Esame delle urine di cane e gatto: valori normali e non

Vediamo insieme quali sono i parametri da ricercare nell'esame urine e come interpretarli per valutare se siano normali o meno.

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A cura di: Dott.ssa Carlotta Tomarelli

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L’esame delle urine nel cane e nel gatto, come visto in un precedente articolo, fornisce importanti informazioni sul loro stato di salute.

Vediamo ora quali sono i valori da ricercare con questa analisi e come valutarli per capire se sono normali o alterati e potenzialmente indicativi di patologia nei nostri amici a quattro zampe.

È sempre importante affidarsi comunque al proprio Veterinario di fiducia per l’interpretazione corretta dell’esame.

Esame macroscopico delle urine nel cane e nel gatto

Volume

La produzione di urina è normalmente attorno ai 20-40 ml/kg/giorno (1-2 ml/kg/h).

Essa può aumentare o diminuire per condizioni fisiologiche o patologiche.

Odore

La valutazione dell’odore non è riportata come parte della routine nell’analisi delle urine, ma è possibile comunque che siano registrati odori insoliti.

Normalmente l’urina ha un leggero odore che è stato attribuito alle ammine alifatiche volatili.

L’intensità di questo odore varia notevolmente tra i singoli cani e gatti e in parte è associata al grado di concentrazione delle urine e al tipo di alimentazione.

L’odore anomalo delle urine il più delle volte è ammoniacale, conseguente al metabolismo dell’urea da parte di batteri ureasi produttori dovuto a infezioni urinarie o contaminazione del campione.

Colore

Il colore delle urine viene valutato guardando attraverso o verso il basso in un contenitore trasparente contro uno sfondo bianco, in un luogo con una buona illuminazione.

Esso varia notevolmente negli animali sani e in quelli con processi patologici in atto ed è influenzato dallo stato di idratazione del cane e del gatto.

I cambiamenti di colore delle urine possono verificarsi anche durante la conservazione del campione a seguito di processi ossidativi.

Per questo è importante effettuare l’esame su urina il più possibile fresca.

L’urina normale è di colore giallo, chiaro o scuro (ambrato).

Esistono però altre sfumature di colore che devono essere interpretate dal Veterinario in base alla visita clinica del cane e/o gatto, la sua storia, la conservazione del campione e l’eventuale assunzione di farmaci.

Le principali definizioni di colori sono: giallo paglierino; citrino; giallo chiaro/acquoso; giallo intenso/giallo carico/oro; rosato/rossastro/ematico; ambra/arancio/marsala/marrone.

Aspetto

La valutazione dell’aspetto dell’urina si effettua prima e dopo la centrifugazione del campione.

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L’aspetto può essere definito come: limpido, lievemente opaco, opaco, lievemente torbido, torbido, mucoso.

L’urina torbida può avere cause patologiche o fisiologiche.

La presenza di muco, sperma, secrezioni prostatiche, cellule epiteliali squamose, cristalli formati durante la refrigerazione, contaminazione fecale con crescita batterica, polvere dei guanti, uso di lubrificanti è considerata una causa non patologica di torbidità nelle urine, così come quella derivante dalla presenza di lipidi nel gatto.

La torbidità invece derivante da un numero eccessivo di globuli bianchi, globuli rossi, cellulle epiteliali di transizioni, batteri, cristalli è invece classificata come patologica.

Esame fisico

Peso specifico (PS)

La concentrazione di urina è la proprietà fisica più importante riportata dall’analisi delle urine e valutata tramite il peso specifico (PS) delle urine, perché fornisce informazioni sulla funzionalità tubulare renale.

Nella maggior parte dei pazienti, la concentrazione di urina diminuisce progressivamente con la perdita di massa renale.

La misurazione esatta viene effettuata con refrattometro.

I valori di riferimento normali sono: PS 1025-1045 nel cane e PS 1030-1060 nel gatto.

Valori più alti e più bassi vanno sempre interpretati alla luce dell’esame clinico dell’animale e di altre indagini di laboratorio (analisi ematobiochimiche) al fine di determinarne le possibili cause.

Il PS urinario nei cani sani varia ampiamente tra i singoli cani e nello stesso cane, a seconda dell’ora del giorno.

Non infrequente potrebbe esser la richiesta del Veterinario curante di ricevere più campioni di urine nell’arco di un periodo al fine di una migliore l’interpretazione dei dati raccolti.

Il peso specifico rappresenta un parametro fondamentale per confermare PU/PD (poliuria/polidipsia) ossia l’effettivo aumento dell’urinazione e della sete.

Esame chimico

Questo tipo di misurazioni sono eseguite tramite strisce reattive colorimetriche (dipstick).

pH

La scala del pH è utilizzata per esprimere il carattere acido o basico di una soluzione (da 5 a 9).

La sua valutazione si effettua tramite strisce reattive colorimetriche o pHmetri.

Questi ultimi rappresentano il metodo migliore per la misurazione del pH urinario.

Il normale pH urinario di cane e gatto è generalmente considerato compreso tra 5,0 e 7,5 o da 6,0 a 7,5 a seconda dell’età, dei nutrienti nella dieta, dell’assunzione di cibo e dei tempi di raccolta del campione prima dell’esame delle urine.

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Strisce reattive colorimetriche per l’analisi delle urine.

Proteinuria

Indica la presenza di proteine nelle urine. La proteinuria è normalmente assente o presente in tracce.

La sua presenza massiva invece può indicare:

  • piuria (presenza di batteri nelle urine);
  • nefropatie proteino-disperdenti, glomerulonefrite (patologia a carico di una parte dell’unità funzionale del rene), amiloidosi (accumulo patologico di proteina specifica chiamata amiloide);
  • emorragie (perdita di sangue);
  • affezioni del tratto genitale.

Oltre che con le strisce reattive (misurazione semiquantitativa), la valutazione della proteinuria può esser eseguita tramite:

  • spettrofotometro (misurazione quantitativa);
  • rapporto proteina urinaria/creatinina urinaria (UP/UC);
  • elettroforesi (misurazione qualitativa).

Glicosuria

La glicosuria indica la presenza di zuccheri nelle urine ed è normalmente assente, anche se talvolta possono verificarsi falsi negativi nelle urine di cane e gatto refrigerate sottoposte ad esame.

La sua presenza può indicare:

Chetoni

I chetoni sono normalmente assenti nelle urine. Possono esser presenti in caso di:

  • diabete chetoacidosico;
  • malnutrizione;
  • giovane età;
  • cachessia;
  • obesità;
  • persistente febbre o ipoglicemia.

Bilirubina

Normalmente assente nelle urine del gatto; può verificarsi una lieve presenza nel cane.

La sua presenza massiva può significare invece emolisi e/o patologie epatiche.

Ematuria, emoglobinuria, mioglobinuria

Gli stick urinari di analisi possono essere molto sensibili al gruppo eme ma non c’è differenziazione: può significare ematuria (sangue nelle urine), emolisi (distruzione dei globuli rossi) intravascolare o danni muscolari.

Altri rilievi

La presenza di urobilinogeno, nitriti, leucociti non è significativa, poiché il loro rilevamento con gli stick urinari è poco sensibile.

Esame del sedimento urinario di cane e gatto

L’esame del sedimento urinario valuta la presenza fisiologica e/o patologica di cellule, sangue, batteri, cilindri, cristalli o altre strutture microscopiche come funghi o parassiti.

Per la sua preparazione l’urina viene centrifugata a 1.500 giri per 5 minuti.

Il sedimento ottenuto è poi esaminato al microscopio.

Per questo esame è importante avere un campione fresco (ideale se la valutazione è effettuata entro 30 minuti).

Cellule

L’esame del sedimento urinario offre una stima semiquantitativa, soggettiva, non accurata e non precisa delle cellule epiteliali del tratto urinario.

Oltre queste è possibile talvolta rilevare cellule epiteliali neoplastiche.

Eritrociti e leucociti

Rappresentano una presenza normale fisiologica, se in numero ridotto.

Se presenti in numero elevato possono indicare la presenza di infezioni e/o infiammazioni delle vie urinarie, uroliti (calcoli) o neoplasie.

Lipidi

La presenza di lipidi è comune nel gatto, mentre nel cane può indicare degenerazione di cellule tubulari renali.

Cilindri

I cilindri sono il risultato della compattazione di proteine (cilindri ialini) e/o cellule presenti a livello dei tubuli (componenti delle cellule renali).

Possono essere eliminati nelle urine immediatamente dopo la formazione o possono rimanere nei tubuli per periodi di tempo variabili, sottoposti a degenerazioni.

I cilindri sono classificati in base alla loro composizione predominante.

La loro presenza nel sedimento urinario localizza il processo patologico ai reni e la loro tipologia e il numero possono fornire informazioni sulla sua natura e gravità.

Tendono ad aumentare con l’età dell’animale e possono cambiare nel tempo con la conservazione.

Normalmente assenti o presenti raramente.

Altri rilievi

Nell’urina di cane e gatto possono essere rilevati anche tracce di spermatozoi, pollini, funghi e gocce lipidiche.

Batteri

I batteri nelle urine possono esser presenti come contaminanti, in campione prelevati per minzione spontanea o cateterismo.

Per rilevare la loro effettiva presenza nelle urine di cane e gatto la metodica più specifica è la cistocentesi con l’urinocoltura.

La ricerca dei batteri nel sedimento può dare esiti falsamente negativi o positivi.

Cristalli

La formazione di cristalli nelle urine dipende da pH e temperatura (conservazione in frigo).

È importante tenere in considerazione che molti farmaci possono provocarne la formazione (ampicillina, sulfamidici, ecc.), come anche l’esposizione a droghe o tossine.

La presenza microscopica di cristalli nell’urina (cristalluria) non è importante quando scoperta in cani e gatti sani.

Spesso infatti si verifica soprattutto nelle urine altamente concentrate e conservate in frigo.

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Urine di gatto al microscopio con presenza di cristalli, globuli rossi e globuli bianchi.

La cristalluria non è sinonimo di urolitiasi, può infatti essere assente nei pazienti con calcoli, presente in pazienti senza.

Un animale con urolitiasi può avere cristalli di un tipo nel sedimento urinario e un calcolo composto da un altro tipo di cristallo.

Vediamo di seguito quali sono i diversi tipi di cristalli che possono essere evidenziati dall’esame delle urine di cane e gatto.

Cristalli presenti nell’urina alcalina

  • Fosfato ammonio magnesiaco (struvite): in piccole quantità possono non esser indicativi di patologia, ma in grandi quantità si osservano in animali con infezioni batteriche del tratto urinario. Nei gatti si associano alla FLUTD (Feline Lower Urinary Tract Disease o sindrome delle basse vie urinarie del gatto).
  • Fosfato amorfo: non hanno significato clinico.

Cristalli presenti nell’urina acida

  • Ossalato di calcio diidrato o monoidrato: nei piccoli animali si associano a intossicazione da glicole etilenico.
  • Urati amorfi: la loro presenza può suggerire una malattia epatica e sono di comune riscontro nei cani Dalmata e nel Bulldog inglese a causa di mutazioni genetiche specifiche.
  • Bilirubina: nel cane possono essere fisiologici se in piccole quantità, ma se presenti in grande quantità fanno sospettare un’alterazione del metabolismo della bilirubina.
  • Cistina: possono esser dovuti a un difetto del riassorbimento tubulare prossimale della cistina e di altri aminoacidi basici soprattutto in cani di razza Bull Mastiff, Terranova, Bulldog Inglese, Bassotto, Bassethound, Yorkshire Terrier.

Altri tipi di cristalli

  • Xantina: si riscontrano nei cani trattati con allopurinolo per prevenire la ricorrente urolitiasi dell’urato o durante trattamento della leishmaniosi.
  • Biurato di ammonio: possono esser presenti anche in urina acida. Sono talvolta associati a presenza di malattie epatiche o shunt portosistemici.
  • Carbonato di calcio: nei piccoli animali si osservano raramente; sono comunemente presenti nelle urine di cavalli, conigli e porcellini d’India.
  • Colesterolo: la loro rilevanza clinica nel cane e nel gatto è sconosciuta ed è poco frequente.
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