Ipotiroidismo nel cane, le forme in cui si manifesta e cosa fare

Influenzando la quasi totalità di organi e tessuti, l’ipotiroidismo si presenta clinicamente con sintomi differenti e non distinguibili da molte altre patologie.

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La tiroide, ghiandola presente nei nostri amici a quattro zampe come nell’uomo, è responsabile, attraverso la stimolazione da parte di ipotalamo e ipofisi, della produzione di L-triiodotironina (T3) e L-tiroxina (T4).

L’ipotiroidismo nel cane è una patologia endocrina conseguente alla diminuita produzione di questi ormoni e può associarsi sia a disturbi tiroidei primari che, meno frequentemente, a problematiche ipofisarie o ipotalamiche.

Questi due ormoni, detti appunto tiroidei, sono molto importanti sia nei soggetti giovani in accrescimento che negli adulti, in quanto svolgono numerose funzioni in differenti tessuti corporei, essendo ben nota l’influenza da parte di tali ormoni sul metabolismo basale.

Ipotiroidismo nel cane: forma giovanile o adulta?

Influenzando la quasi totalità di organi e tessuti, l’ipotiroidismo si presenta clinicamente con sintomi differenti e non distinguibili da molte altre patologie.

L’ipotiroidismo giovanile, riscontrabile come dice il termine stesso, nei cuccioli e nei soggetti molto giovani, può determinare un inadeguato sviluppo scheletrico (nanismo) e mentale.

La forma che colpisce gli adulti, invece, si manifesta prevalentemente in cani di età compresa tra i 4 ed i 9 anni, risultando alcune razze (Setter inglese, Pointer, Retrievers, Cocker Spaniel, Boxer, Doberman Pinscher, Bassotto etc.) più predisposte, senza distinzione di incidenza tra maschi e femmine.

Come si manifesta l’ipotiroidismo nel cane?

I segni clinici sono molto variabili e le ripercussioni possono coinvolgere vari organi ed apparati (gastro-enterico, muscolare, cardiovascolare, riproduttivo, tegumentario, visivo).

Come sintomi più frequenti, peraltro di facile rilievo anche da parte del proprietario, si può riscontrare:

  • letargia;
  • riluttanza all’esercizio fisico;
  • minor tolleranza al freddo;
  • aumento del peso corporeo senza che ci siano state variazione di appetito o della quantità di cibo somministrato.
  • alterazioni cutanee, caratterizzate da alopecia (perdita del pelo), bilaterale e simmetrica, in genere localizzata a carico del torace e dei fianchi, ma anche di dorso del naso, dei padiglioni auricolari, della parte inferiore del collo, delle parti posteriore e laterale delle cosce, delle prominenze ossee, della coda (c.d. coda di topo);
  • la cute in corrispondenza di dette aree può assumere una colorazione nerastra (iperpigmentazione).

Cosa fare?

Nel caso si dovessero rilevare uno o più di detti sintomi la raccomandazione è sempre quella di fare riferimento al proprio Medico Veterinario di fiducia, unica figura professionale capace di attribuire il giusto significato ai segni clinici riscontrati, mettendo in piedi un iter diagnostico appropriato in grado di diagnosticare con certezza tale malattia.

Peraltro, l’ipotiroidismo può essere efficacemente controllato dal punto di vista terapeutico, prevedendo una prognosi molto buona nel lungo periodo.

Il trattamento medico consiste prevalentemente nella somministrazione degli ormoni tiroidei che sono carenti, ponendo particolare attenzione al dosaggio individuale, che può essere opportunamente stabilito effettuando periodicamente i relativi dosaggi ormonali, come di volta in volta indicato dal Medico Veterinario.

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Redatto da: Dott.ssa Sara Mangiaterra

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