
Un piccolo cagnolino barbuto e baffuto, molto curioso e amorevole, il Griffone di Bruxelles è noto anche come “griffone da scuderia” e in origine diffuso nei Paesi Bassi, Francia e Germania.
Scopriamo di più su questo parvenu o monello di strada e sui suoi altrettanto simpatici cugini, il Griffoncino Belga e il Piccolo Brabantino.
Indice dei contenuti
Origine del Griffone di Bruxelles
Già nel Medioevo esistevano in Europa dei piccoli cani dal pelo ruvido tenuti come cani da stalla e utilizzati per cacciare i topi ovvero i progenitori del Griffone di Bruxelles, dell’Affenpinscher e del cane Smous olandese.
Questi piccoli cani dal pelo ruvido erano popolari non solo come cani da stalla, ma anche come cani da casa e venivano usati per tenere lontani i topi dalle cucine e dalle zone soggiorno.
Grazie alla loro personalità deliziosa, divennero presto popolari come animali domestici e come cani da caccia ai topi sia tra le classi ricche che tra quelle più povere, indipendentemente dal ceto sociale.
Divennero ottimi cani da compagnia, poco ingombranti e poco gravosi da mantenere e in grado di custodire la casa e mettere in guardia da eventuali intrusi.
Intorno al 1880 erano diventati molto popolari tra i tassisti di Bruxelles che li lasciavano salire sui loro fiacres (taxi a noleggio), mentre andavano in giro per la città e i griffoni divennero molto noti per i loro musetti dalle espressioni impertinenti tanto da aggiudicarsi il soprannome di parvenu o monello di strada, abbaiando per avvertire il tassista di chiunque si avvicinasse al taxi!
Dalla selezione al riconoscimento di razza
Alla fine del XIX secolo furono incrociate altre razze al tipo originale “Smousje” come il Carlino e il Cavalier King Charles Spaniel.
Nel 1894 la regina Marie Henriette dei belgi fu attratta dai Griffoni di Bruxelles e iniziò ad allevarli per migliorarne la qualità, accrescendone la popolarità.
Il Griffoncino di Bruxelles fu ammesso al Libro delle Origini nel 1883, mentre il suo standard fu redatto nel 1905.
I primi Griffoni arrivarono poi in Inghilterra intorno al 1880.
Durante l’occupazione tedesca in Belgio, nella Prima guerra mondiale, il Griffone rischiò di scomparire, ma la razza fu recuperata grazie agli allevamenti britannici.
Quando finalmente fu dichiarata la pace, con la fine della Seconda guerra mondiale, la razza era più diffusa in Inghilterra che nel suo paese e un gran numero di Griffoni furono esportati dall’Inghilterra al Belgio per aiutare a ricostruire la razza.
Pur avendo caratteristiche simili nello standard di razza, la FCI (Fédération Cynologique Internationale) ha classificato a parte il Griffone Belga, che ha una differente colorazione del mantello, nero o nero focato, e anche il Piccolo Brabantino, che presenta come unica differenza il pelo corto ed è quindi privo dei peculiari baffi e barba, ma con tutte le tonalità, dal rossiccio al nero focato.
Caratteristiche fisiche del Griffone di Bruxelles
È un piccolo cane da compagnia inscrivibile nel quadrato e con una buona ossatura sempre elegante e fiero nei movimenti e nella costruzione.
Nei griffoni il pelo è duro, rialzato e arruffato; è più lungo sopra gli occhi, sulla canna nasale, le guance e il mento, formando l’acconciatura della testa.
Cattura l’attenzione grazie alla sua espressione sveglia e intelligente.
Ha un temperamento equilibrato e le due varianti di griffoni, Belga e di Bruxelles, hanno il pelo duro o fil di ferro e si differenziano per il colore, mentre il Piccolo Brabantino presenta il pelo corto.
Taglia e peso
Il peso varia da 2,5 a 6 kg e l’altezza al garrese è di circa 25 cm. La lunghezza del corpo, dalla punta della spalla alla punta della natica dovrebbe essere il più possibile uguale all’altezza al garrese, con la risultante di un piccolo cane quadrato e potente.
Morfologia del Griffone di Bruxelles
Testa e muso
La testa è larga e arrotondata con fronte bombata e muso corto. È la parte del corpo più peculiare e attrattiva dato che è abbastanza importante se paragonata al corpo ed associata a un’espressione vispa e attenta che non lascia indifferenti; lo stop è molto marcato.
Il tartufo è nero con canna nasale cortissima (1,5 cm) e si trova alla stessa altezza degli occhi. È largo e le narici sono ben aperte.
L’estremità del tartufo è rialzata caudalmente in modo che visto di profilo, il mento, il naso e la fronte sono sulla stessa linea.
Nel piccolo Brabantino la canna nasale sembra più lunga perché sprovvista dei peli più lunghi.
Il labbro superiore e l’inferiore sono in stretto contatto e le labbra sono ben chiuse. C’è prognatismo: la mascella inferiore (mandibola) sorpassa quella superiore.
La bocca deve essere ben chiusa e non lasciar vedere né i denti. né la lingua. Larghezza e sporgenza del mento sono di grande importanza.
Gli occhi bordati di nero, sono grandi e rotondi mai sporgenti, ben distanziati e di colore bruno scuro.
Le orecchie sono piccole, sottili, attaccate alte e ripiegate in avanti. Il collo è di media lunghezza e si fonde armoniosamente nelle spalle.
Tronco e arti
Il garrese è leggermente rilevato, mentre il dorso è ritto, corto e forte. Il rene è corto, muscoloso e arcuato, e la groppa è larga, piatta, inclinata.
Il torace è largo e la punta dello sterno è marcata, per cui il petto sembra leggermente sporgente, se visto di profilo. Il ventre è leggermente retratto e i fianchi sono ben marcati.
La coda è inserita alta e portata con la punta diretta verso il dorso, senza tuttavia toccarlo, e senza essere arrotolata.
Gli arti anteriori e posteriori sono paralleli, di buona ossatura, abbastanza distanziati e con una normale angolatura.
I gomiti sono ben aderenti, i carpi forti e le ginocchia sono sufficientemente angolate con garretti ben discesi: visti caudalmente non sono né chiusi, né aperti.
I piedi sono piccoli, rotondi, non ruotati all’esterno o all’interno e le dita sono ben chiuse con cuscinetti spessi, scuri e unghie nere.
Mantello
Sia nel Griffone di Bruxelles che nel Griffone Belga il pelo è duro, leggermente ondulato, non arricciato e con sottopelo.
Il pelo non deve essere troppo lungo, ma toelettato, né essere serico o lanoso ma “fil di ferro”.
Il Piccolo Brabantino invece ha il pelo corto di 2 cm, ruvido e brillante e lo perde con la muta due volte l’anno.
Questo a differenza dei griffoni Belga e di Bruxelles che non perdono quello vecchio e necessitano dello stripping.
Nei griffoni la toelettatura tipica di barba e baffi inizia sotto la linea naso-occhio e va da un orecchio all’altro, ricoprendo bene il muso e le guance con un pelo ben fitto e più lungo che su tutto il resto del corpo.
Sopra gli occhi, il pelo formerà delle sopracciglia, essendo più lungo che sul resto del cranio.
Il colore è rosso, rossastro con poco nero tollerato all’acconciatura della testa.
Il Griffone Belga invece è nero, nero focato con focature nette e di colore acceso: sugli anteriori, dal piede al carpo, sui posteriori dal piede fino al garretto, al petto, sulle guance, al mento, sopra gli occhi, all’interno delle orecchie, sulla parte inferiore della coda e attorno all’ano.
Il nero può essere mischiato con il rosso-bruno, anche se il nero puro e il nero focato sono preferibili.
Il Piccolo Brabantino ha gli stessi colori dei griffoni, ma ha una maschera scura che diventa grigia nei soggetti più anziani.

Andatura
Il Griffone di Bruxelles ha regolarità e ritmo nell’andatura, è anche possente con movimenti in parallelo degli arti e una buona spinta del posteriore.
Il movimento con arti rialzati e ambio sono invece considerati dei difetti.
Carattere del Griffone di Bruxelles
È un cane curioso e vivace, magari a volte un po’ impertinente, ma sempre irresistibile, tanto è affettuoso, leale e devoto alla sua famiglia.
Non è invadente, ma è un giocherellone e non tollera la solitudine: è il guardiano del suo umano e il suo stretto contatto è preferibile a qualsiasi castello con giardino.
Erano cani da scuderia e la pigrizia non è nella loro indole, ma necessitano di fare movimento all’aperto.
I griffoni sono cani equilibrati e in grado di comportarsi bene nelle più svariate situazioni, un’allegra compagnia sia per bambini che per persone anziane.
Cura e prevenzione delle patologie
È una razza brachicefala, dal cranio con un diametro trasversale più sviluppato rispetto a quello longitudinale e il muso schiacciato, ma non ha subito lo stesso maltrattamento genetico del Bouledogue francese.
Eventuali rumori respiratori (dal russamento al respiro sibilante) non sono indice di normalità, ma al contrario di difficoltà respiratorie che vanno indagate, considerando come le razze brachicefale possano essere soggette alla sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori (BAOS), una condizione patologica legata alla combinazione di anormalità anatomiche congenite con componente ereditaria.
Quindi è importante rivolgersi ad allevatori preparati e qualificati che hanno a cuore non solo la tutela di questa razza, ma soprattutto la salute di ogni esemplare in allevamento, prevenendo le patologie ereditarie e investendo economicamente in un’alimentazione di qualità già nelle fattrici, oltre che in profilassi vaccinali e antiparassitarie, test genetici e socializzazione dei cuccioli per avere soggetti equilibrati.
È un cagnolino che gode di buona salute, se allevato con scrupolosità e tutelando il suo benessere, e ha una vita media di 14 anni.
Cura del mantello
Per quanto concerne la cura del mantello, spazzola, pettine e cardatore servono a evitare i nodi, ma le razze con il pelo “fil di ferro” necessitano trimestralmente anche dello stripping: un’operazione un po’ fastidiosa per l’animale, ma necessaria, perché il pelo morto ha difficoltà a cadere da solo in questi casi e deve essere eliminato sia per permettere una giusta aerazione della pelle, che per prevenire possibili patologie cutanee, mantenendo la tessitura, il colore e nel complesso un pelo curato.
Un toelettatore esperto e paziente individua il pelo maturo e pronto per essere rimosso attraverso coltellini speciali privi di lame.
Il pelo morto è quindi rimosso con un’azione meccanica costante, faticosa e fatta con la sola forza delle mani: ci vuole molto tempo, perché occorre asportare pochi ciuffi di pelo alla volta, onde evitare irritazione della pelle e dolore all’animale.
Patologie ereditarie
Il Griffone di Bruxelles può essere soggetto ad alcune malattie ereditarie:
- lussazione rotulea e displasia dell’anca;
- ipotiroidismo;
- palatoschisi;
- ernia inguinale;
- morbo di Addison;
- coagulopatia di Von Willebrand;
- cataratta.
Curiosità
Il dipinto intitolato “Le nozze dei coniugi Arnolfini”, ricco di simbolismi e realizzato da Jan Van Eyck e datato 1434, mostra un piccolo cane dal pelo ruvido proprio di fronte alla coppia e si ritiene essere la tipologia di cane chiamato “Smousje” a Bruxelles, da cui discende il Griffone.
Nel 1870 Renoir realizzò il dipinto intitolato “La Baigneuse au Griffon” (“La bagnante con un grifone”), in cui il cagnolino rappresentato assomiglia molto a un grifone nero e marrone, pur con le orecchie tagliate e il naso più lungo.
È interessante notare dal punto di vista storico come il nome Griffone fosse già usato per identificare una razza che sarà riconosciuta ufficialmente solo 10 anni dopo l’anno di realizzazione del dipinto.
Verdell, coprotagonista peloso del mitico Jack Nicholson nel film “Qualcosa è cambiato” fu interpretato da ben sei griffoni di Bruxelles, chiamati Sprout, Debbie, Timer, Billy, Parfait, e Jill.
Quest’ultimo recitò con il minutaggio più alto, diventando una vera star del film.
Codice FCI | 080 |
Gruppo | 9 – Cani da compagnia |
Sezione | 3 – Cani belgi di piccola taglia |