Animali e anziani: una relazione benefica per entrambi

Mars Italia e Senior Italia Federanziani insieme per un progetto pilota che intende promuovere la relazione tra senior e animali, mediata dall’intervento di esperti.

0
VETeris animali e anziani
Annuncio

Un progetto pilota che intende promuovere la relazione tra anziani e animali – mediata dall’intervento di esperti (veterinari comportamentalisti, educatori cinofili, psicologi, ecc) – è stato quello presentato da Mars Italia e Senior Federanziani al Centro Anziani Pascarella di Milano.

Gli studi sull’interazione tra animali e anziani

Sono infatti ormai molte le ricerche che testimoniano che l’interazione tra uomo e animale è positiva per entrambi in termini di salute psicofisica, in alcuni casi soprattutto per le fasce di popolazione più fragili come bambini e anziani.

Durante l’evento è stata presentata un’indagine svolta su 1.670 persone over 65, proprietari e non di animali, per delineare quale sia il percepito sul rapporto animale-anziano nella realtà italiana, al fine di identificarne anche le criticità e tentare di trasformarle in opportunità.

Meno malattie cardiovascolari

Infatti si stima che i proprietari di cani abbiano livelli di colesterolo e trigliceridi inferiori alla media e un calo del 26% del rischio di decesso per malattie cardiovascolari.

L’aumento a circa 22 minuti/giorno della passeggiata e un più facile raggiungimento dei 150 minuti/settimana di attività fisica moderata auspicato dalle società di prevenzione delle malattie cardiovascolari sicuramente giocano un ruolo non secondario nel miglioramento della salute fisica dell’anziano; dal punto di vista psicologico si assiste inoltre a un aumento delle occasioni di socialità e a una maggior cura della propria persona con riflessi positivi sulla cosiddetta autoefficacia.

La perdita del focolare familiare e l’organizzazione della nostra società in compartimenti stagni tra le varie età non favorisce inoltre occasioni di reale e profonda comunicazione intergenerazionale. L’animale in questo contesto si pone come mediatore, ad esempio, nel rapporto con i nipoti, aiutando l’anziano e il bambino a riscoprire ed esaltare il valore del gioco, della pazienza da esercitare in ogni relazione positiva, e del tempo non programmato.

Difficoltà degli anziani per l’adozione di un pet

Alcuni anziani, nonostante ne comprendano e condividano i molteplici vantaggi, sono comunque restii a prendere in casa un animale.

Emerge la difficoltà di coniugare le proprie esigenze con quelle dell’animale, soprattutto se l’anziano è il solo a doversene prendere cura.

Circa il 40% degli intervistati ha dichiarato di aver rinunciato a un animale domestico per i problemi che sorgerebbero in seguito a un loro possibile allontanamento da casa per problemi di salute o per vacanze, o a un maggior impegno nell’accudimento dei nipoti.

L’anziano nutre già preoccupazioni per il proprio avvenire e la gestione dell’animale in alcuni casi rischia di diventare un’ulteriore fonte di ansia.

Per chi decide comunque di diventare proprietario di cane o gatto, di solito questo entra in casa perché regalato o, specialmente per i gatti, perché trovato abbandonato e adottato.

Pochi (circa il 9%) conoscono la realtà dei canili e di conseguenza la maggioranza non si rivolge a queste strutture per scegliere il proprio animale.

Proprio dall’analisi di questi dati nasce l’iniziativa che vede, oltre a FederAnziani e Mars Italia, la collaborazione del Parco Canile rifugio di Milano e di Rovereto e dell’associazione no profit Arcadia onlus.

Adozione o volontariato?

I cani e gatti ospiti del canile vengono identificati e viene assegnato loro in ingresso un Indice di adottabilità (Ida, Posage 1998) che raggruppa caratteristiche non modificabili come taglia, razza, colore del mantello, sesso ed età, e altre modificabili nel tempo come stato di salute, aspetto generale e caratteristiche comportamentali.

Lavorando sul comportamento, grazie ad esperti, è possibile indurre una sensibile variazione positiva di questo parametro e aumentare così l’indice.

Il canile, con l’aiuto di Arcadia onlus, mira, tra l’altro, a un recupero sociale anche dei soggetti più difficili. L’Ida può essere di grande aiuto nel delicato processo di abbinamento cane-proprietario.

Purtroppo, questo avviene ancora molte volte sulla scia delle emozioni o peggio del pietismo con conseguenze spesso frustranti che vanno dal rapido rientro in canile dell’animale alla volontà di non ripetere l’esperienza, anche con cani diversi, da parte dell’adottante.

L’affidamento, anche per brevi periodi, di un animale richiede un’attenta valutazione di molti aspetti, e si basa sull’Ida e sulle caratteristiche e disponibilità dell’affidatario.

Il volontario, futuro adottante o meno, entra in canile con aspettative e conoscenze del comportamento animale non sempre ben strutturate. È necessario quindi un periodo di formazione, sia perché richiesta dalla legge, sia perché la figura del volontario è stata equiparata al lavoratore, sia per evitare problemi.

La bella collaborazione tra FederAnziani, Mars Italia e canili cittadini proseguirà anche in altre città italiane, tra cui Roma con i Canili rifugio di Muratella e di Ponte Marconi.

FONTE: La Settimana Veterinaria

Annuncio