Bocconi avvelenati per cani: nuova ordinanza, ma occorre una legge

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    Bocconi avvelenati cane Foto di Sunyu Kim on Unsplash
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    Il 23 agosto è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la “nuova” Ordinanza sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati.

    L’Ordinanza è stata emanata per la prima volta nel 2009 e prorogata ben 10 volte. È uno strumento utile per prevenire e contrastare una pratica illegale diffusa in tutto il Paese e negli anni ha reso possibile una sensibilizzazione sul fenomeno.

    Sempre troppe le uccisioni da bocconi avvelenati per cani

    Tuttavia, le uccisioni di animali mediante l’utilizzo di esche o bocconi avvelenati sono ancora frequenti ogni regione d’Italia e il costo in termini di vite animali è altissimo.

    Ciò è una conferma di come gli avvelenamenti non siano un fatto di natura eccezionale e imprevedibile.

    Per contrastare questo fenomeno l’ordinamento giuridico prevede uno strumento a cui si ricorre appunto in casi eccezionali di particolare gravità e urgenza come un’ordinanza.

    Questa pratica è però lontano dall’essere debellata e necessita di una legge ad hoc in termini di prevenzione e contrasto, secondo la LAV.

    Per questo motivo LAV chiede con forza al Governo e al Parlamento l’approvazione di una legge che ne rafforzi i contenuti e che stabilisca sanzioni penali e amministrative per i trasgressori, come quella presentata da LAV.

    Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani e gestione degli animali

    Per la Lega antivivisezione anche la proroga all’Ordinanza ministeriale per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani risulta essere “un utilissimo strumento che rafforza il sistema di prevenzione, basandosi non solo sull’imposizione di divieti e obblighi per detentori, ma anche sulla formazione degli stessi per migliorare la loro capacità di gestione degli animali.

    La LAV per questo si augura che questa nuova ordinanza sui bocconi avvelenati “sia davvero l’ultima a disciplinare un aspetto così delicato per la corretta gestione del cane, la tutela del suo benessere e dell’incolumità pubblica e che i suoi positivi contenuti trasformati al più presto in legge trovino adeguate sanzioni. Nel frattempo, invitiamo tutti i soggetti coinvolti a darne piena e corretta applicazione.

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