Malocclusione nel coniglio: quali sono i sintomi e cosa fare

Se il delicato equilibrio tra crescita ed usura dei denti si altera, ovvero quando le superfici occlusali non vengono consumate in maniera corretta per cause alimentari od anatomiche, subentra la cosiddetta “malocclusione”, un fenomeno patologico che porta alla crescita continua ed incontrollata dei denti con gravi conseguenze.

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A cura di: Dott. Cristiano Papeschi

malocclusione nel coniglio
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Quello della malocclusione è un problema molto frequente nel coniglio da compagnia: comporta notevoli problemi all’animale e richiede l’intervento del medico veterinario. Vediamo insieme quali sono le cause, i sintomi e come comportarsi.

I denti del coniglio sono a crescita continua

Il coniglio completa la propria dentatura “da adulto” intorno al primo mese di vita.

I denti del coniglio sono definiti “ipsodonti” in quanto sono caratterizzati da una crescita continua, che dura per tutta la vita dell’animale: questo particolare adattamento anatomo-funzionale è necessario per far fronte alla particolare alimentazione di questa specie, che in natura è fatta di materie prime dure ed abrasive che comportano un naturale dei denti.

Mantenere un consumo costante e corretto dei denti

Se da una parte la crescita continua dei denti consente all’animale di masticare agevolmente evitando un eccessivo consumo, dall’altra una crescita eccessiva viene considerata “patologica”.

malocclusione coniglio
Malocclusione in un coniglio. Foto di C. Papeschi.

Il consumo corretto e costante dei denti è garantito, da una parte, proprio dal tipo di alimenti utilizzati, che ricordiamo essere duri e fibrosi (erba, fieno, paglia, ecc.), dall’altro dallo sfregamento delle superfici occlusali durante la masticazione, ma per potersi consumare adeguatamente, i denti devono essere ben conformati e posizionati correttamente.

Se questo delicato equilibrio tra crescita ed usura si altera, ovvero quando le superfici occlusali non vengono consumate in maniera corretta per cause alimentari od anatomiche, subentra la cosiddetta “malocclusione”, un fenomeno patologico che porta alla crescita continua ed incontrollata dei denti, siano essi gli incisivi, i molariformi o, più frequentemente, entrambi, che con il tempo causeranno danni gravi all’animale.

Malocclusione nel coniglio: congenita o acquisita?

La malocclusione congenita è un fenomeno che si osserva sempre più di frequente soprattutto nei soggetti di piccola taglia, i cosiddetti “nani”, per lo più come conseguenza di un processo di selezione che ha portato questi animali a sviluppare un cranio sempre più arrotondato ed accattivante.

Di conseguenza anche il rapporto tra la lunghezza della mandibola e della mascella viene alterato, portando ad una sorta di brachignatismo che determina un contatto anomalo tra i denti dell’arcata superiore e di quella inferiore.

In molti casi si osserva addirittura il “morso inverso”, ovvero gli incisivi inferiori si troveranno in posizione avanzata rispetto a quelli superiori, crescendo a dismisura e coinvolgendo, successivamente, anche i molariformi.

La malocclusione congenita compare in soggetti molto giovani, per lo più tra 1 e 4 mesi di vita.

La malocclusione acquisita può invece comparire nei soggetti di tutte le taglie ed età e riconosce numerosi fattori predisponenti, molti dei quali non ancora del tutto chiariti, tra cui i più comuni sono un’alimentazione inadeguata, che non consente quindi una masticazione corretta ed un consumo costante, e traumi o fratture che possono portare alla rottura dei denti od alla deviazione della mandibola.

Malocclusione, quali sono i sintomi nel coniglio?

Il coniglio affetto da malocclusione si alimenta con maggiore difficoltà e nei casi gravi potrebbe non riuscire più ad assumere l’alimento o a masticare.

Frequenti sono i fenomeni di scialorrea (ipersalivazione) spesso sanguinolenta e non rara è la formazione di ascessi mandibolari o sottorbitali.

L’allungamento delle radici dei molariformi superiori possono, inoltre, causare compressione del dotto naso-lacrimale, che comporterebbe dunque un alterato drenaggio delle lacrime con accumulo di umore intorno alla rima palpebrale ed irritazione della regione perioculare o addirittura conseguenze sul globo stesso con esoftalmo.

L’ipersalivazione e la difficoltà nell’ingerire acqua e cibo possono determinare, inoltre, l’insorgenza di dermatiti umide del collo.

Come comportarsi?

Molto spesso il proprietario si accorge del problema quando il fenomeno è ormai in corso da diverso tempo, poiché il coniglio non si lascia facilmente ispezionare il cavo orale.

Inoltre, vista la particolare conformazione anatomica della bocca, non è semplice osservare i molariformi, mentre gli incisivi possono essere controllati, ispezione che dovrebbe essere eseguita con regolarità, semplicemente sollevando le labbra dell’animale.

La malocclusione è una patologia che deve essere prevenuta, quando possibile, o risolta al più presto.

Il medico veterinario, a seconda dei casi e delle complicanze, procederà all’estrazione dei denti interessati o, qualora questo non fosse possibile oppure come soluzione temporanea e provvisoria, al pareggiamento od alla limatura periodica.

È bene ricordare che il “taglio” dei denti con le tronchesine non è una pratica corretta e non deve mai essere eseguita a casa dal proprietario.

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