetica di numerose patologie sono simili in entrambe le specie.

Questa similitudine suggerisce che anche gli studi genetici sull’obesità del cane e sulla obesità umana devono essere svolti in parallelo.

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