Malattie e problemi di salute del riccio africano

Il riccio africano può essere soggetto a malattie e diversi problemi di salute. Vediamo quali sono quelli di più frequente riscontro in questo piccolo animale domestico.

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A cura di: Dott.ssa Linda Sartini

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Il riccio africano è un animale molto delicato che richiede una gestione corretta dai primi momenti e per tutta la durata della sua vita e può essere soggetto a malattie e diversi problemi di salute.

Necessita di un’alimentazione specifica, movimento, arricchimenti ambientali e un alloggio adeguato nonché di visite periodiche dal Medico veterinario.

Vediamo insieme alcune delle malattie e problematiche più comuni in questa specie.

Obesità e anoressia

Obesità nel riccio africano: occhio alla dieta!

L’obesità è una condizione molto frequente nel riccio africano mantenuto in condizioni di cattività.

In natura questo animale deve “cacciare” e percorrere anche molta strada per nutrirsi, spendendo molte energie.

In casa invece, magari in uno spazio ristretto e con il cibo sempre a disposizione, la sovralimentazione è frequentissima, anche per esorcizzare la noia.

Un riccio che mangia tanto e si muove poco entra in un circolo vizioso difficile da interrompere.

L’obesità è una patologia e a sua volta predispone a tantissime altre problematiche a livello ad esempio di cuore, articolazioni e fegato.

Alimentazione adeguata da un punto di vista quali-quantitativo ed esercizio fisico sono condizioni che andrebbero impostate da subito per garantire all’animale una vita lunga e sana, ma diventano anche “terapie” quando l’obesità è ormai in stato avanzato.

È importante non ricorrere a “mezzi drastici” come la dieta “d’urto” o la privazione del cibo, seguendo sempre le indicazioni del veterinario per non incorrere in conseguenze gravi.

Anoressia

L’anoressia è l’esatto contrario: l’animale mangia meno o smette addirittura del tutto.

L’anoressia è una condizione grave, il più delle volte conseguenza di altre patologie sottostanti (ad esempio patologie del cavo orale, dolore, malattie debilitanti), che devono essere correttamente diagnosticate e trattate con urgenza.

Problemi alla pelle e parassiti

La presenza di scaglie, forfora e croste sulla pelle del corpo, del muso, delle orecchie o delle zampe e la perdita di aculei accompagnate o meno da prurito possono essere il campanello di allarme della presenza di dermatofiti (tigna), acari (rogna), o altri ectoparassiti come pulci e zecche.

In presenza di alcuni ospiti indesiderati o nel caso di infestazioni lievi, l’animale potrebbe non mostrare segni clinici, almeno in fase iniziale.

Il riccio potrebbe essere stato infestato prima dell’acquisto/adozione.

Ma anche successivamente, magari per la presenza di altri animali in casa (altri ricci, roditori, cani o gatti) o per contatto indiretto con animali randagi o selvatici che girano intorno a casa o al giardino qualora il riccio vi avesse accesso.

Il trattamento degli ectoparassiti, a meno di quadri gravi, non è solitamente difficile e richiede l’applicazione di antiparassitari, ma (attenzione!) sempre dietro indicazione del veterinario.

Alcuni dei prodotti in commercio potrebbero infatti contenere principi attivi non tollerati da questa specie e quindi potenzialmente tossici.

Inoltre, alcuni “ospiti indesiderati” della cute, come ad esempio i dermatofiti o alcuni acari, sono trasmissibili anche all’uomo o ad altri animali presenti in casa, quindi meglio intervenire tempestivamente.

Il veterinario procederà a una diagnosi e alla prescrizione dei prodotti più adeguati.

Suggerirà inoltre la gestione domestica più adatta volta all’eliminazione completa e duratura dei parassiti.

Inoltre, zecche e pulci possono a loro volta causare anemia (in caso di infestazioni gravi) o determinare la trasmissione di altri agenti patogeni responsabili di malattie infettive anche gravi per l’animale.

Problemi ai denti del riccio

I ricci non si lasciano aprire volentieri la bocca per l’ispezione del cavo orale, ma possono soffrire di problematiche a questo livello.

Abituarli a questo tipo di procedura fin da piccoli potrebbe essere utile sia per i controlli a casa, che durante le visite periodiche dal veterinario.

Parodontite, frattura o caduta dei denti e ascessi sono solo alcune delle patologie che possono verificarsi.

Difficilmente però il proprietario riesce a osservarle proprio per la difficoltà a “guardare in bocca” al proprio pet, anche per il dolore concomitante che si accompagna alla maggior parte delle patologie del cavo orale.

Al contrario, alcuni segni clinici che devono spingere immediatamente a portare l’animale a una visita dal veterinario sono più facilmente riconoscibili come ad esempio rifiuto del cibo, dimagrimento, alitosi, ipersalivazione o caduta di uno o più denti.

Malattie respiratorie nel riccio africano

Scolo nasale, tosse, starnuti, rumori respiratori anomali, difficoltà respiratoria, produzione di muco eccessiva e scolo nasale sono segni clinici comuni nel riccio e lasciano presupporre che l’animale abbia contratto un’infezione a livello delle alte (raffreddore o rinite) o basse vie respiratorie (bronchite o polmonite).

Nei casi più gravi questi sintomi possono essere accompagnati da debolezza, anoressia e dimagrimento.

Tra i fattori che predispongono lo sviluppo di queste patologie respiratorie troviamo: temperature troppo basse (non dimentichiamo che si tratta di un animale originario dei climi caldi) o sbalzi, correnti d’aria, ambiente polveroso (materiale inadeguato usato per il fondo della gabbia) o lettiera sporca e umida, o altri fattori quali malnutrizione e stress.

Le patologie respiratorie possono avere anche un elevato carattere di gravità.

Se non risolte attraverso una diagnosi e una terapia corrette e la risoluzione dei fattori ambientali che ne hanno scatenato la sintomatologia, la salute dell’animale potrebbe quindi essere messa seriamente a repentaglio.

In questa specie, sebbene più rare, sono possibili anche parassitosi da strongili polmonari sicuramente più frequenti nel suo cugino selvatico.

Diarrea e stitichezza

Diarrea e stitichezza sono le due facce opposte della stessa medaglia: la prima è l’emissione di feci molli o liquide, mentre la seconda la mancata produzione o ritenzione di materiale fecale.

Tra le principali cause ricordiamo una dieta non equilibrata, il cambio repentino di alimentazione o somministrazione di cibi inadatti o avariati, condizioni di disagio e stress o altre patologie concomitanti.

Dolore, meteorismo, anoressia e disidratazione possono accompagnarsi a queste condizioni già di per sé gravi che richiedono un intervento urgente.

Ostruzioni gastro-intestinali possono verificarsi in caso di impaccamento fecale o ingestione di corpi estranei.

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La visita periodica del riccio dal veterinario

Quelle sopra descritte sono solo alcune delle affezioni più comuni che possono interessare questa specie, ma ne esistono ancora molte altre tra cui neoplasie (tumori), patologie cardiache e uro-genitali, pododermatiti e problematiche neurologiche.

Per questo animale non sono previste vaccinazioni, ma vista la complessità della sua gestione e le numerose problematiche cui può andare incontro, è sempre consigliabile far eseguire da un Veterinario esperto in piccoli mammiferi non convenzionali una visita nell’immediato post acquisto o adozione.

Successivamente è suggerito un controllo sanitario, a cadenza regolare, per lo meno ogni sei mesi, fermo restando che qualunque alterazione nel suo stato di salute o cambiamenti nel comportamento richiedono il ricorso immediato al veterinario di fiducia.

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