Pododermatite, un problema da non sottovalutare assolutamente

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

pododermatite
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La pododermatite (in inglese bumble foot) è un processo infiammatorio, infettivo e degenerativo che colpisce i tessuti molli del piede di varie specie di uccelli. Può essere notevolmente invalidante e causare la morte per complicazioni settiche e tossiemiche, va quindi prontamente riconosciuto e trattato.

CHI COLPISCE LA PODODERMATITE?

Questa patologia è ben nota e temuta dai falconieri ma spesso si riscontra spesso anche in piccoli uccelli canori quali canarini e diamanti di gould, in psittacidi, oppure galline e anatidi.

QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE DELLA PODODERMATITE?

La patologia ha molteplici fattori predisponenti che possono determinare una diminuzione delle difese locali o alterazione della barriera cutanea tali da aprire la porta a batteri piogeni quali stafilococchi, proteus, escherichia coli.

Concause predisponenti sono la cattiva igiene della lettiera o dei posatoi, la presenza di materiali abrasivi o posatoi inadatti alla dimensione del piede, carenze alimentari, obesità, screpolature o ferite della cute della pianta dei piedi.

Sia l’assenza di umidità (che predispone a eccessiva secchezza della cute e ragadi negli acquatici) sia l’eccessiva umidità della lettiera (che macera la cute e predispone a dermatiti canarini, falconi e animali da cortile come galline e tacchini) risultano essere due concause frequenti e deleterie per la salute dei piedi degli uccelli.

Il cibo fornito agli uccelli, soprattutto se granivori, deve essere di buona qualità e conservato in modo da prevenire muffe o contaminazioni batteriche: aflatossine ed eccesso di proteine possono causare gravi problemi vascolari, rallentamento del circolo e emboli batterici a livello plantare.

COME SI RICONOSCE LA PODODERMATITE?

I sintomi possono essere molto subdoli: all’inizio solo una attenta osservazione del comportamento, della postura e della cute del piede (in particolare della parte inferiore) può rivelare un problema alle zampe.

Le strutture coinvolte sono dapprima la cute della superficie plantare a livello di cuscinetto, oppure di un dito. Le lesioni poi si estendono alle altre zone limitrofe e si approfondiscono coinvolgendo derma, tendini e nei casi più gravi anche articolazioni e ossa.

Il cuscinetto plantare appare ispessito o gonfio, al tatto risulta caldo e l’uccello prova dolore, ritrae la zampa o cerca di beccare.

L’animale spesso resta sul posatoio con una zampa sollevata oppure non carica il peso, zoppicando.

Se la lesione non viene riconosciuta si aggrava l’infiammazione e l’infezione dei tessuti sottostanti con la formazione di un ascesso , danni vascolari e assottigliamento con necrosi della cute.

Le tossine liberate dai batteri coinvolti nella infezione purulenta e dai tessuti ischemizzati e macerati dal pus indeboliscono le difese dell’uccello malato e aggravano la vascolarizzazione già compromessa della zampa.

COSA FARE PER CURARE LA PODODERMATITE?

Curare l’igiene della lettiera e delle pertiche, adeguare i posatoi posizionati nella gabbia o voliera alle dimensioni delle zampe, fornendo un appoggio che favorisca il movimento e la presa diversificata delle dita, mettere a disposizione degli uccelli una alimentazione equilibrata che sia completa in oligoelementi (soprattutto vitamina A, E e biotina) e non favorisca l’obesità: l’aumento di peso va a gravare eccessivamente sulle zampe.

Ai primi sintomi cercare di capire la falla nella gestione (cibo, pulizia, posatoi, ferite, ambiente inadatto) e cercare di porvi rimedio. È consigliabile sempre consultare prontamente un medico veterinario che possa valutare la gravità delle lesioni e consigliare la terapia medica o chirurgica più consona al caso.

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