Elife, un progetto per la tutela degli squali nel Mediterraneo

Secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), oltre il 30% delle specie di squali e razze è minacciato e ben 39 delle 73 specie fortemente a rischio lo sono nel Mar Mediterraneo.

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Per contribuire alla conservazione di diverse specie di squali nel bacino del Mediterraneo attraverso lo sviluppo di attrezzi da pesca a basso impatto e la diffusione di buone pratiche tra i pescatori è nato Elife: un progetto internazionale cofinanziato dall’Unione Europea attraverso lo strumento finanziario Life.

Gli squali spesso presentati come mostri

Gli squali sono stati troppo spesso presentati sui grandi schermi come animali pericolosi o addirittura mostri”, afferma Massimiliano Bottaro, coordinatore del progetto Elife e ricercatore “Diffondere una corretta informazione su queste specie, sui reali pericoli che minacciano la loro sopravvivenza e presentare alcune soluzioni che posso contribuire alla loro conservazione è all’interno del progetto Elife una delle azioni per raggiungere una maggior consapevolezza del problema“.

Progetto Elife ha una durata di 5 anni

Il progetto Elife ha una durata di 5 anni e un budget complessivo di oltre 3,3 milioni di euro di cui 2 milioni cofinanziati dalla Commissione Europea.

Coinvolge dieci partner in Italia, Grecia e Cipro: la stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie (Lampedusa e Linosa) e quella di Tavolara-Punta Coda Cavallo in Sardegna, Legambiente, Acquari di Genova e Cattolica e molte altre ancora.

Ridurre la cattura e la mortalità degli squali

Obiettivo principale del progetto è contribuire alla conservazione di alcune specie di squalo fortemente minacciate nel Mar Mediterraneo attraverso il coinvolgimento diretto dei pescatori per avviare l’utilizzo di attrezzi da pesca più selettivi, capaci di ridurre le catture accidentali – bycatch – del 30% nelle aree interessate.

Allo stesso tempo, il progetto mira a diminuire del 50% la mortalità di esemplari delle stesse specie, attraverso lo sviluppo di protocolli di gestione che le preservino dall’impatto dell’attività umana.

Per alcune specie e per alcune aree coinvolte, gli obiettivi sono ancora più ambiziosi: ridurre del 100% la cattura e la mortalità di squali grigi nell’isolotto di Lampione (parte dell’AMP delle isole Pelagie) e abbattere del 50% le catture accidentali di squali elefante nelle acque costiere della Sardegna settentrionale.

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