Antibiotici da non usare nel coniglio: quali sono?

Un utilizzo inappropriato od un abuso, sebbene venga scelto un antibiotico tollerato dal coniglio, può rappresentare un rischio sia per la tossicità in caso di sovradosaggio sia per la scarsa efficacia.

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A cura di: Dott. Cristiano Papeschi

antibiotici da non usare nel coniglio
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Il primo discorso che mi preme affrontare sugli antibiotici riguarda il loro utilizzo. Da diversi anni a questa parte la medicina, sia umana che veterinaria, sta affrontando il delicato tema dell’antibiotico-resistenza, un problema di cui il lettore ha sicuramente sentito parlare.

Gli antibiotici rappresentano una colonna portante della terapia veterinaria in quanto vengono utilizzati per combattere le patologie di natura batterica, estremamente frequenti nei nostri animali.

Queste molecole, però, devono essere impiegate con grande prudenza, solo quando realmente necessario, seguendo in maniera più che fedele i dosaggi, le modalità ed i tempi di somministrazione previsti dalla casa farmaceutica (salvo diversa indicazione medica) e soprattutto esclusivamente dietro prescrizione del veterinario.

Anche un utilizzo inappropriato od un abuso, sebbene venga scelto un antibiotico tollerato dal coniglio, può rappresentare un rischio sia per la tossicità in caso di sovradosaggio sia, al contrario, per la scarsa efficacia qualora venga utilizzato a dosaggio ridotto, per tempi troppo brevi o su batteri non sensibili.

Difatti, è molto frequente il ricorso ad esami di laboratorio quali, ad esempio, l’antibiogramma, un test utile per la scelta della molecola più appropriata per quella determinata patologia.

Pertanto, prima di parlare di principi attivi considerati pericolosi, è bene precisare che anche quelli “sicuri” possono a loro volta diventare dannosi.

Inoltre, vogliamo insistere sulla questione, l’antibiotico non deve essere considerato una panacea, in quanto molte delle patologie che possono colpire il coniglio non necessitano dell’impiego di questo tipo di farmaci.

Lasciando da parte questo lungo ma necessario preambolo, veniamo al dunque.

Gli antibiotici da non usare

Il microbiota gastro-enterico del coniglio, per essere più semplici quella che tutti conosciamo come “flora intestinale”, è composto di moltissime specie di microorganismi (per la grande maggioranza batteri) che vivono in equilibrio tra di loro e contribuiscono a mantenere in salute l’animale e a svolgere numerose funzioni.

La maggior parte degli antibiotici che vengono sconsigliati (o meglio vietati) nel coniglio esplica i propri effetti avversi a questo livello, determinando la selezione di specie e ceppi batterici “cattivi”, come ad esempio i clostridi, che possono alterarne gravemente la composizione e causare danni anche gravi, come la produzione di tossine.

Pertanto, nel coniglio alcune classi di antibiotici, sebbene molto gettonate in medicina umana ma anche nel cane e nel gatto, non devono assolutamente essere usati.

Le molecole antimicrobiche più comuni considerate pericolose per il coniglio ed elencate all’interno di prontuari terapeutici per animali esotici, di cui ci limiteremo a indicare solo le principali, sono le seguenti:

  • amoxicillina;
  • amoxicillina-acido clavulanico;
  • ampicillina;
  • alcune cefalosporine;
  • clindamicina;
  • eritromicina;
  • lincomicina;
  • streptomicina.

Per alcune particolari molecole, che non elencheremo in questa sede, l’utilizzo deve essere considerato solo in mancanza di altre soluzioni valide, visto comunque un certo potenziale tossico che necessita in ogni caso di prudenza.

Esistono poi dei casi particolari per cui è la via di somministrazione a fare la differenza: citiamo, ad esempio, la penicillina, considerata tossica per via orale ma utilizzata in forma iniettabile per la cura di alcune patologie, come ad esempio la sifilide del coniglio per la quale viene considerata “farmaci di elezione”, ma il suo utilizzo deve essere sempre ben ponderato.

Per quanto l’impiego locale e superficiale di alcuni prodotti topici a base di antibiotico ne renda la tossicità sul tratto gastro-enterico pressoché nullo, bisogna anche considerare la possibilità che il coniglio, ingerendo una pomata per leccamento, possa comunque correre dei rischi.

Pertanto bisogna sempre mantenere molto alta la guardia e seguire con precisione le indicazioni del medico veterinario di fiducia.

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