Parassiti del coniglio: attenzione al Passalurus ambiguus

Quando si parla di parassiti intestinali del coniglio, spesso si tende a minimizzare pensando sempre e solo ai coccidi. Come per tutte le altre specie animali, gli “ospiti indesiderati” dell’apparato gastro-enterico sono molti, alcuni più importanti, in virtù del loro potenziale patogeno, ed altri meno, poiché considerati generalmente poco dannosi, ma rimangono pur sempre piccoli nemici dei quali è bene conoscere l’esistenza.

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A cura di: Dott. Cristiano Papeschi

parassiti del coniglio
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Passalurus ambiguus è un ossiuride, ovvero un nematode, che si localizza nel cieco e nel colon del coniglio. La forma adulta di questo “verme tondo” ha un colore bianco-trasparente ed una lunghezza compresa tra 4 ed 11 millimetri, più piccolo il maschio e più grande la femmina.

Il ciclo biologico di Passalurus ambiguus 

Il ciclo biologico di questo parassita viene definito “diretto”, in quanto non richiede ospiti intermedi per il suo sviluppo. Gli adulti vivono, come già accennato, all’interno del cieco e del colon, ovvero le porzioni più distali dell’intestino del coniglio.

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Le femmine depongono delle uova minuscole la cui lunghezza è di circa 0,1 millimetri, facilmente riconoscibili al microscopio ottico in virtù della loro forma asimmetrica (vedi foto a lato), e l’animale si infesta ingerendo le uova mature contenenti la larva del parassita.

Patogeno o non patogeno?

Questa è una bella domanda! Generalmente, Passalurus ambiguus viene descritto come un parassita non particolarmente patogeno, ovvero la sua presenza di solito non desta preoccupazione, questo perché il più delle volte i conigli infestati non presentano una carica parassitaria così elevata da creare problemi all’animale.

C’è da considerare, però, che nel caso di infestazioni massive, ovvero in presenza di un elevato numero di questi nematodi all’interno dell’intestino, può comparire prurito anale evidente e sono possibili fenomeni di ostruzione o di enterite.

La diagnosi

La diagnosi avviene mediante esame microscopico delle feci, nelle quali è possibile osservare le uova del parassita. I nematodi adulti, visibili ad occhio nudo, occasionalmente possono essere rinvenuti sulla superficie della pallina fecale o del ciecotrofo e sono facilmente riconoscibili per la loro forma allungata, più tozza nella prima metà e molto sottile nella porzione terminale.

L’esame coprologico, ci preme ricordarlo, è un’indagine diagnostica molto importante, che andrebbe condotta di routine su tutti gli animali, anche nel coniglio dunque, soprattutto al momento dell’acquisto, per verificare l’assenza di parassiti, e per quei soggetti che sono particolarmente a rischio di infestazione.

Il trattamento

Il trattamento dell’ossiuriasi deve essere indicato dal medico veterinario a seguito di diagnosi e di valutazione del problema. Generalmente, come conseguenza del riscontro dell’infestazione, seppur di lieve entità, la tendenza è quella di sottoporre a terapia l’animale, onde liberarlo dalla presenza del parassita, anche a fonte di un rischio molto basso.

Esistono diversi principi attivi ad attività antielmintica che possono essere somministrati al coniglio, la cui posologia dovrà essere stabilita in funzione del peso dell’animale e della gravità dell’infestazione, da ripetere fino alla completa negativizzazione del campione.

Nel caso di convivenza di più soggetti, è consigliabile far eseguire un esame delle feci a tutti i conigli, ed eventualmente eseguire il trattamento anche su questi, secondo il parere del veterinario curante.

È importante, durante la terapia, rimuovere di frequente la lettiera, in modo da minimizzare il rischio di re-infestazione.

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