Leishmaniosi nel cane: ecco i cinque punti da sapere

La leishmaniosi è una malattia infettiva molto pericolosa per la salute dei cani e, purtroppo, è sempre più diffusa in Italia. Per questo la parola d’ordine è prevenzione: quali consigli dare ai proprietari al fine di difendere il proprio cane dal rischio di leishmaniosi?

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leishmaniosi cane
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Causata da un protozoo (Leishmania infantum), la leishmaniosi si trasmette al cane attraverso la puntura dei pappataci (o flebotomi), insetti che fungono da vettori del parassita e sono simili a una piccola zanzara. La leishmaniosi è infatti una malattia a lento decorso cronico e purtroppo molto difficile da curare.

Quali sono le zone più a rischio?

Vi sono “zone endemiche”, cioè zone in cui la malattia è radicata nel territorio, e “zone non endemiche” considerate non a rischio. Per quanto riguarda l’Italia, i pappataci vivono lungo le aree della costa tirrenica, ionica e adriatica del centro-sud Italia così come in Sicilia, Sardegna e isola d’Elba a clima tipicamente mediterraneo.

Nell’ultimo decennio, a causa delle mutate condizioni climatico-ambientali, si è assistito a un aumento del numero di cani infettati dai pappataci e di conseguenza ad una diffusione della leishmaniosi anche nelle aree considerate in passato “non a rischio”.

Allo stato attuale, anche le regioni costiere e collinari del medio versante adriatico (Marche ed Emilia Romagna e molte aree collinari prealpine e preappenniniche delle regioni del Nord Italia (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli) possono essere a rischio leishmaniosi.

Come si trasmette la leishmaniosi nel cane?

Quando il cane viene punto, diventa a sua volta portatore del parassita e il periodo di incubazione è molto variabile: può durare anche vari anni. Il cane “positivo” alla Leishmania si trasforma in un serbatoio di parassiti, in grado di contaminare sia gli altri cani sia l’uomo.

La puntura del flebotomo non causa la malattia sempre, ma solo in una certa percentuale di ospiti.

La variabilità di risposta all’infezione dipende principalmente dalle difese immunitarie del cane e negli esemplari più fragili il parassita si diffonde all’interno del corpo, raggiungendo i linfonodi, il midollo osseo, e la milza (oltre che la cute).

Quali sono i segni clinici?

Come abbiamo precedentemente detto, non tutti i cani infetti manifestino sempre la malattia.

Tra i segni clinici della malattia, abbiamo: il dimagrimento e l’affaticamento dell’animale, la stancabilità, la forfora o perdita di pelo del cane, la crescita abnorme delle unghie, la comparsa di sangue dal naso.

Nei casi più gravi, i cani possono sviluppare anche una forma di nefropatia, splenomegalia o linfoadenopatia. 

Ci sono fattori predisponenti?

Esistono predisposizioni di razza legate a fattori genetici come per i boxer. Altre razze, come il Cirneco di Ibiza, sono resistenti o immuni.

Gli esemplari anziani sono spesso soggetti immuno-depressi e quindi più esposti alla malattia. Incide molto anche lo stile di vita.

Leishmaniosi nel cane: fondamentale la prevenzione

La prevenzione è molto importante per difendere il proprio cane dal rischio di Leishmaniosi. Ecco alcuni consigli:

  • Limitare le passeggiate serali del cane;
  • Far dormire l’animale in casa durante le ore notturne, applicando zanzariere a maglie fitte alle finestre;
  • Fare uso di prodotti repellenti specifici, espressamente progettati ed indicati per proteggere dalla puntura dei flebotomi;
  • Rivolgersi sempre ad un medico veterinario per avere consigli sulla scelta dei presidi migliori e far controllare regolarmente il cane al fine di verificare che non sia stato infettato.

FONTE: OrdinedeiMediciVeterinaridiMilano

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